VideoConcorso ‘Francesco Pasinetti’


Il VideoConcorso Pasinetti, giunto alla 16^ edizione, continua ad occuparsi della città di Venezia, raccontandone la vita e la tradizione, rimanendo attento al presente e alle prospettive per il futuro.

Le giornate del festival 2018 si sono svolte in diversi luoghi della città, (la Casa del Cinema, il Fondaco dei Tedeschi, l’aula magna del Liceo “Guggenheim”) per  riuscire a far sì che questa rimanga una città partecipe, viva e vera. Venezia dunque è il tema di una sezione del premio, che riassume un tema di fondo di tutte le sezioni: il diritto di vivere in realtà accoglienti, in cui il dialogo è prezioso strumento di conoscenza, in cui la diversità è ricchezza, in cui la convivenza cordiale è alla base dei rapporti tra le persone. In questo senso, su intuizione di Daniela Manzolli, è stato introdotta la sezione dedicata alla diversità intesa come valore sociale, culturale e ambientale.

Sempre tante le sezioni perché sempre partecipi e interessanti le collaborazioni. Continuano così i video musicali, e lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni. Un ruolo importante, infatti, lo svolgono le scuole, con le proposte per i ragazzi: la realizzazione di gif animate e il premio per  booktrailer intitolato a Bruno Rosada che vede partecipi i ragazzi delle scuole medie e superiori. Non si può quindi non menzionare il Liceo Artistico “M. Guggenheim” per la sua storia fittamente intrecciata con il premio che proprio in questo luogo ha compiuto i primi passi e il recente gemellaggio con Liceo Artistico “G. Valle” di Padova, che ha collaborato all’organizzazione con un gruppo di ragazzi del Liceo Grafico e Multimediale, soprattutto grazie agli studenti Giada Marchiori, Stefano Artusi, Aurora Marian e Giulia Brigato.

Anche la Municipalità di Venezia, Murano e Burano, che da sempre fornisce la sua collaborazione, assegna ogni anno un premio al video che maggiormente riproduce la bellezza e la fragilità della città, i pericoli che su di lei incombono e la voglia e la tenace spinta per sconfiggerli.

La ricchezza del festival si trova anche nelle collaborazioni che il premio, presieduto da Anna Ponti,   ha intessuto nel tempo con Confartigianato, Coop Adriatica, Hard Rock Cafe, il Circolo Fotografico La Gondola, il TGS Eurogroup, i Cerchidonda e nella giuria guidata da Carlo Montanaro, e composta da: Manfredo Manfroi, Daniela Bartoletti, Elena Cardillo, Neda Furlan, Marco Paladini e Donatella Ventimiglia.

Grazie a tutti coloro che in questi anni, numerosi tra autori e collaboratori, hanno partecipato e contribuito genuinamente alla sua realizzazione. Il cinema serve a creare emozioni e, a volte, ad animare animi spenti: questo è il progetto che ormai da sedici anni porta avanti il VideoConcorso “Francesco Pasinetti”.

La presentazione dei video sarà un’occasione per presentare il nuovo Regolamento della 16ma edizione che sarà sempre diretta da Michela Nardin e curata da Daniela Manzolli.

 

I premio VideoConcorso Pasinetti
Un uomo chiamato Toni 
Director: Marta Pasqualini
2’
Marta Pasqualini osa ispirarsi a frammenti di cortecce e germogli per introdurre la creatività di Toni Zuccheri, un architetto che è stato anche un “artigiano” che guidando i maestri vetrai di Murano ha ottenuto straordinari manufatti solo in parte debitori della natura. Ma quello che esce da “Un uomo chiamato Toni” , contrappuntato dalla voce di Ugo Pagliai che legge una poesia di Nanni Cagnone, non è l’illustrazione delle forme definitive ma è la tensione del momento del progetto, quando il pensiero diventa segno, affidando alla matita la predisposizione di quanto verrà plasmato dal fuoco nella fornace, la fabbricazione di una emozione.

Premio per la Fotografia e Premio sezione “Documentario e Documentazione”
La Giornata
Director: Pippo Mezzapesa
11’
Per la sezione “Documentario e Documentazione” inaugurata in quest’ultima edizione, presentiamo il premio della sezione conferito a Pippo Mezzapesa, che con la storia di Paola Clemente, bracciante pugliese morta di fatica sotto il sole nei campi del Sud, vince anche il premio come miglior Fotografia. La storia viene raccontata con le parole tratte dagli atti dell’inchiesta ai caporali che la sfruttavano e dalle donne che viaggiavano in pullman con lei. La drammaticità del tema narrato viene ben accompagnata anche dalla componente fotografica; i toni cupi, l’uso magistrale della luce, l’efficacia non retorica dei primi piani, completano in modo determinante il messaggio di dolore e di denuncia sociale  proposto dall’opera.

Premio sezione “Diversità come valore”
Che fine ha fatto l’inciviltà
Director: Delio Colangelo
7’
Guido è un ragazzo disabile che viene colpito dall’improvvisa apparizione di una bella ragazza. Ma come riuscire a parlarle? Si convince che l’unica opportunità per conoscerla sia quella di affidarsi alla proverbiale mancanza di sensibilità italiana verso la disabilità. Di fronte a un impedimento, lei dovrà pur aiutarlo! E invece l’amministrazione comunale e i cittadini sono contro di lui, ostentando lungimiranza e senso civico. Per fortuna, l’inciviltà arriverà al momento giusto.

Prize sezione “Tema libero”
Framed 
Director: Marco Jemolo
7’
Fk, il protagonista, è un omino di plastilina, di quelli usati nel cinema d’animazione per fare film di intrattenimento. Ma possiede un’anima profonda e un forte spirito critico: si ribella alla sua condizione. In una stanza di interrogatori in un anonimo distretto di polizia, Fk è venuto a cercare la libertà di cui ogni essere vivente ha bisogno: quella di scegliere il proprio destino.

Premio “Venezia: una città”
Come una palla di neve all’inferno
Director: Adriano Devita
3’17’’
Le grandi navi sono il simbolo spettacolare di un modo di pensare che non conosce il concetto di limite. Le crescita delle dimensioni deve essere continua, infinita e indifferente all’ambiente circostante. La città di Venezia invece ha limiti precisi e non può ingrandirsi. L’incontro delle navi con la città di Venezia diventa così la testimonianza evidente di un scontro tra modelli culturali o – se preferite – di civiltà: quella della crescita infinita e quella dell’equilibrio sostenibile; quella dei risultati a brevissimo termine e quella di lungo periodo della vita equilibrata da trasmettere alle prossime generazioni.
Scriveva Gregory Bateson nel 1970 (in “Forma, sostanza e differenza”): “Nel momento in cui vi arrogherete tutta la mente, tutto il mondo circostante vi apparirà senza mente e quindi senza diritto a considerazione morale o etica. L’ambiente vi sembrerà da sfruttare a vostro vantaggio. La vostra unità si sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gli individui della vostra specie, in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, dagli animali e le piante. Se questa è l’opinione che avete del vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno.”

Premio sezione “Video musicale”
Maladie 
Directors: Santa de Santis – Alessandro d’Ambrosi
3’57’’
Chi non ha mai sperimentato il dolore della fine di un amore breve ma intenso, che non si dimentica, che lascia il segno? Il primo amore, quello puro ed universale dell’infanzia, un’età nella quale si è ancora capaci di credere nell’incredibile e disposti ad aprirsi all’alieno, senza le aride cautele degli adulti? Chi non ha mai cercato un modo per non farsi dimenticare, magari assicurando i ricordi agli oggetti, ai suoni ed ai profumi dei luoghi fiabeschi che ne sono stati testimoni? Maladie è tutto questo: un candido incontro, gocce di incuriosita affinità nel mare delle umane diffidenze, malinconico distacco e nostalgia di un futuro che poteva essere ma non è stato ed, in un certo senso, in un soffio è già passato… forse.

Premio sezione “Giovani. Documentario e documentazione”
Venezia la Bella, e Padova sua sorella
Classe 5AL Liceo Valle – Valle High School – Prof. Maurizio Zorzi
2’41’’
Il video, realizzato con tecniche di animazione, è stato prodotto dalla Classe 5Al del Liceo Multimediale Valle di Padova, che ha animato alcune vecchie fotografie della città, con la supervisione del prof. Maurizio Zorzi. Il lavoro racconta di una Padova, simile a Venezia, fatta di canali e vie navigabili…

Premio sezione “Giovani. Tema libero”
The iPhone’s Life 
Director: Mattia Stefanutti
5’57’’
The I Phone’s Life è la vita quotidiana di un adolescente vissuta dal punto di vista del suo cellulare, ma è anche un racconto visivo e sonoro appassionante, che vuole farci riflettere su come alcuni legami emotivi possano portarci ad un senso di smarrimento.

Menzione speciale sezione “Giovani. Tema libero”
Trip
Directors: Patrick Francescon – Gianluca Menon
2’46’’
Un ragazzo si sveglia una mattina, svolgendo la sua vita regolarmente, ma avendo una sensazione strana. Una sera, lavandosi i denti, noterà una macchia sullo specchio che, venendo pulita, gli farà capire il motivo di quella sensazione.

Premio “Corti in corsa”
Non fermarti
Director: Lorenzo Garbin
2’41’’
Non Fermarti è una documentazione della 40ma passeggiata di solidarietà, “Su e Zo per i Ponti”, documentata dal giovanissimo Lorenzo Garbin per la sezione del videoconcorso “Corti in Corsa”.

Premio sezione “Giovani. Venezia: una città”
Follia
Director: Riccardo Dell’Acqua
4’40’’
Venezia travolta dalla frenesia dei turisti che la visitano tutti i giorni, diventa una sorta di  spaventoso formicaio umano.

Menzione sezione “Giovani: Video musicale” 
I’m radioactive 
Directors: Lara Zanellato – Pietro Maria Zanardo – Andrea Pinton – Matteo Doria.
3’12’’
Due giovani si incontrano e condividono il proprio disagio nel mondo, il loro sentirsi “radioattivi” in un mondo che sembra fatto di dolore e oscurità, solo l’amore riuscirà a farli uscire verso la luce.

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