Un programma speciale a cura di Carlo Montanaro
IL PIONIERE DELL’ANIMAZIONE TRIDIMENSIONALE: LADISLAS STAREWITCH (1882 – 1965)
Tutto ha avuto inizio quando un giovane entomologo ha cercato di documentare la vita degli insetti: ha scelto il cinema, mettendone però a repentaglio la sopravvivenza causa il calore della ancora incerta luce artificiale. E ha pensato così che, dopo averla osservata, poteva essere possibile ricostruirla quella vita. Con pupazzi verosimili (in francese marionnettes) e la tecnica del passo uno. Il risultato crea una svolta fondamentale nella vita di Wladyslaw Starewicz (1882 – 1965), perché comincia, nella più classica dimensione moral-favolistica, ad attribuire prima agli insetti e poi agli animali, vizi e virtù degli umani. Russo ma di ascendenza polacca, negli anni ’10 Starewicz dirige anche molti lungometraggi con attori in carne e ossa ricchi di “effetti speciali”, dedicandosi infine, trasferito con la famiglia in Francia dopo la rivoluzione, alla sola animazione tridimensionale. Frequenti le narrazioni che vedono interagire i pupazzi con gli umani. Anche perché, semplificata la firma in Vladislas Starewich, comincia a lavorare aiutato dalla moglie e, soprattutto, dalle figlie: Irina e Jennie, in particolare attrice con lo pseudonimo di Nina Star.
Grande l’abilità artigianale nella costruzione delle marionnettes, autentiche sculture lignee articolate e ricoperte di pelle di camoscio adattate ora agli insetti e agli animali più o meno antropomorfi, ora a personaggi caricaturati dalla realtà. Curioso e competente dal punto di vista tecnico, Starewitch ha sistematicamente sperimentato gli arricchimenti che il cinema acquisiva per aumentarne la spettacolarità. In questo breve omaggio, vedremo tre tappe della sua carriera: il colore applicato (Pathecolor o pochoir), il sonoro, il colore realistico. Con alcuni extra tratti dai DVD editi da Léona Béatrice Martin-Starewitch e da François Martin, che da anni lavorano per conservare i molti materiali originali sopravvissuti, con i quali realizzano Mostre, come quella presentata alla 26 Edizione de “Le giornate del cinema muto” di Pordenone nel 2007. E, soprattutto, per inventariare e restaurare quanto rimasto in loro possesso della filmografia del pioniere dell’animazione 3D, soprattutto collegato al secondo periodo di attività svolto in Francia. Questo breve omaggio è costruito con l’assenso e la collaborazione degli eredi di Starewitch.
Estratti anni 14/20 – 2′ 50” tre brevi estratti di tre opere non finite del periodo muto, con un Charlot-insetto in azione su un set…
La voix du rossignol – regia, soggetto, fotografia: L.Starewitch, interprete: Nina Star – muto – copia imbibita e in Pathecolor (pochoir) – versione inglese – francia, 1923 – 13′ – L’usignolo non è un giocattolo. Catturato, viene liberato da una bambina e la ringrazia liberando, all’alba, il suo canto.
Fetiche prestidigitateur – regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia: L.Starewitch – bianco&nero – sonoro ottico – francia 1934 12′ – Fètiche è un cagnolino di peluche che vive una serie di avventure spesso, come in questo caso nella pista di un Circo, che hanno la dimensione del sogno di una bimba (Nina Star).
Ipotesi di pubblicità – tentativo di inserimento pubblicitario in Fetiche prestidigitateur – 24”
Come nasce e si anima una marionnette 1– 3′ 15” B&W sonoro, 2 – 1′ 37” B&W – In questi due brevi inserti degli anni ’30 Starewitch racconta il suo lavoro geniale e certosino.
Carrousel boreal – sceneggiatura, animazione personaggi L. e I. Starewitch – musica Daniel White – direzione artistica (e produzione): Alexandre Kamenka – colore – francia 1958 12′ – tre pupazzi di peluche (un orsetto, un coniglio e una cagnolina) atropomorfizzati, sopravvivono alla neve e al ghiaccio e si gustano il disgelo con il risveglio della natura. 43′ ca