Mishima Yukiko è una delle poche registe in Giappone i cui lavori sono stati selezionati per festival internazionali con notevole successo da parte della critica. Nata il 22 Aprile 1969 a Ōsaka, nel quartiere di Kita, fin da bambina ha come sogno quello di diventare regista. Spesso le è stato chiesto se il suo nome fosse uno pseudonimo, ma in realtà si tratta del suo nome di battesimo scelto da suo padre che aveva una grande passione per le opere del celebre scrittore Mishima Yukio.
Con il passare del tempo, Yukiko sviluppa un crescente amore per la settima arte, finché riesce a realizzare la sua primissima opera proprio ai tempi del college grazie ai fondi che lei stessa aveva risparmiato lavorando part-time. Dopo la laurea all’Università di Kobe, inizia a lavorare per l’NHK (Japan Broadcasting Corporation), realizzando una serie di documentari per NHK Special e ETV Special. Nel 2003 riesce finalmente a realizzare il suo sogno di diventare regista indipendente per poi lavorare come assistente alla regia presso lo studio cinematografico Tōei di Kyoto. Dopo questa esperienza si reca negli U.S.A. per prendere parte a un workshop estivo di recitazione presso il “The Herbert Berghof Studio of New York”.
Il 2009 è l’anno in cui realizza il suo primo lungometraggio, dal titolo Shisei: Nihohi tsuki no gotoku (Tatuaggio: Assaporare il profumo della luna), basato su un classico dello scrittore Tanizaki Jun’ichirō. Negli anni successivi dirige numerosi film, ma è nel 2017 che arriva il grande successo grazie alla pellicola Dear Etranger con la quale si aggiudica il Gran Premio Speciale della Giuria al Montreal World Film Festival, il Premio Fumiko Yamaji per il miglior film e il Premio Hochi come miglior regista. Recentemente ha diretto Shape of Red (2020), proiettato anche in Francia con il titolo di The Housewife (2022) .
Le sue opere sono veri e propri spaccati di vita incentrati sulle problematiche quotidiane, supportate da una produzione raffinata e da immagini suggestive. Come lei stessa ha affermato durante una sua intervista: “Ho sempre voluto raccontare delle storie e per me il modo migliore per farlo è attraverso il cinema. Sono affascinata dai personaggi, dai loro pensieri, dalle loro scelte e dal loro modo di vivere nella società. Penso di nutrire un forte interesse per il mondo e per la vita”.
PROGRAMMA DELLE OPERE PROPOSTE:
Ode to Joy (2021)
Il cortometraggio “Ode to joy” rientra in un progetto sviluppato da Sony Pictures Entertainment per sostenere coloro che operano nel mondo del cinema, dagli attori ai registi, che nel corso di questi due anni hanno visto il loro settore fortemente in crisi a seguito dell’epidemia da COVID-19. Infatti, il titolo del progetto “DIVOC” significa “Diversità, Innovazione, Valore, Originalità, Creatività” e ognuno dei 12 cortometraggi tratta queste tematiche.
Nel suo corto, Mishima Yukiko decide di trattare il tema della “condivisione”, poiché, come ha affermato in una sua intervista, “è raro vedere il mondo intero che si trova a condividere lo stesso problema (…) mi ha fatto riflettere su cosa potremmo condividere assieme”. Concentrandosi sull’ansia provata nella società, la storia è incentrata su una donna anziana e pensionata che vive da sola (interpretata da Fuji Sumiko), la quale, un giorno, incontra un giovane (Fujiwara Kisetsu) mentre passeggia su una spiaggia e accetta di svolgere un lavoro sospetto.
Shape of Red (2020)
Questo film dai toni turbolenti, sensuali e riflessivi, è un adattamento del romanzo di Shimamoto Rio Red (2014), interpretato da una prospettiva femminile. Toko (interpretata da Indo Kaho) trascorre quella che, a detta dei suoi amici, è una “vita impeccabile”, con un affascinante marito, un’amorevole figlia e una splendida casa. Tuttavia, Toko sta lottando con un’insoddisfazione interiore che si trasforma in una forte passione nel momento in cui incontra a distanza di tempo Kurata Akihiko (Tsumabuki Satoshi), il suo ragazzo ai tempi del college. I due intraprendono una relazione che rischierà di distruggere non solo il matrimonio di Toko, ma anche la sua stessa identità.
Toko aveva sempre pensato di essere una buona madre e una brava casalinga, ma a questo punto niente sembra avere più senso nella sua vita. Attraverso la sua relazione con Akihiko, scopre anche come quest’ultimo la tratti in maniera profondamente diversa dal marito, Makoto (Mamiya Shotaro): la vede come una donna in carne e ossa con desideri e ambizioni, mentre il marito sembra quasi volerla tenere imprigionata tra le mura di casa. In seguito, Akihito inviterà Toko a lavorare presso la sua società dove incontrerà uno dei suoi colleghi, Odaka Atsushi (Emoto Tasuku) che cercherà di sedurla. Toko si sentirà attratta anche da Atsushi e, nel tentativo di destreggiarsi tra tradimenti e bugie, verrà a scoprire che anche Akihiko nasconde un segreto.
Dear Etranger (2017)
Dear Etranger, tratto dall’omonimo romanzo di Shigematsu Kiyoshi, è un film del 2017 e ha partecipato a diversi festival cinematografici in tutto il mondo. Il protagonista Makoto Tanaka, 40 anni, si è risposato e ora insieme alla sua nuova moglie si prende cura delle sue due figlie. Quando sua moglie resta incinta, lui è costretto ad accettare un declassamento nel suo lavoro, poiché si rifiuta di lavorare ore extra per trascorrere più tempo con la sua famiglia. Questi eventi scuotono la sua vita e influenzano la dinamica familiare.