In collaborazione con l’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del cinema), viene
proposto uno sguardo sul cinema delle origini, tramite una rassegna dedicata ai cortometraggi
della felice stagione di sperimentazione russa in Francia. La Parigi degli anni tra i ’20 e i ’30 era
una sorta di calamita naturale, un crocevia di energia positivamente trasgressiva che portò a
risultati straordinari anche in quella trasversalità creativa che oggi diamo quasi per scontata
nell’arte, mentre allora era una conquista da potenziare giorno per giorno. In questo clima, sia
pur con storie diverse, arrivarono dei personaggi anche dalle repubbliche oggi ex-sovietiche in
cerca, più che di onori o fama, della possibilità di esprimersi alternativamente e liberamente,
magari nel linguaggio più nuovo, quello del cinematografo. Quel cinematografo che già allora,
come oggi avviene forse troppo semplicisticamente con la videoarte, voleva contaminarsi con le
altre forme di comunicazione, con altri specifici creativi. La rassegna si prefigge di verificarne
l’attendibilità con uno sguardo su quattro “immigrati” eccellenti: Deslaw, Kirsanov, Aleksandrov
e Ejzenštejn, del quale si vedrà anche il primo film, legato proprio alla trasversalità, perché
realizzato come parte integrante di uno spettacolo teatrale.
PROGRAMMA DELLE OPERE PROPOSTE:
Brumes d’automne di Dimitri Kirsanoff
Francia, 1929, 15’, muto, b/n
Film-poesia dell’avanguardia impressionista
La marche des machines di Eugene Deslaw
Francia, 1927, 9’, muto, b/n
Film di montaggio con le macchine protagoniste
Romance sentimentale di Grigori Aleksandrov – Sergej Ejzenstejn
Francia, 1930, 20’, sonoro, b/n
Corto sperimentale allegorico sul rapporto tra arte e morte
Dnevnik Glumova di Sergej Ejzenstejn
Russia, 1923, 5’, muto, b/n
Opera prima di Ejzentejn, libero adattamento della piece teatrale “The Wise Man”.