Programma speciale a cura di Corinne Mazzoli e Alma Elena Cardoso
Il programma “On Tutorials, Stereotypes and Body Visions” nasce da un workshop che l’artista Corinne Mazzoli ha condotto presso l’Universidad Iberoamericana en Puebla nell’ambito della sua ricerca sostenuta da Italian Council 2021. Questa ricerca ibrida tra teoria e pratica laboratoriale analizza il Tutorial per metterne in discussione la natura omologante e imitativa, rendendolo strumento di emancipazione e rappresentazione dell’identità in modo non convenzionale.
Dagli anni ’90, con la diffusione di internet, i tutorial online si sono imposti come un metodo di apprendimento diretto che insegna attraverso l’emulazione. Il loro successo è iniziato prima su YouTube, per poi pervadere anche Facebook, Instagram, TikTok e siti proprietari. I tutorial sono la diretta evoluzione del formato istruzioni per l’uso e hanno saputo sviluppare un’estetica distintiva, che strizza l’occhio all’immaginario commerciale, alla cultura di massa e alle mode di internet.
Durante il laboratorio sono state affrontate pratiche di instruction based art, esperienze artistiche legate al corpo, all’identità, all’autorappresentazione e agli studi di genere. Nei video prodotti dagli studenti il tutorial, normalmente caratterizzato da una natura omologante, è decostruito ed emancipato dalle sue strutture rigide per essere utilizzato nella rappresentazione di identità mutevoli, individuali o collettive e visioni molto personali del corpo. Il laboratorio è culminato in una mostra con i lavori dei partecipanti curata da Corinne Mazzoli e Alma Elena Cardoso all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
PROGRAMMA DELLE OPERE PROPOSTE:
A little obsessed (how to lose one hundred thirty-seven pounds)
Regia/Director: Ameyalli Avendaño Coronel
Sinossi
L’esperienza dei disturbi alimentari e l’ossessione dell’esercizio fisico eccessivo sono al centro di una narrazione che richiede alle donne qualcosa che non sono in grado di ottenere. Disturbi alimentari ed eccessivo esercizio fisico sono un elemento fondamentale della narrazione che denigra le donne e richiede loro il grottesco: l’incarnazione del femminile come servitore e oggetto di consumo. Il video ritrae la ricerca di queste corporeità, frustrazione e rinuncia di una aspirazione impossibile verso una vita che, invece, riconosce le pieghe della pelle e in cui manifestare la felicità diviene una posizione politica.
Profilo
Scrittrice, ricercatrice, artista visiva e coordinatrice di workshop. Studentessa di Letteratura e Filosofia all’Università Iberoamericana di Puebla, i temi che la interessano di più sono la solitudine, l’autoritratto, la morte, l’amore, la percezione del corpo, la migrazione, la violenza di genere, i diritti umani e l’espressione musicale. Nel 2018 è stata premiata dall’Università Iberoamericana di Puebla con la Eusebio Francisco Kino, SJ Medal.
Pelos
Regia/Director: Andrés Timm
Sinossi
Pelos propone una riconnessione con i peli del corpo. Utilizzando la commedia e tecniche grafiche, il cortometraggio sviluppa in spettatori e spettatrici una nuova percezione di ciò che è socialmente percepitocome brutto e indesiderabile. Ogni inquadratura, di peli tanto sottili come spessi, mostra una nuova visione del corpo con una voce messicana ben riconoscibile.
Profilo
Andrés Federico Timm Gopar (Oaxaca, 2000) è uno studente di comunicazione dell’Università Iberoamericana di Puebla. Interessato alla commedia e alle sue possibilità culturali, ha qui trovato un modo per esprimersi con le immagini in movimento e il suono.
(Inter) Personal
Regia: Camila López Cuspinera
Sinossi
Sessualità, trauma, tossicità, amore, confusione. Mostrando ambienti e immagini di emozioni quali confusione, disperazione, tristezza e rabbia, (Inter)personal riflette sul momento in cui si diventa consapevoli della co-dipendenza in amore e che forme assume tale processo.
Profilo
Mila López (2000) è una fotografa e artista visiva, attualmente iscritta al corso di Arte Contemporanea dell’Università Iberoamericana di Puebla. La sua produzione artistica affronta temi come la melanconia, l’autoritratto, la visione del corpo e la vita quotidiana in città.
Corte y queda
Regia: Valeria Doménica Rosas Hernández
Sinossi
Corte y queda è un esercizio che critica il discorso pubblicitario per affrontare la sua influenza negli stereotipi femminili, in particolare riguardo i regimi alimentari. Affronta tramite metafore i disturbi alimentari che sono talvolta risultato proprio di tali stereotipi. Il pezzo scultoreo – chips and melted marshmallow -ruota attorno a quei cibi “proibiti” per chi voglia ottenere uncorpo conforme all’immagine di bellezza ideale.
Profilo
Valeria Doménica Rosas Hernández (Oaxaca, 2000) è una studentessa di Arte Contemporanea presso l’Università Iberoamericana di Puebla. Sviluppa il proprio lavoro artistico attraverso la videoarte e attualmente ha concentrato la propria attenzione sull’analisi del corpo femminile e i disturbi alimentari attraversola lente dei mass media.
Tótem TV (ep. 1)
Regia: Jorge Medina
Sinossi
Tótem TV (ep. 1) visualizza come, una volta immagazzinate nel cervello, le immagini attraversino un processo di metamorfosi che le trasforma in immagini ricordate. Semplicemente come le memorie che risiedono nelle nostre menti, queste immagini vengono costantemente riprodotte, modificate e ricostruite nel tempo, costituendo, attraverso una lenta riproduzione, un paesaggio spezzato, dove la memoria è dilaniata e costruita.
Profilo
Jorge Medina (Messico, 1998), artista visivo che persegue l’obiettivo di creare connessioni indirette attraverso l’arte, producendo immagini che non cercano di ritrarre, bensì di evocare la statica condizione del linguaggio nell’immagine e il tema in continuo divenire dell’identità diventa l’oggetto del suo lavoro. Attualmente studente di Arte contemporanea all’Università Iberoamericana di Puebla, Messico.
Gestos fútiles – Futile Gestures
Regia: María José Casazza
Sinossi
Ricucire significa risolvere, mettere di nuovo insieme i pezzi per nascondere una fessura. Ma come possiamo cucire insieme ciò cui non può più essere data forma? Gestos fútiles mostra l’atto brutale e disperato di ricucire, anche dopo la distruzione. Un atto di resistenza all’interno di una cultura così intenta a punire e frammentare i nostri corpi, una cultura in cui il fallimento e la rottura vengono relegati alla sfera privata per essere risolti. Il video stimola ad abbracciare la rottura, a posizionarsi verso il cambiamento e a tentare di ricomporre la vita nelle sue nuove forme.
Profilo
Artista e curatrice di Xalapa, Messico. Si concentra sull’intimità, il corpo e il domestico attraverso l’arte tessile, la pittura, i libri d’arte e la ricerca. Il suo lavoro è stato esposto in diverse città in Messico, a Hull, Regno Unito, a Los Angeles e in Oregon, Stati Uniti. Attualmente sta prendendo parte ad una residenza artistica presso Munive Arte Contemporáneo. Inoltre, è una collaboratrice di Error, uno spazio di ricerca e creazione di Puebla ed è co-fondatrice e membro attivo del collettivo Chiflale a tu padre.
Cómo gustarle a un hombre promedio heterosexual en 5 sencillos pasos – How to get an average straight man to like you in 5 easy steps
Regia: Nicole Fernández de la Peña
Sinossi
Partendo dall’idea della struttura del tutorial, questo video mostra attraverso una visione critica e ironica cinque diverse forme secondo cui una donna dovrebbe apparire stando agli stereotipi e allo sguardo maschile. Richiamando gli elementi visuali e gli elementi della ripetizione e della velocità, il video enfatizza la violenza prevista dall’atto stesso.
Profilo
Nicole Fernández è nata a Puebla, Messico, il 25 gennaio del 1999. Attualmente frequenta il corso di laurea in Arte contemporanea dell’Università Iberoamericana di Puebla. Il suo lavoro artistico fa riferimento a temi quali famiglia, disagio, identità, violenza e paura. La sua ricerca Micromachismos como forma de violencia en Twitter (2020) forma parte del deposito dell’Università Iberoamericana di Puebla. Ha partecipato alla mostra collettiva Hiper-presente(s) confrontar lo banal alla galleria Minive Arte Contemporáneo (2021) e all’asta d’arte Sendero a Tlaxcala (2021). Ha partecipato al workshop tenuto da Carol Espíndola LAVA (2020) sul tema dell’incubazione in progetti fotografici autoriali e al workshop On tutorials, stereotypes and body visions diretto da Corinne Mazzoli con l’obiettivo di entrare nel mondo della produzione audiovisiva.
Instrucciones para localizar huellas – Instructions for locating traces
Regia: Rodolfo Suárez Montesinos
Sinossi
Instrucciones para localizar huellas è un video volto ad ampliare i concetti di cicatrici e segni, che vengono messi in relazione con il paesaggio e con il suo continuo trasformarsi, lasciando rovine come forma della loro metamorfica presenza. Localizzare tracce sul corpo, nel paesaggio e nel tempo significa non solo riconoscere la storia di un luogo o una regione, ma anche accettare le alterazioni come un elemento chiave della costruzione dell’Io.
Profilo
Artista multidisciplinare, nato a Tlaxcala, Messico (2001), ha presentato alla Galería del Agua, Tlaxcala (2020) lo spettacolo Imaginario/Imaginaire insieme ad un gruppo binazionale Francia-Messico. Il suo lavoro viene esposto al museo d’arte di Tlaxcala nella mostra collettiva Oblique glances (2021). Sempre nel 2021, ha raggiunto il secondo posto nella categoria fotografia del concorso di arti visive dello stato di Tlaxcala. Attualmente sta lavorando ad un progetto finanziato dalla Segreteria alla Cultura del Messico. Ha partecipato a tre esposizioni personali e a undici collettive. Sta frequentando il corso di laurea in Arte contemporanea all’Università Iberoamericana di Puebla.
Looking Mirror
Regia: Paola Cruz Godinez
Sinossi
Il video di Paola rappresenta la dismorfia, la costante competizione e la sottomissione del corpo delle donne a rigide regole imposte dalla società. Osservando gli stereotipi presenti nella cultura popolare, con cui le persone interagiscono nel corso della loro vita, Paola decide di indagare l’infanzia, utilizzando la bambola come stereotipo della donna nel pensiero maschile Il progetto è stato condotto con un tocco di infantilismo che si diffonde in tutto il video e apre una riflessione su ciò che lasciamo nelle mani di bambine e bambini, che pur sembrando così indifesi e normalizzati, sono i portatori delle prossime immagini.
Profilo
Paola Cruz Godínez (Pachuca, Hidalgo, 2002) è un’artista in formazione, che sta studiando Arte contemporanea all’Università Iberoamericana di Puebla. Scopre il proprio interesse approfondendo i suoi studi sull’arte e fino a dove può portarla. Parla del proprio corpo utilizzando il nome contenitore “unusualme” come il personaggio che rappresenta il suo disturbo alimentare, perseguendo l’obiettivo di condividerlo con le altre persone attraverso la pratica artistica. Paola comunica a partire dal proprio corpo, a partire dall’Io, con un problema sociale che cerca di avvicinare più persone che soffrono oppure vogliono conoscere queste problematiche. Mette in discussione la docilità imposta dalla moda e dai media e riflette sui dismorfismi che producono sull’idea di corpo. Ha sviluppato un grande interesse verso il corporeo e la multidisciplinarietà con tecniche come l’illustrazione, la pittura, il fumetto e le video performance. Il suo obiettivo è creare canali attraverso cui le persone possano mettere in discussione tale docilità.
LE CURATRICI:
Corinne Mazzoli, artista nata a La Spezia, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2008. Nel 2012 ha conseguito il Biennio Specialistico in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia. Da anni la sua pratica artistica si avvale di video, foto, installazioni e performance e si ispira alle ultime tendenze e mode analizzate con occhio ironico e critico. In particolare Mazzoli esplora i costrutti identitari e gli stereotipi di genere in relazione alla rappresentazione online. I suoi ultimi progetti sono una combinazione di ricerca e pratica pedagogica che le hanno aperto la strada a collaborazioni e presentazioni in importanti istituzioni tra cui Museo MA*GA, Palazzo Grassi Venezia, Padiglione Coreano alla 17° Biennale di Architettura di Venezia (IT), Biennale Mediterranea (SMR).
Alma Elena Cardoso fa ricerca sul lavoro artistico nel mondo globale, sulla teoria femminista della riproduzione sociale e sulle pratiche curatoriali e critiche dell’America Latina. Ha una laurea in Storia dell’Arte e un Master in Estetica e Teoria dell’Arte Contemporanea. Ha partecipato a progetti curatoriali e di ricerca con istituzioni come il Museo Universitario de Arte Contemporáneo (UNAM), la Benemérita Universidad Autónoma de Puebla (BUAP), il Museo Amparo, il Centro Cultural España en México e la Sala de Arte Público Siqueiros, tra gli altri. È membro del comitato di redazione della rivista di critica culturale Klastos e della rivista di teoria critica dell’arte Entkünstung. Coordina il BA in Arte Contemporanea e il MA in Management Culturale all’Università IBERO Puebla, Messico.