Maria Mamona è una delle attrici teatrali e cinematografiche più famose della scena polacca. Come lei stessa ha dichiarato, si è avvicinata alla recitazione durante gli anni delle scuole elementari partecipando a vari concorsi, giungendo fino ai primi posti a livello nazionale. I suoi genitori volevano una solida professione per lei, ma Maria si è laureata in recitazione presso l’Accademia di arte drammatica Aleksander Zelwerowicz a Varsavia nel 1977. Immediatamente dopo ha debuttato nell’importante teatro Wspólczesny nella capitale nella parte di Helena in Mr. Jowialski.
Artista versatile, ha ricoperto vari ruoli in film e serie TV, diretti dai più importanti registi polacchi come Ryszard Bugajski (suo marito), Andrzej Wajda, Agnieszka Holland, Małgorzata Szumowska. La stessa Mamona vanta numerosi premi nella sua carriera: un premio allo Zabrze Drama Festival per la sua parte di “moglie” a Norimberga di Wojciech Tomczyk e una nomination come migliore attrice per il Premio Felix in The Wardrobe scritto da Yukio Mishima.
Per la regia di Ryszard Bugajski, spicca in particolare una delle sue ultime interpretazioni, quella in Blindness (Zaćma), presentata nella sezione Contemporary World Cinema al Toronto Film Festival 2016, nonché all’International Film Festivals di Palm Springs (2017) , Atlanta (2017), Bydgoszcz (2016), Teheran (2017), Hong Kong (2017) e ai festival cinematografici polacchi di Los Angeles, Chicago e New York. In Blindness (Zaćma), Maria Mamona interpreta Julia Brystiger, soprannominata “Bloody Mary”, criminale di epoca comunista e studiosa, famosa per le sue torture di prigionieri. Alla domanda su come ha interpretato un personaggio così controverso, ha dichiarato: “Penso che la creazione di un eroe sia sempre l’immagine dell’attore che interpreta il personaggio. Li filtriamo attraverso la nostra sensibilità e personalità. Si lega alla nostra immaginazione su chi possiamo diventare con l’esperienza della vita degli eroi che interpretiamo. Non posso definire ‘in questo momento sono io e ora non lo sono più’, perché non so quando le mie personalità saranno rivelate.” Per questo ruolo Mamona è stata premiata come migliore attrice al Prowincjonalia Festival di Wrzesnia e al Polish Film Festival di New York.
In Elisabeth (2018), il cortometraggio diretto da Wojciech Klimala che presentiamo, Maria Mamona interpreta il personaggio principale, una parrucchiera in pensione che partecipa a un concorso di bellezza su consiglio del figlio. Un personaggio al confine tra drammatico e ironico come molti altri interpretati dall’attrice, sempre interessata a occuparsi di ruoli grotteschi e atipici.
Maria considera questi ultimi come gli anni migliori della sua carriera per la sua transizione sul grande schermo. Alla domanda sul nuovo ruolo delle donne nel cinema contemporaneo, Mamona risponde: “Ho sentito un’intervista a Hellen Mirren, in cui afferma che prima quando le donne facevano parte di in una troupe cinematografica avevano solo ruoli come parrucchiere, una truccatrici o segretarie di edizione. Ora non è più così. L’uomo è in minoranza nei dipartimenti cinematografici, ci sono più donne. (…) Ruoli da grandi star, di bellissime attrici: è difficile trovare sceneggiature per donne protagoniste nel cinema polacco e non solo. ”
La carriera di Maria Mamona, il suo eclettismo nell’interpretazione di ruoli spesso difficili, non sempre “positivi”, oltre all’intensità con cui riesce ad appropriarsi delle sfumature di ciascun personaggio, la rendono uno dei nomi più interessanti sulla scena interpretativa internazionale.