Kumar Shahani è nato a Larkana nel 1940 e si è trasferito a Bombay nel 1947. Dopo la laurea in scienze politiche si iscrive ai corsi di sceneggiatura e regia della scuola di Puna, per poi studiare a Parigi dove assiste Robert Bresson. Ad oggi è uno tra i nomi più prestigiosi del Cinema Parallelo o Nuovo Cinema indiano, sviluppatosi alla fine degli anni 60. Nel 1972 realizza il suo primo lungometraggio, Maya Darpan (Lo specchio dell’illusione), una delle opere fondamentali nella storia del Cinema Parallelo, dall’inusuale linguaggio estetico. Dopo dodici anni riesce finalmente a realizzare il suo secondo film, Tarang (L’onda, 1984), il più famoso realizzato da Shahani, un elaborato melodramma che realizza la sua teoria di cinema epico. Nel 1989 esceKhayal Gatha (La saga del Khayal), sulla complessa evoluzione del khayal, una delle grandi forme di musica classica indiana, mentre l’anno successivo realizza Kasba (1990), notevole adattamento di una novella di Cechov. Tratto da un controverso romanzo di Tagore del 1934, Char adhyay (Quattro capitoli) esce nel 1997, quinto e finora ultimo lungometraggio di finzione: una riflessione sulla lealtà cieca a un’idea, nella fattispecie la lotta armata contro gli Inglesi nel Bengala all’inizio degli anni 30. Accanto a queste opere, Kumar Shahani ha realizzato alcuni eccezionali documentari, tra i quali il più “recente” è As the Crow Flies (2004), sull’opera del famoso pittore Akbar Padamsee.
