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  • 19 Marzo 2016

MUTO? NO, GRAZIE!

MUTO? NO, GRAZIE!

“Il cinema non è mai stato muto”: è con questa frase che Carlo Montanaro introduce il suo programma speciale Muto? No, grazie!, realizzato in collaborazione con La fabbrica del Vedere, interamente dedicato all’evoluzione del cinema sonoro. Montanaro, grazie al suo umorismo e alla sua capacità di coinvolgere il pubblico, ha illustrato le varie fasi del passaggio dal “muto” al sonoro nella storia del cinema.

Tutto è cominciato quando Thomas Edison realizzò il fonografo, il primo strumento che consentì non solo di riprodurre il suono, ma anche di inciderlo. Subito, i primi registi cominciarono a sfruttare il fonografo, che è presente sulla scena, quasi fosse lui il protagonista del film, come si può ben vedere nel corto Dickson Experimental Sound Film (2’44”), del 1894, il primo sonoro realizzato dal vivo. Il corto successivo che Montanaro ha scelto è Cyrano di Bergerac del 1900, tratto dall’opera teatrale di Edmond Rostand, facente parte del progetto della Phono-Cinéma-Théâtre. È considerato uno dei primi film sonori e a colori, seppur bisogna specificare che il suono proveniva da un cilindro per grammofono, dove venne registrata la voce originale dell’attore, e che la pellicola non venne girata a colori, bensì successivamente colorata a mano. Successivamente, il curatore del programma ha parlato di Alice Guy, la “prima regista della storia del cinema”, a cui si deve la prima realizzazione di una fonoscena, una sorta di antenata degli attuali video musicali. Montanaro ha raccontato di come questa donna, una semplice segretaria della Gaumont, decise di portare il cinematografo e il fonografo sulla terrazza dello Studio a Buttes-Chaumont e di riprendere un coro. Il corto mostrato, datato 1905, non è altro che il primo behind-the-scenes della storia: Phonoscene in the Studio at Buttes-Chaumont, Paris – tourne theatre (1’35). Dell’anno successivo è Felix Mayol Performs Indiscreet Questions (2’44”), firmato sempre da Alice Guy. Subito dopo, c’è stata la visione del Lucia di Lammermoor del 1908 (4’03”), eseguita da Enrico Caruso. Montanaro ha poi selezionato TRAMP! TRAMP! TRAMP! (The Boys are marching), diretto dai fratelli Max e Dave Fleischer, un corto di 4’10” che è considerato il padre del moderno karaoke. Grazie a una saltellante pallina sullo schermo e a un’animazione divertente, è possibile seguire e cantare la famosa canzone. A seguire è stato mostrato Gus Visser e la sua Oca (2′), realizzato tramite il Movietone, un sistema che permise la perfetta sincronizzazione del sonoro con le immagini, inventato nel 1924 da Theodore Case. In questo cortometraggio, viene ripreso Gus Visser che canta Ma, He’s Making Eyes at Me, mentre tiene fra le mani un’oca, che con i suoi buffi versi ha strappato qualche risata al pubblico dell’Auditorium. L’ultimo corto mostrato è composto da una serie di estratti da The Jazz Singer del 1927, che è considerato il primo vero film sonoro della storia del cinema. In cui la registrazione del sonoro “avvenne per puro caso! Pare che Al Jolson, nel rivolgersi alla collega che interpreta la madre nel film, abbia per caso parlato” e che in quel momento il disco “Vitaphone” avesse già cominciato a registrare e che poi la scena sia stata lasciata nella copia finale inserita nel film.

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