A cura di Cecilia Cossio
Il Ca’ Foscari Short Film Festival dedica una personale a uno dei più importanti registi di lingua marathi: Umesh Vinayak Kulkarni, in un programma speciale curato da Cecilia Cossio. L’omaggio si articola in quattro cortometraggi, la forma espressiva più amata dal regista, nei quali si riconoscono i tratti principali dell’autore: una precisione documentaria nello scolpire visivamente gli ambienti, materiali e psicologici, una profonda sensibilità nel delineare personaggi e situazioni anche attraverso la musica, i suoni o il silenzio, la morte, la perdita e il tentativo di venire a patti con essa.
Umesh Vinayak Kulkarni nasce nel 1976 a Pune, nel Maharashtra. Il suo interesse per il cinema nasce durante gli anni del college, in questo periodo inizia a collaborare con la regista Sumitra Bhave e si iscrive alla più importante scuola di cinema indiana, il Film and Television Institute of India (FTII) di Pune. Molti dei suoi cortometraggi di questo periodo riscuotono grande successo, a partire da Girni (2005), lavoro di laurea presentato nel 2015 anche allo Short, in occasione dell’omaggio al FTII. Dal 2008 ha realizzato quattro lungometraggi, l’ultimo dei quali è Highway, del 2015. Kulkarni però non ha mai dimenticato il suo primo amore, tanto che dal 2013 organizza dei workshop intitolati Shoot a short!, aperti a tutti e incentrati sulla realizzazione di cortometraggi.
PROGRAMMA DELLE OPERE PROPOSTE:
DARSHAN – DIVINE SIGHT (India, 2003, 10 min.)
Nel giorno della celebrazione di un matrimonio, un bambino aspetta ansiosamente la comparsa di una dea che avverrà la sera stessa in un rituale, ma quando viene evocata, il bambino si è addormentato.
THREE OF US (India, 2008, 14 min.)
Documentario su una famiglia composta da padre, madre e un figlio disabile che ha bisogno del costante aiuto dei genitori. Nell’atteggiamento dei tre si legge una serena accettazione della propria sorte, velata da un’ombra di tristezza.
GAARUD – THE SPELL (India, 2008, 11 min)
Il film si svolge, con un unico piano-sequenza, all’interno di un caseggiato vicino a una stazione: senza mai fermarsi, la cinepresa passa da una stanza all’altra delle abitazioni, attraversando la realtà quotidiana di vite e storie diverse, tutte partecipi di una stessa difficile condizione esistenziale.
VILAY – THE ENDING (India, 2009, 13 min.)
Il giovane protagonista assiste addolorato alla morte della nonna e alla fine del mondo in cui la donna aveva vissuto. Da un lato l’opera, attraverso i ricordi del giovane, ci riporta al passato e, allo stesso tempo, scorre su un presente in costante mutamento, nel quale non c’è più spazio per la vita di prima.
Per la realizzazione di questo programma speciale si ringrazia il Film & Television Institute of India