Roberto Citran

Roberto Citran

Membro della giuria 2023

Artista elegante, Roberto Citran ha spaziato nel corso della sua pluridecennale carriera dal teatro alle fiction, dal comico alle produzioni internazionali. Nato a Padova, intraprende ben presto la carriera teatrale nella sua città con Teatrocontinuo e TAM teatro musica, collaborando anche dal 1978 con il Cineclub dell’Università “Cinema 1” assieme a Carlo Mazzacurati e Enzo Monteleone. Nel 1983 crea il duo comico Punto & Virgola assieme al collega Vasco Mirandola; dopo la vittoria al concorso La Zanzara d’Oro, i due presenzieranno a molte trasmissioni televisive fino al 1989, ospiti di Maurizio Costanzo, Fabio Fazio e Renzo Arbore, tra i tanti.

Nel 1986 debutta nelle fiction, con Parole e Baci delle sorelle Rossella e Simona Izzo, al fianco di Ricky Tognazzi; sarà proprio Tognazzi, da regista, a fargli ottenere la prima candidatura al David di Donatello con Piccoli Equivoci. Il nome di Citran verrà poi indissolubilmente legato a quello di Carlo Mazzacurati, che lo vuole in numerose pellicole come protagonista, comparendo in ruoli come quello del parroco Don Gastone in un Veneto clerico-fascista ne Il prete bello (1989), con cui ottiene la prima candidatura al Nastro d’argento, e del compare di sventure di Franco (Diego Abatantuono) mentre cercano di vendere un toro tra Italia e Ungheria ne Il toro (1994), che gli varrà non solo la seconda nomination al David di Donatello, ma soprattutto la Coppa Volpi a Venezia come miglior attore non protagonista.

I suoi ruoli sul grande schermo si susseguono a partire dal 1989, con Io, Peter Pan di Enzo de Caro, ma anche Chiedi la luna di Giuseppe Piccioni, e I divertimenti della vita privata di Cristina Comencini. Negli stessi anni, Citran alterna teatro (Freaks e gli ultimi freaks con Roberto Freak Antoni degli Skyantos, Il mistero dei bastardi assassini con Arturo Brachetti, Risate selvagge con Giuseppe Cederna e Doris Von Thury) e cinema, tendenza che dura fino ad oggi. Negli anni Novanta lavora con innumerevoli registi, tra cui Cinzia Th. Torrini, Maurizio Zaccaro, Silvio Soldini, e con Francesco Rosi ne La tregua (1997) a fianco di John Turturro, in cui si fa notare nel ruolo del violinista Unverdoben, compagno di viaggio di Primo Levi durante il ritorno in Italia.

Con il passare del tempo la fama comincia a precederlo, ma viene considerato un artista che si mette sempre in gioco sul set, dando prova di grande immedesimazione nei suoi personaggi, senza lasciarsi distrarre dalla notorietà. I primi anni Duemila sanciscono il riconoscimento di Citran all’estero, con le partecipazioni in Nora (2000), accanto a Ewan McGregor, Il mandolino del capitano Corelli (2001) con Nicolas Cage e Penelope Cruz, per le regie rispettivamente di Path Murphy e John Madden. I titoli di maggior fortuna sono però Storie di Moab (2003), per la regia di Peter Greenaway e Hotel Rwanda (2004) di Terry George.

Negli stessi anni si fanno notare anche le sue interpretazioni sul piccolo schermo: dal giornalista sportivo nella sit-com Baldini e Simoni al primario di Medicina in Medicina generale alle presenze prolungate in altre serie di successo come Distretto di poliziaIspettore ColiandroIl papa buono di Ricky Tognazzi (2003) a fianco di Bob Hoskins, per il quale ritira il Telegatto per la migliore fiction dell’anno. Viene scritturato per un piccolo ruolo nel musical Nine di Rob Marshall e al tempo stesso lavora con Francesca Archibugi in Lezioni di volo (2007) nel ruolo del padre di uno dei protagonisti, e sempre nel 2007 comincia un sodalizio duraturo con Massimo Venier, nel quale si annoverano il sentimentale Il giorno in più (2011), Aspirante vedovo (2013), Odio l’estate (2020) e Il grande giorno (2022), questi ultimi entrambi con Aldo, Giovanni e Giacomo.

Sempre alternando una disciplina all’altra lavora in teatro con Paolo Virzì (Ci sono altre domande? Con Silvio Orlando, Lorenza Indovina, Chiara Caselli ecc.) con Daniele Luchetti (La scuola con Silvio Orlando e Marina Massironi) con Veronica Cruciani (Le verità di Bakersfield con Marina Massironi) con Paolo Valerio (Il vento del Nord con Chiara Caselli) e con Pierpaolo Sepe in Miss Murple (con M.Amelia Monti, Sabrina Scuccimarra ecc.).

Negli ultimi anni viene diretto da Andrea Segre in Io sono Li, L’ordine delle cose e Welcome Venice, torna a lavorare con Carlo Mazzacurati ne La sedia della felicità (2014) e partecipa al lungometraggio su Pasolini Macchinazione di David Grieco, affiancando Massimo Ranieri (2016) e a Diabolik dei Manetti Bros (2021). Nel frattempo, si susseguono le sue partecipazioni sul piccolo schermo, a partire dalle numerose collaborazioni con Giacomo Campiotti in Preferisco il ParadisoMaria di Nazaret, Chiara Lubich – L’amore vince tutto; appare in FuoriclasseIn arte Nino e ne Il cacciatore, dove impersona Andrea Elia, il nuovo Procuratore Capo di Palermo nella Sicilia degli anni Novanta che lotta contro la mafia. Attualmente sta girando una serie per la Televisione svizzera e ha appena terminato le riprese di Conclave per la regia di Edward Berger.

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