Classe ’67, partenopeo di nascita, Luca Miniero si affaccia al mondo del cinema nel 1999 con un corto prodotto assieme all’amico e collega Paolo Genovese, Piccole cose di valore non qualificabile, seguito da una serie di fortunate collaborazioni. Il primo lungometraggio arriva nel 2002, quando dal sodalizio Miniero-Genovese nasce Incantesimo napoletano che inaugurerà la fortunata scia tematica del commediografo, distinta per lo spiccato senso dell’umorismo con cui tratteggia i conflitti culturali che dividono l’Italia del sud da quella del nord. Col suo talento e la sua sensibilità conquista anche il pubblico under 20 grazie a una nuova collaborazione con Genovese, Questa notte è ancora nostra, ma la svolta arriva nel 2010 con Benvenuti al sud, shot-for-shot del già fortunato Giù al nord di Dany Boon. Il film consegue un successo tale da guadagnarsi il 7° posto nella classifica dei maggiori incassi in Italia di tutti i tempi e ottiene il consenso di buona parte della critica. Si tratta di una carrellata in chiave comica sugli stereotipi esistenti in Italia che dividono settentrionali e meridionali. L’azione di sensibilizzazione sui luoghi comuni portata avanti da Miniero continua con Benvenuti al nord, di nuovo campione d’incassi grazie a un cast brillante e con il recentissimo Un boss in salotto. In primavera lo rivedremo protagonista del piccolo schermo con la regia di una fiction prodotta da Pietro Valsecchi sulla vita di Massimo Troisi.