Notizie dal Festival


Comunicato del 27 marzo

DOMANI AL VIA
LA SECONDA EDIZIONE DEL

CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL

Dal dal 28 al 31 marzo la seconda edizione del
CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL

https://cafoscarishort.unive.it/

IL PRIMO FESTIVAL IN EUROPA,
CONCEPITO, ORGANIZZATO E GESTITO
DIRETTAMENTE DA UNA UNIVERSITÀ,
LA CA’ FOSCARI Di VENEZIA

NELLA SERENISSIMA DEL TERZO MILLENNIO, SI SVOLGERÀ UNA SORTA DI
‘CAMPIONATO MONDIALE’ DEL CINEMA STUDENTESCO, UNA RADIOGRAFIA
DELL’IMMAGINARIO A VENIRE, UN CONFRONTO DIRETTO CON LA GENERAZIONE
2.0, PER CAPIRE COME STA CAMBIANDO IL CINEMA E QUANTO ALCUNE SCUOLE
DI CINEMA NON HANNO SAPUTO CAPIRE GENTE COME SPIELBERG O TARANTINO

UN CONCORSO INTERNAZIONALE DI CORTOMETRAGGI REALIZZATI DA STUDENTI
UNIVERSITARI DI CINEMA E DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE O DA STUDENTI
PROVENIENTI DA IMPORTANTI SCUOLE DI CINEMA COME LA FRANCESE
LE FRESNOY, L’INDIANA SATYAJIT RAY FILM INSTITUTE
E LA TEDESCA
HOCHSCHULE FUR FERNSEHEN UND FILM MUNCHEN…

SARANNO GIUDICATI DA PAPPI CORSICATO, IRENE BIGNARDI, RACHID MOHAMED BENHADJ


INOLTRE: RETROSPETTIVE, OMAGGI, SCOPERTE E WORKSHOP APERTI A TUTTI GLI STUDENTI;
TSUKAMOTO SHINYA FIRMA IL MANIFESTO; IN SCENA CI SARANNO ANCHE BIGROCK, LA SCUOLA DI COMPUTER GRAFICA TUTTA ITALIANA CHE VANTA COLLABORAZIONI CON COLOSSI QUALI DREAMWORKS E PIXAR.
UNA SCUOLA DI CINEMA SPECIALE, L’ECHO PARK FILM CENTER DI LOS ANGELES;
E ANCORA,
LA “LUNGA MARCIA” DEI MARCHI CINESI,UN FOCUS DEDICATO AGLI SPOT PUBBLICITARI CINESI DEL 2008, I DUE CONCORSI RIVOLTI ALLE SCUOLE DEL VENETO e OLTRE IL MURO, RISULTATO DELLA COLLABORAZIONE DEGLI STUDENTI DI CA’ FOSCARI CON I RAGAZZI DELL’ISTITUTO PENALE MINORILE DI TREVISO

SI CELEBRERÀ ANCORA IL VENEZIANO PASINETTI, CON QUATTRO CORTI DA TEMPO INVISIBILI. NEL FOCUS AGLI ALBORI DELL’ANIMAZIONE ITALIANA CI SARA’ POI LA STORIA DI LULU’ DI ARRIGO FRUSTA CON LA PIÙ ANTICA SEQUENZA ANIMATA NELLA STORIA DEL CINEMA ITALIANO CHE SIA STATA CONSERVATA.
NELLA SERATA FINALE, UN LIVE SET E LA PROIEZIONE DELL’UNICO FRAMMENTO SOPRAVVISSUTO DI UN PROGETTO INCOMPIUTO DI CHARLIE CHAPLIN: SI TRATTA DI THE PROFESSOR (1919)

E CON VIRAL COMPETITION SI REALIZZERA’ UN VERO E PROPRIO CORTO “COMUNITARIO”

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Dopo il successo riscosso dalla prima edizione, torna il Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo in Europa concepito, organizzato e gestito direttamente da un’università. La seconda edizione si svolgerà dal 28 al 31 marzo 2012, nella bella cornice del teatro Auditorium Santa Margherita di Venezia.

La peculiarità e al tempo stesso il punto di forza del festival sono di essere proiettato verso il futuro e, quindi, verso gli studenti; saranno loro i protagonisti di questa grande festa dall’una e dall’altra parte dello schermo. I cortometraggi selezionati provengono, infatti, dalle scuole di cinema – ma anche dai corsi di scienze delle comunicazioni e dell’audiovisivo – di tutto il mondo e rappresentano gli ultimi lavori e i saggi di diploma più recenti di una agguerrita generazione di cineasti che sarà giudicata da una giuria internazionale. Una sorta di ‘campionato mondiale del cinema studentesco’, una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire.

Il Festival si svolgerà all’interno delle collaudate attività internazionali di Ca’ Foscari Cinema (http://cafoscaricinema.unive.it), organizzate dal 2011 proprio dall’Università di Venezia.

Alla guida del Ca’ Foscari Short Film Festival, il critico Roberto Silvestri, coadiuvato da una squadra veneziana e internazionale di docenti universitari, di professionisti del cinema e della cultura, incastonati all’interno dell’esperienza di Ca’ Foscari Cinema, coordinata invece da Roberta Novielli, delegata dal rettore Carlo Carraro alle attività cinematografiche dell’università veneziana.

Dopo aver appositamente creato la sigla introduttiva di Ca’ Foscari Cinema, il cineasta giapponese Tsukamoto Shin’ya ha rinnovato la sua preziosa collaborazione donando al festival una bellissima immagine tratta dal suo ultimo film, Kotoko, vincitore della sezione Orizzonti all’ultimo festival di Venezia, divenuta immediatamente la locandina di questa seconda edizione.

Il Ca’ Foscari Short Film Festival vede quest’anno affiancarsi al concorso internazionale, un altrettanto ricco programma speciale comprendente focus, omaggi, retrospettive, scoperte e workshop aperti a tutti gli studenti.

Centro nevralgico del festival è il concorso internazionale, cui partecipano prestigiose scuole di cinema tra cui la francese Le Fresnoy, l’indiana Satyajit Ray Film Institute e la tedesca Hochschule Fur Fernsehen Und Film Munchen e il Ngee Ann Polytechnic da Singapore. Il concorso internazionale permette così di operare una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire, puntando la sua lente d’ingrandimento su pulsioni e problematiche della nuova generazione di cineasti. Se lo scorso anno grande risalto avevano avuto le sofferte testimonianze “dal fronte” della Primavera araba, in questa seconda edizione rivestono un ruolo predominante tematiche esistenziali tipiche della contemporaneità. Alienazione metropolitana e incomunicabilità sono al centro di corti come il minimalista Ordinary Compulsions del francese Vincent Ciciliato e dello scioccante Sanzaru del regista indonesiano Roy Wee Kiat Ng che non mancheranno di impressionare gli spettatori . Al tempo stesso non viene però trascurato il vasto spettro delle problematiche sociali come le conseguenze derivate dal terremoto che distrusse L’Aquila nel 2009 (Sulla mutevolezza di tutte le cose di Anna Marziano) o la tragica perdita del lavoro in tempi di crisi nel tedesco What We Deserve di Thomas Szabo: aspetti apparentemente lontani ma sentiti con sempre più urgenza dai giovani registi selezionati. Una sintesi di queste due tendenze è rappresentata dall’opera presentata dalla rumena Anca Miruna Lazarescu, Silent River. Il corto è ambientato nella Romania di Ceausescu, un paese oppresso dal quale due uomini cercano di fuggire con il loro carico di paure e affetti. Non mancano neppure i corti d’animazione come il divertente Jelly Jeff del tedesco Jacob Frey e il malinconico Coast Warning della russa Aleksandra Shadrina, né le sfide tecniche del potente Pavel’s Last Shot di Christoph Heimer e di The day when Rainer’s son drowned del franco/belga Aurèlien Vernhes-Lermusiaux o gli echi autoriali di genere dell’indiano Ryan deMello in Falling Awake, o Claudia Hendel nell’inglese Lucky Seven. Molto consistente è la presenza di titoli indiani tra i selezionati, provenienti sia dalla già citata Satyajit Ray Film and Television Institute con Beauty di Torsha Banerjee e To MK Ghandi di Vrinda Kapoor e dalla new entryWhistling Woods International Institute con Kwaishqaei di Anil Lakhwani e Gulmohar di Arati Kadav. Anche Singapore è ben rappresentata confermandosi una realtà importante tra le scuole di cinema mondiali presentandosi in concorso con, oltre al già citato Sanzaru, Made Up di Dionel Desuzer e First Breath After Coma di Logavel Balakrishnan. Anche il Sud America è presente a questa seconda edizione con il divertente mokumentary No longer together di Lucìa Agosta, così come l’Australia con Awful Wedded Wife di Brendan Sweeney. Israele è presente con i cortometraggi Placebo di Itamar Moreno e Satellite of Love di Eliyahu Zigdon, oltre che con l’importante co-produzione con i territori palestinesi di Susya, realizzato da Dani Rosemberg e Yoav Gross. Altri corti in concorso sono: Sonor di Levin Peter dalla Germania, Be Natural di Lucas Tiberio Klopfenstein e Giovanni Occhiuzzi dalla Svizzera e Historia muerta di Fran Mateu dalla Spagna. Infine, per quanto riguarda l’Italia, due sono i titoli in concorso: Quell’estate al mare di Anita Rivaroli e Irene Tommasi dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano e Amore necessario di Alessandro Tamburini dal CSC di Roma. Non mancano neppure alcuni talenti italiani emigrati all’estero che il Ca’ Foscari Short ha il piacere di “riportare” in patria; questo è il caso di Francesco Chiari con Endure dall’Australia, Federico Del Monte con Samudra dall’India e Giampietro Balia con Just the three of us dall’Estonia. Insomma, un variegato programma percorso da fili conduttori in grado di offrire molti spunti interessanti, e un’attenta analisi dello stato del cinema mondiale dal punto di vista delle nuove generazioni.

La giura internazionale incaricata di scegliere il miglior corto della sezione principale sarà composta dal regista napoletano Pappi Corsicato, autore di importanti lungometraggi (ricordiamo ad esempio il Nastro d’argento come Opera prima “Libera” del 1992), cortometraggi, videoclip, allestimenti teatrali e documentari sull’arte contemporanea. Ha appena completo un nuovo lungometraggio, “Il volto di un’altra”. E poi uno dei nomi di punta della critica cinematografica italiana, Irene Bignardi. Giornalista presso Repubblica, l’E‘spresso e Vanity Fair, tra le sue attività si possono annoverare anche la conduzione di programmi culturali per la televisione e importanti collaborazioni in ruoli di rilievo per numerosi festival, senza dimenticare ovviamente il suo fondamentale contributo come saggista per il quale ha ricevuto il prestigioso Premiolino e la Grolla d’oro alla carriera. Altro tassello della giuria è il regista e pittore algerino Rachid Mohamed Benhadj, il quale ha girato corti e mediometraggi di forte impegno sociale, concentrandosi senza retorica sulle condizioni disagiate di giovani, donne e proletari del Maghreb. Ha inoltre realizzato sei lungometraggi, di cui l’ultimo, Parfums d’Alger, è in uscita quest’anno con protagonista Isabelle Adjani. Continua anche la fortunata tradizione inaugurata nella prima edizione dello Jury Members as Filmmakers per la quale il Festival dedica un piccolo speciale al lavoro dei giurati: Pappi Corsicato porterà La stirpe di Lana, l’episodio “amazzonico” dal film collettivo I vesuviani, sorta di manifesto della scuola napoletana di cinema del 1997, mentre Rachid Mohamed Benhadj presenterà il backstage del suo lungometraggio Mirka (2000), nel quale la visita di un bambino sul set diventa pretesto per mostrare come si gira e produce un film.

Proprio riguardo gli eventi speciali quest’anno il Festival si presenta più ricco che mai, in unba varietà di omaggi, scoperte, focus italiani e internazionali che non sifgurano neppur edi fronte il corposo Concorso Internazionale e che sono incentrati sul massimo coinvolgimento degli studenti – come ben dimostrano i due workshop previsti – e alla diffusione di realtà poco conosciute. E’ in questa direzione che va la presentazione di BigRock, scuola di computer grafica tutta italiana con sede nel trevigiano, vera e propria fucina di talenti in grado di vantare collaborazioni con colossi quali Dreamworks e Pixar. Il programma prevede la proiezione del cortometraggio animato Life e uno speciale sulla sua realizzazione. Lo short ha, infatti, visto la partecipazione di circa 40 studenti, 5 insegnanti ed è stato supervisionato da Alex Ongaro, figura di primo piano della Dreamworks Animation, con il quale il pubblico avrà una preziosa occasione di confronto grazie ad un collegamento telematico durante il festival. Il baskstage del progetto pone particolare attenzione sul lavoro di gruppo e la pipeline di lavorazione, alternando momenti di quotidianità a BigRock a problemi pratici da affrontare per la realizzazione del corto. Si ripercorreranno così tutte le fasi salienti che hanno portato al compimento di un progetto così complesso, partendo dal foglio bianco, fino ad arrivare alla completa realizzazione dei modelli, delle animazioni e delle luci di scena.

Il focus di quest’anno è dedicato a una scuola di cinema molto particolare, l’Echo Park Film Center di Los Angeles, cooperativa di cineasti e appassionati nata nel 2002 per promuovere in modo dinamico e creativo la comunicazione audiovisiva e renderla accessibile a tutti, donne e uomini, ricchi e poverissimi, bianchi e neri e gialli e ispanici, giovani e anziani… Il centro ha un’eccellente biblioteca specializzata, di una sala di 60 posti per la proiezione di classici del cinema, film sperimentali e di ricerca, di attrezzature leggere per la produzione e il montaggio di film e video a basso costo. Caratteristica di questa ‘scuola volante’, oltre alla semigratuità dei corsi e alla cura di Youth Film and Human Rights Film Festival, è il FilmMobile, un pullman ecocompatibile attrezzato di tutto punto che porta il cinema (da fare e da vedere) in giro per gli Stati Uniti, addestrando alla comunicazione audiovisiva gli strati più emarginati e ‘clandestini’ della società. Paolo Davanzo, il filmmaker di origini veneziane che ne è il fondatore e l’animatore (con Ken Fountain e Joe Hilsenrad, cui poi s’è aggiunta Lisa Marr), reduce da un corso di cinema con alcuni immigrati asiatici in Olanda, racconterà al pubblico del Ca’ Foscari Short Film Festival la sua doppia esperienza euro-americana, proiettando alcune delle opere realizzate in questi anni dal centro.

Per il secondo anno consecutivo il Ca’ Foscari Short Film Festival celebrerà la figura del veneziano Pasinetti, di cui il 1 giugno 2011 è stato ricordato il centenario dalla nascita. Francesco Pasinetti è conosciuto soprattutto in qualità di storico e critico del cinema, ma non è da dimenticare l’impronta sperimentale che ha lasciato con la sua attività da regista. Oltre al voler essere un tributo alla città che ospita l’università e il festival stesso, l’evento sarà anche una testimonianza del gusto per la sperimentazione dell’autore, del quale sono recuperati quattro corti da tempo invisibili per i quali si ringraziano anche il Comitato Regionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Francesco Pasinetti, l’Archivio Storico Cinecittà Luce (Roma) e la Cineteca Italiana (Milano). In questi corti Pasinetti avvicina la materia del docu-corto da quattro prospettive differenti: Sulle orme di Giacomo Leopardi (1941), Nasce una famiglia (1943), Piave Boite Vajont (1947) e I pittori impressionisti (1948) nascono da urgenze molto diverse tra loro; un’eterogeneità che si riflette nella scelta della messa in scena e che esalta il multiforme ingegno del regista veneziano. A presentarli ci sarà un grandissimo esperto di Pasinetti, Carlo Montanaro. Quale corollario alle proiezioni, l’Auditorium Santa Margherita ospiterà inoltre una mostra fotografica, consistente in otto inediti scatti che ritraggono l’artista al lavoro nel periodo degli anni trenta e quaranta.

Agli albori dell’animazione italiana è uno speciale organizzato grazie alla collaborazione dell’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema), presieduta da Carlo Montanaro, che dal 1964 si prodiga in campo teorico e pratico per lo studio e la preservazione – e il restauro vero e proprio – di opere appartenenti al cinema delle origini. Il fondamentale contributo dell’AIRSC in questo settore è testimoniato sia dalle importanti pubblicazioni prodotte sia dal successo de Le giornate del cinema muto di Pordenone. Frutto dell’ennesima operazione di recupero dell’AIRSC, per la quale si ringraziano anche l’Archivio
Storico CinecittàLuce
di Roma e La Cineteca del Friuli di Gemona, è anche l’interessante proposta nata dalla collaborazione col Festival che prevede la proiezioni di quattro preziosi corti d’animazione italiana, risalenti agli anni quaranta e cinquanta, diretti da altrettanti pionieri del disegno animato: si tratta di Anacleto e la faina di Roberto Sgrilli (1941), Il paese dei ranocchi di Antonio Rubino (1941), L’ultimo sciuscà di Gibba (1947) e La piccola fiammiferaia del veneziano Romano Scarpa (1951). Vero vanto di questo speciale è però la proiezione di La storia di Lulù di Arrigo Frusta (1909/10) nel quale compare la più antica sequenza animata nella storia del cinema italiano che sia stata conservata.

La “Lunga marcia” dei marchi cinesi è un altro focus, internazionale questa volta, curato da Giovanna Puppin e dedicato agli spot pubblicitari cinesi del 2008, un anno fondamentale per il paese del Celeste Impero che si è visto puntare addosso gli occhi del mondo intero in occasione delle Olimpiadi di Pechino, rivelatesi al tempo stesso vetrina di prestigio, ma anche palco sul quale ricevere forti critiche. Analizzare questo momento storico attraverso la proiezione di ben 35 spot pubblicitari è l’ambizioso obiettivo del focus che, svincolandosi dalle categorizzazioni basate sulle tipologie dei prodotti reclamizzati, propone una varietà di spunti notevole. Tra marchi nazionali che hanno visto nelle Olimpiadi l’occasione per cercare una ribalta mondiale e altri che invece ne hanno approfittato per rinforzare l’orgoglio nazionale, tra spot divertenti e altri a tematica sociale, tra pubblicità che propongono un improbabile European lifestyle “made in China” e le differenze con quelle di prodotti giapponesi o Occidentali (tra le quali curiosamente manca il Made in Italy), emergerà un ritratto a tutto tondo e non privo di contraddizioni della Cina contemporanea, colto da un punto di vista originale e privilegiato.

A chiudere la rassegna dei programmi speciali è Short Film Festival meets ALTERMED che vuole essere un omaggio ed al tempo stesso un passaggio di consegne tra Ca’ Foscari Short e l’associazione ALTERMED, che dal 2007 si è occupata di dare voce alle diverse identità che compongono l’area geografica e culturale del Mediterraneo attraverso il Festival Corto del MED di Avignone. Sulla scia di questa esperienza Venezia diventa per un giorno capitale della multiculturalità mediterranea. Al Festival si potrà infatti assistere alla proiezione di cinque cortometraggi provenienti dalle diverse aree del bacino che spaziano dalla commedia al dramma trattando temi fondamentali come il concetto di identità e il rapporto con essa o le tradizioni e la condizione della donna. La selezione si è basata sul principio che non esista  una sola identità mediterranea, ma una molteplicità, non necessariamente coincidente con i relativi stati nazionali, fondata su un intreccio di fattori geografici, storici e politici. Una complessità che il Festival ha voluto cogliere ed eleggere a valore attraverso la selezione di questi cinque corti presentati nelle edizioni francesi 2009-2010. Lo speciale è a cura di Gabrielle Gamberini e Ida Zilio-Grandi.

Di grande prestigio l’appuntamento con il famoso fotografo Elliott Erwitt, a Venezia per l’inaugurazione di una sua personale in collaborazione con Tre Oci. Membro sin dal 1953 dell’agenzia Magnum ha raccontato gli ultimi decenni di storia con piglio giornalistico, riuscendo a cogliere con la sua macchina fotografica sia gli aspetti più tragici che i più divertenti che passassero di fronte al suo obiettivo. Il pubblico del Ca’ Foscari Short Film Festival avrà l’occasione di confrontarsi direttamente col fotografo il 30 marzo alle ore 11 in un incontro che è stato denominato Pictures as tales – Fotografie come racconti.

Il primo dei due workshop che si terrà (prima) durante (e dopo) il festival è coordinato da Valentina Re e consiste in un ambizioso progetto che mira a coinvolgere e far partecipare studenti, registi e spettatori, sfruttando in particolar modo le potenzialità del Web. Viral Competition è un modo nuovo di pensare all’attività filmica come gesto collettivo, come piattaforma di lancio per nuovi talenti messi nelle condizioni di poter comunicare attivamente tra di loro. Nella prima fase il coordinamento del festival e gli studenti hanno scelto tre temi (“Nudo degli oggetti”, “Reiventare le immagini”, “Rifiuti”) sulla base della quale gli aspiranti registi dovranno produrre una video-traccia della durata massima di 30 seconda senza dialoghi e che sia aperta a successivi sviluppi e collegamenti con altri video. Le tracce saranno proiettate, discusse e votate durante il festival decretando così quale sarà la traccia vincitrice e, di conseguenza, il tema prescelto. Gli studenti che parteciperanno al workshop saranno responsabili dell’organizzazione e della gestione di questa fase, così come del lancio del video vincitore attraverso i canali di Ca’ Foscari e delle stesse scuole di cinema, allo scopo di stimolare giovani registi a proseguire la traccia con un andamento assolutamente non lineare ma intrinsecamente coerente. Aggiungendo un tassello alla volta, sarà così possibile arrivare alla realizzazione di un vero e proprio corto “comunitario”. Una giuria online deciderà i vincitori che saranno poi proiettati durante la terza edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival. Il progetto nasce con l’auspicio di svolgere il ruolo di una sorta di talent scouting per le giovani energie creative, di mappare le nuove tecnologie e, non ultimo, di riflettere sulla pratica della condivisione virale (come nei social network).

Il workshop dedicato alla realizzazione del cortometraggio Oltre il muro ha visto la collaborazione di studenti di Ca’ Foscari con i ragazzi dell’Istituto penale minorile di Treviso presso l’istituto stesso e sotto la coordinazione di Roberto Franzin, insegnante d’italiano e storia all’interno di questa realtà. Il progetto vuole replicare il successo del primo corto realizzato dai ragazzi dell’istituto, Inediti legami, presentato (anche) nella prima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival e vincitore di numerosi premi. Franzin, nello spazio dedicato alle didattiche speciali dell’istituto, ha ideato questo esperimento volto al recupero dell’autostima dei ragazzi al fine di dar loro le motivazioni necessarie per un sano reinserimento nella società. Ha così raccolto le testimonianze dirette di questi giovani riguardo le loro aspettative future, facendone il soggetto del cortometraggio, co-diretto insieme a Nicola Mattarollo di Filmedia. Il risultato, che sarà mostrato durante il festival, è il toccante Oltre il muro, realizzato con la partecipazione attiva degli studenti aderenti al workshop.

Due sono infine i programmi dedicati alle scuole Medie e Superiori del Veneto, aggiungendo alla riconferma del Veneto High School Competition, che vedrà quest’anno in concorso quattro cortometraggi realizzati da singoli alunni o classi intere di istituti veneti, anche il Concorso sceneggiature brevi in collaborazione con Cafoscariletteratura, l’ultima nata tra le attività culturali promosse dall’università veneziana. Per parteciparvi è stato richiesto ai giovani aspiranti sceneggiatori di scrivere una breve storia di fiction che avesse almeno una scena ambientata in una scuola o biblioteca, in un progetto che cerca di promuovere forme meno comuni di scrittura e la commistione tra cinema e letteratura. A questi due concorsi principali si affiancherà poi la menzione speciale conferita dal VideoConcorso Pasinetti, giunto alla sua nona edizione e da sempre vicino alle realtà degli istituti scolastici veneti.

Due sono invece le menzioni speciali per il Concorso internazionale che andranno all’opera più innovativa nel linguaggio cinematografico e a quella di più alta levatura artistica. Alla prima sarà conferito un premio offerto da RaroVideo, mentre alla seconda corrisponderà un premio offerto dall’Editrice Volumina, specializzata in concept art-book.

E inoltre, nella serata di chiusura, grande intrattenimento musicale e cinematografico, con due appuntamenti imperdibili. Ad aprire le danze sarà il Washout Project, un esperimento unico e particolarissimo, nel quale il duo Stefano Bechini e Cosimo Miorelli creerà un’esperienza che unisce musica e pittura digitale in un live-set capace di forzare i limiti della performance dal vivo in una sinergia di elementi narrativi, musicali e di immagini. Il programma della serata finale prevede inoltre la proiezione dell’unico frammento sopravvissuto, della durata di 6 minuti, di un progetto incompiuto di Charlie Chaplin; si tratta di The Professor (1919), messo a disposizione dall’Office Chaplin, nel quale il grande artista si discosta dal classico personaggio di Charlot. La proiezione sarà impreziosita dalla sonorizzazione, dal vivo e in contemporanea, di Elettrofoscari, laboratorio di musica sperimentale composto da studenti di Ca’ Foscari e diretto da Carlo Goldoni.

Un seconda edizione, insomma, per grandi corti, corti lunghi, corti che vengono da molti paesi. Scodellando e anticipando le tendenze future e le ‘geografie’ più vitali del momento, l’altro obiettivo del festival sarà disegnare una mappa aggiornata dei centri artistici e culturali più creativi, tenendo sempre a mente che negli ultimi anni molti cineasti (Olmi, Szomjas, Bellocchio…) hanno immaginato le loro scuole di cinema in polemica con le ‘chiusure mentali’ e censorie tradizionali, sia pubbliche sia private.

Al Ca’ Foscari Short Film Festival la sfida è anche quella di cercare la storia del cinema che nasce dalle scuole di cinema, magari di quelle dove non s’insegna solo la storia del cinema finora concepita, ma anche la cultura del momento, con le sue tensioni transartistiche e transculturali. E capire come è cambiato il cinema, quanto le scuole di cinema non hanno saputo capire gente come Spielberg o Tarantino.

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per vedere il programma delle proiezioni: https://cafoscarishort.unive.it/?page_id=21

per scaricare clip, rassegna stampa, manifesto, ecc…: https://cafoscarishort.unive.it/?page_id=725

Organizzazione

Prof.ssa
Maria Roberta Novielli

Dorsoduro 3484/D – 30123 Venezia

Telefono: 041 234 6254

Email: cafoscaricinema@unive.it

 

Ufficio Stampa

Studio Morabito

Via Amerigo Vespucci, 57 – 00153 Roma

Telefono: 06 573 00825

Email: info@mimmomorabito.it

 

con la collaborazione di:

Eugenio De Angelis e Gruppo Ufficio Stampa Ca’ Foscari Short Film Festival

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