La mostra di Lanfranco Lanza
Nato a Venezia nel 1952, Lanfranco Lanza compie studi artistici nella Venezia ancora viva degli anni’70, per poi intraprendere una carriera nell’ambiente teatrale nazionale ed estero. Ha esposto le sue opere in Germania e in Austria e a Venezia dove ha vissuto sino al 2006. Da allora vive e lavora a Treviso.
“Quel che voglio dire è che la pittura allarga il mio cielo, nutrendosi di frammenti di materia nel suo mutare e degenerare. Nell’attimo brulicante di micro-organismi, spazi abitati da fragili segni in rapidi graffi, strisciature e consunzione di superfici, essa trae pensiero. È il teatro di un linguaggio che, nel caos di un mercato sotterraneo, mescola simboli segni e colori. Abita superfici e spazi, ricollocandosi come reperto di perduta scrittura. Allo spazio scenografico e teatrale affido l’installazione, l’evento e la performance. Negli scaffali di moda a largo consumo relego la provocazione in confezione “epater le bourgeois”. Pittura quindi. Coprire le spalle alle avanguardie, non servire fredde colazioni a chi va di fretta.
È nello sguardo sordo di chi vede tutto già fatto, già visto e già detto, ribadire che quel tutto altro non è se non l’infinitesima parte di una infinita Totalità. Non eroica resistenza. Tantomeno anima conservatrice. Ma puro e umano desiderio, incontrollabile combustione dell’atto dello scoprire e riscoprire. Ricerca imprescindibile, senza schemi né vincoli. Ripenso gesti, segni, simboli come rituali. Una magia forse perduta, che, dalle antiche pitture rupestri ai graffiti contemporanei, testimonia l’indecifrabile impronta dell’anima”.