Omaggio ai Leoni di Cannes
Bill Hicks, uno dei più geniali comici americani di tutti i tempi, odiava i pubblicitari. Liodiava. In uno dei momenti più celebri della sua caustica routine Revelations li definiva i “piccoli aiutanti di Satana” e li invitava apertamente al l’autodistruzione. Erano gli anni ’90, e gli attacchi di Hicks costituivano l’antidoto al consumismo televisivo montante nella società americana: una satira, la sua, pertanto condivisibile sul piano razionale (oltre che divertentissima). Ma al tempo stesso, come si può in buona fede negare l’enorme fascino – estetico, ma anche narrativo – che alcune pubblicità indubbiamente emanano?
Ci sono spot che affascinano, dai quali amiamo essere affascinati. C’è stato un tempo in cui, per discutere di pubblicità televisive nell’ambito degli studi sul cinema, si nominavano soprattutto le incursioni nel mondo dell’advertising da parte di riconosciuti maestri del grande schermo, come Woody Allen e Federico Fellini, forse in un tentativo malcelato di nobilitare un argomento considerato troppo commerciale e quindi “basso”. Oggi, tuttavia, questo tipo di argomentazioni rivelano la loro debolezza: alcuni dei più interessanti registi della scena cinematografica moderna provengono dal mondo della pubblicità, ed è altrettanto innegabile che sia proprio l’elaboratissima estetica degli spot ad avere avuto un’influenza determinante sul cinema recente – un ruolo, questo, che l’advertising ha svolto insieme agli altri grandi “rimossi” dagli studi sul cinema, ossia i videogiochi.
In realtà, è almeno dal 1954 che la pubblicità rivendica a pieno diritto la propria dignità artistica; ovvero, dall’anno in cui è stato istituito il Festival Internazionale della Creatività Leoni di Cannes, il più importante evento cinematografico al mondo dedicato alla comunicazione pubblicitaria. Un festival alternativo fin dal titolo, ispirato sia al Festival del Cinema di Cannes che al Leone di Venezia, città dove l’evento ha conosciuto la sua prima edizione e diverse delle successive: gli “altri” Leoni dell’”altra” Cannes, che annualmente richiamano migliaia di visitatori e professionisti del design, del marketing e della pubblicità per presentare e far competere i propri lavori.
A tali creativi il Ca’ Foscari Short Film Festival dedica un omaggio costituito da una selezione delle pubblicità più interessanti degli ultimi anni – omaggio reso possibile per gentile concessione degli storici rappresentanti italiani dei Leoni di Cannes, la Società Italiana Pubblicità per Azioni Sipra. Tali lavori sono a tutti gli effetti opere cinematografiche, poche esperienze artistiche sintetizzano il concetto di cortometraggio come la pubblicità. In pochissimi secondi ogni elemento deve essere compatto, teso e coinvolgente: non tanto per riuscire a concentrare l’attenzione sul prodotto (la trama di molte degli spot più riusciti non ha nessun legame diretto con l’oggetto della campagna), quanto piuttosto per presentare in un brevissimo lasso di tempo un mondo e una storia di cui il prodotto è, anche solo metaforicamente, l’inevitabile sbocco, la battuta finale (e fatidica) dello scherzo, o l’attimo in cui si cede definitivamente alle lusinghe di questa irresistibile seduzione.