Notizie dal Festival


  • 7 Maggio 2022

I sentimenti prima di tutto: un incontro con Yukiko Mishima

Tra gli ospiti principali della seconda giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival c’è stata anche la regista Yukiko Mishima, una delle voci femminili più interessanti emerse nel panorama cinematografico giapponese del nuovo millennio e già protagonista della pre-apertura di martedì con Shape of Red.

Intervistata per l’occasione dalla direttrice del festival Roberta Novielli, la regista ha raccontato del suo amore irrefrenabile per il cinema, il mezzo più efficace che le consente di raccontare ciò che più la appassiona: le storie quotidiane di esseri umani. “I sentimenti delle persone sono ciò che mi interessa di più”: così Mishima ha risposto per spiegare la grande varietà di sfumature dei protagonisti dei suoi film, molto spesso donne. “La donna è un essere vario, ce ne sono di diverse tipologie ma tutte queste possono anche coesistere in
una sola donna”. Il dialogo è continuato parlando delle motivazioni che guidano il processo creativo della regista, attraverso l’analisi di alcune delle protagoniste dei suoi lavori. Mishima spiega che questa sua passione e curiosità nel conoscere ed entrare a fondo nei suoi personaggi nasce quando comincia a lavorare per la televisione nazionale giapponese, in particolare nell’ambito documentario. “Da allora ho
capito che ciò che mi interessa è capire ciò che le persone fanno nel loro quotidiano”: per poter avere una visione complessiva del personaggio e comprenderlo del tutto è necessario conoscere non solo il suo presente, ma anche il suo passato e il suo futuro. Lo stesso, sottolinea la regista, dovrebbe valere anche per lo staff: quando ci si incontra sul set è importante che ci sia comunicazione, porsi domande sulla vita quotidiana per potersi conoscere davvero.

Il dialogo è continuato con un approfondimento sul cibo e il suo affiancamento ai sentimenti, dinamica ricorrente nei suoi lavori e, in generale, una tendenza in ambito cinematografico, giapponese e non. Mishima ha raccontato di come il cibo rappresenti per lei un elemento importante: offrire del cibo è un atto d’amore, così come il rapporto di un individuo con il cibo consente allo spettatore di capire il
contesto di provenienza dell’individuo stesso. Ancora una volta, si tratta di un meccanismo per entrare nel profondo e conoscere il personaggio.

Il programma dedicato alla regista ha rappresentato anche l’occasione per vedere uno dei suoi ultimi lavori, Ode to Joy, tratto da DIVOC-12, film antologico composto da 12 cortometraggi di 12 diversi registi, creato con l’obiettivo di sostenere registi, attori, staff di produzione e l’intero settore cinematografico nelle diverse difficoltà emerse a causa della pandemia. In Ode to Joy si intrecciano una
serie di temi cardine della produzione di Mishima: sentimento, relazione col cibo, solitudine, difficoltà di vivere ma anche speranza, nella storia di una donna che in qualche modo trova una forma d’amore, “perché in un momento così difficile, trovarsi è qualcosa di importante per entrambi i personaggi”. A conclusione dell’incontro, la regista ha invitato gli spettatori all’appuntamento speciale, che si terrà il 18 maggio alla Casa del Cinema di Venezia, in cui verrà proiettato il suo pluripremiato film Dear Etranger.

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