Mika Johnson è un artista multimediale nato a San Diego, California, e laureato all’Oberlin College nel 2000. I suoi primi lavori sono principalmente film di finzione e documentari, inclusi esempi di documentario performativo, come possiamo vedere nella serie web The Amerikans.
Lavorando con una vasta gamma di media differenti, nel 2018 ha diretto un adattamento di Le metamorfosi di Franz Kafka in VR nel suo primo progetto XR, VRwandlung. Questo progetto gli ha garantito il successo internazionale, poiché è apparso su The Economist e ha viaggiato in oltre 50 città in tutto il mondo.
Il suo primo lungometraggio Confessions of a Box Man (2020), prima parte di una trilogia, fonde film di finzione e tecniche documentaristiche. Il film ha vinto il premio per la migliore regia all’Eastern Nigeria International Film Festival e il premio per il miglior film all’11° festival cinematografico Cinema Open di Hradec Králové, nella Repubblica Ceca.
Johnson è attualmente in tournée con The Infinite Library, un’installazione itinerante in realtà virtuale prodotta dal Goethe Institut che reinventa le biblioteche del futuro come spazi interattivi, in grado di coinvolgere i visitatori attraverso modi multisensoriali di narrazione. Consiste in un gioco di codici QR, modelli stampati in 3D, opere audiovisive, ologrammi e una vasta libreria VR ambientata in una grotta.
Nel 2021 ha pubblicato e girato The Republic of Dreams, un’installazione itinerante multimediale basata sul lavoro dell’autore polacco Bruno Schultz che immagina un’ipotetica repubblica utilizzando video, illustrazioni, una mappa interattiva, esperienze sonore e altro ancora. Qui vita reale e sogno si sovrappongono, come spesso accade nei progetti di Johnson. Le sue narrazioni, infatti, riguardano solitamente il sottile confine tra l’onirico e il reale, coinvolgendo miti e rituali che coinvolgono il visitatore attraverso tutti i sensi.