C’è grande attesa per l’uscita della nuova opera di Makoto Shinkai tra i fan di cinema, letteratura e animazione, non solo in Giappone, ma nel mondo intero. Definirlo un animatore o un regista non è sufficiente, Le sue splendide immagini in cui le luci sembra che danzino ci toglie il fiato, nel pacato scorrere del tempo nella quotidianità è in grado di dipingere le sfumature di un cuore delicato. Le sue opere ritraggono drammi dell’essere umano in modo discreto e sentito.
Quando i sentimenti dei suoi personaggi variano attraverso le sue immagini artistiche e le espressioni della luce, anche le nostre sensazioni si identificano con le loro. Nel mondo di Shinkai, un bellissimo cielo può costituire un’opera d’arte che funge da sfondo al mutare dei pensieri dei personaggi. Shinkai ritrae le relazioni che ogni giovane intesse con il mondo da una certa distanza, descrivendole con parteipazione e grande cura. E noi riusciamo a condividere con facilità quel mondo, perché la sua descrizione ci offre la sensazione positiva di riuscire ad avvicinarne anche le componenti più minute, di norma difficilmente captabili. Ma l’opera di Shinkai non solo dipinge a distanza il cuore dei giovani, come di solito si scrive di lui. Le sue caratteristiche autoriali e la sua tenazia si distribuiscono con delicatezza, così che persino nell’animazione in apparenza più convenzionale c’è “qualcosa” mai vista prima.
La scelta delle opere per il Ca’ Foscari Short Film Festival è stata suggerita dallo stesso Shinkai e consiste in tre (dei cinque) suoi cortometraggi: la sua opera prima, cioè il corto in bianco e nero “Lei e il suo gatto”; “La voce delle stelle” che ha rappresentato alla sua uscita uno shock nell’industria dell’animazione; “5 cm al secondo”, tre cortometraggi uniti insieme sulla base della percezione tutta giapponese del mondo. Il programma include l’anteprima di alcuni estratti da suoi lungometraggi, tra qui il nuovo “Giardino delle parole”. Mentre sto scrivendo questa presentazione, abbiamo appena ottenuto il consenso a proiettare anche il suo clip pubblicitario per “Taisei Corporation Bosporus”. Makoto Shinkai ha cominciato a lavorare da solo con un computer. Stando alle sue interviste, gli è stato possibile dipingere gli effetti di luce grazie al digitale, e ha anche aggiunto che è riuscito a far conoscere la sua opera inizialmente proprio grazie a internet.
Keiko Kusakabe