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  • 19 Marzo 2016

L’indipendente Bill Plympton incontra il pubblico dello Short

Siate brevi, economici, divertenti: è il segreto per fare corti animati di successo”

L’indipendente Bill Plympton incontra il pubblico dello Short

Si è svolto ieri, a chiusura della terza giornata di Festival, uno dei programmi speciali più attesi della sesta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival: Il mondo di Bill Plympton: una masterclass condotta dallo stesso animatore statunitense dalla durata di circa due ore, attraverso la quale ha ripercorso la sua carriera partendo dai suoi primi lavori fino ad arrivare a quelli più recenti.

È guardando i cartoni animati dell’infanzia che si accende il desiderio di creare cartoons che facciano ridere la gente. Per questo motivo si iscrive al college, ma dopo il diploma, data la scarsa possibilità di trovare un impiego nel mondo dell’animazione (“una carriera che secondo molti non ha futuro e non permette di arricchirsi”), decide di iniziare a lavorare come illustratore per alcune testate giornalistiche (New York Times, Vanity Fair, Playboy e molte altre), ed è forse per questo motivo che nei suoi corti animati vi sono temi legati al mondo degli adulti. È nel 1985 che arriva la svolta della sua carriera: ha l’occasione di creare un cartone animato, attraverso il quale imparerà il processo dell’animazione. Your face ha un solo personaggio che sembra essere una persona noiosa, ma poi inizia a cantare e la sua faccia comincia a distorcersi in vari modi. Quello che per Plympton è solo un esperimento su come si fa un film, diventa invece la sua rampa di lancio verso il successo. Stupendo anche lo stesso Plympton, il corto è stato acclamato dal pubblico (“mi sembrava di volare, è stato un sogno”), portando l’animatore a prendere la decisione di iniziare a lavorare come animatore. Your Face verrà candidato agli Academy Awards For Best Animated Short Film e mostrato al Festival del Cinema di Venezia, attirando così l’attenzione della Disney che successivamente proporrà un contratto come animatore capo a Plympton, il quale però lo rifiuterà per rimanere indipendente.

Come affermato da Plympton durante l’intervista per il Ca’ Foscari Short Film Festival e durante la masterclass, il segreto del successo dei suoi corti animati sta nel suo celebre motto “breve, economico, divertente”. Secondo l’animatore un buon corto non deve superare i 5 minuti di durata (“se durano 15 minuti sono già invendibili”), deve essere poco costoso, ma soprattutto deve far ridere. A esemplificare questo suo motto è 25 modi per smettere di fumare, uno dei pochi corti dal messaggio esplicitamente politico della sua carriera, ma di grande potenza grazie al suo humor, e di enorme successo commerciale. Ripercorrendo la sua carriera, Plympton ricorda di essersi reso conto a un certo punto di aver realizzato solo un’ora di film in tre anni di lavoro ed è proprio da questo che nasce la volontà di creare la commedia musicale The Tune, il primo lungometraggio d’animazione interamente realizzato da una persona sola e che darà avvio ad una vera e propria rivoluzione, dimostrando come sia possibile, attraverso volontà e talento, creare pellicole cinematografiche autofinanziandosi e avere anche successo. Plympton, disegnando il suo famoso personaggio del Cane da Cane da guardia, ha dimostrato alla platea dell’Auditorium Santa Margherita quanto siano strutturalmente semplici i propri sketch. L’animatore ha poi mostrato alcuni dei suoi cortometraggi più famosi: Hot Dog, La mucca che voleva diventare hamburger e Foot Prints, tutti esempi che mettono in luce l’essenzialità dei propri disegni animati, che vengono creati con una semplice penna, ma con Shut Eye Hotel l’animatore racconta di essersi avvicinato all’animazione digitale. Tutto è disegnato a mano, ad eccezione dell’hotel che è stato creato con il computer da un’artista digitale assunta da Plympton: questa esperienza però si dimostrerà costosa e interminabile (“In un mese avevo già finito i disegni, lei ne ha impiegati sei”).

Ma come fa un animatore indipendente per farsi conoscere e vendere i propri film? Secondo Plympton “i posti migliori sono i festival”, e ne ha elencati quattro: il Festival di Cannes, il Sundance, il Toronto Film Festival e il festival dedicato all’animazione di Annecy, ai quali ha aggiunto gli Oscar. Plympton ha raccontato che i suoi maggiori introiti derivano dal teatro, dalla tv europea (soprattutto per la mancanza di dialoghi nei suoi shorts), la vendita dvd e internet, grazie in particolare a Netflix e iTunes. Inoltre, ha aggiunto, un mercato in crescita sono poster e libri, oltre alle commissioni per pubblicità e video musicali, come quelli fatti per Madonna e Kanye West e andare a eventi organizzati dai festival per parlare della propria produzione. “Lo so che pensate che io sia il solito americano capitalista, ma per essere degli artisti indipendenti questo è l’unico modo”. Prima di creare gli sketch per tutti coloro che erano presenti alla masterclass, è stato proiettato lo short animato The Loneliest Stoplight, un breve cartone narrato da Patton Oswalt e con temi più romantici.

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