“CON QUESTA FACCIA DA STRANIERO, SONO SOLTANTO UN UOMO VERO, ANCHE SE A VOI NON SEMBRERÀ…”: IL MASSIMO PREMIO DEL CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL 9 AD UNA STORIA DI MIGRAZIONE, TEMA DOMINANTE TRA I CORTI PROVENIENTI DALLE SCUOLE DI CINEMA DI TUTTO IL MONDO
PER BRUNO GANZ: DURANTE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE S’È MATERIALIZZATO L’ICONICO ANGELO DI IL CIELO SOPRA BERLINO
SASHKA di Katarzyna Lesisz dalla Polonia, è l’opera vincitrice del Concorso Internazionale della nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo in Europa organizzato e gestito da un’università.
La Menzione speciale Volumina e il Premio Levi per la miglior colonna sonora sono andati alla Germania, rispettivamente con DIE LETZTEN KINDER IM PARADIES – THE LAST CHILDREN IN PARADISE di Anna Roller e DRINNEN WIRD NICHT GERAUCHT – NO SMOKING INDOOR di Philipp Westerfeld. All’italiano Edoardo Bramucci il Premio ‘Pateh Sabally’ per NOOH.
Il Premio del Concorso Scuole Superiori “Olga Brunner Levi” è andato a BOUND di Heidi Kafer dagli Stati Uniti e la menzione speciale del VideoConcorso Pasinetti è invece andata al kosovaro PA PËRKUFIZIM di Era Skivjani. Il vincitore del Music Video Competition è stato il norvegese YOKAI di Eirik Heggen.
Durante la cerimonia di premiazione si è svolta la splendida performance di live-painting musicato di Cosimo Miorelli e Giorgio Pacorig.
Il cortometraggio polacco Sashka (2018, 24’55”) di Katarzyna Lesisz, prodotto dal National Film School in Lodz, è il vincitore del Concorso Internazionale della nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che in questo campionato mondiale del cortometraggio si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.
La Giuria Internationale composta dalla programmatrice italiana Teresa Cavina, dal regista iraniano Ayat Najafi e dall’animatore estone Ülo Pikkov ha assegnato i premi del Concorso Internazionale. Il Primo Premio, il Premio Levi e il Premio per il Music Video Competition consistono in prestigiose sculture artistiche in vetro di Murano ideate e realizzate dal mastro vetraio Alessandro Mandruzzato.
Il Primo premio al miglior corto del Concorso, annunciato da Flavio Gregori, prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e consegnato dal cineasta francese Patrice Leconte, ospite d’onore di questa edizione, è andato a Sashka di Katarzyna Lesisz con la seguente motivazione:
La regista, utilizzando una struttura narrativa non lineare perfettamente controllata, crea lo straordinario ritratto di una giovane donna alla ricerca della propria identità in un paese straniero che vorrebbe poter chiamare “casa”.
La trentenne regista polacca, presente sul palco dell’Auditorium per ritirare il premio, ha ringraziato sentitamente la giuria e tutta la sua troupe, ricordando come la realizzazione di un’opera cinematografica sia uno sforzo collettivo, frutto della creatività di molte persone. Sashka è ambientato in Polonia, dove l’omonima protagonista, una giovane ucraina, riceve la notizia della morte dell’uomo con cui aveva organizzato un finto matrimonio per ottenere il permesso di soggiorno polacco. Il funerale del marito le dà l’opportunità di rincontrare il suo amato Piotr, con il quale aveva organizzato il suo matrimonio anni prima, ma che l’aveva lasciata senza spiegazioni.
La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale Volumina, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, al cortometraggio tedesco Die Letzten Kinder im Paradies – The Last Children in Paradise (Germania, 2018, 29’) di Anna Roller della University of Television and Film München. Il premio, annunciato dal membro del comitato scientifico dello Short Cecilia Cossio e consegnato dalla giurata Teresa Cavina, consiste in un prestigioso libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina e una targa. L’opera della giovane regista tedesca, presente sul palco per ritirare il premio, è risultata vincitrice con la motivazione:
Per la sua straordinaria abilità nel rappresentare gli stati d’animo di una ragazzina che ha appena raggiunto la pubertà, utilizzando immagini, suoni e atmosfere di straordinaria forza evocativa.
I giovani fratellini Leah e Theo, protagonisti del corto, vivono con la nonna in una remota fattoria di campagna. Quando la nonna muore improvvisamente, i due bambini sono lasciati a loro stessi. Leah, sulla soglia della pubertà, ha il suo primo incontro con l’altro sesso e dovrà lottare per accettare di essere la donna di casa, divisa tra la responsabilità del fratello e la scoperta della propria femminilità.
Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Roberto Calabretto, Massimo Contiero, Daniele Furlati e Luisa Zanoncelli è andato al tedesco Drinnen wird nicht geraucht – No Smoking Indoor (Germania, 2018, 11’00”), prodotto dalla Filmakademie Baden-Württembergper la regia di Philipp Westerfeld, il quale, non presente a Venezia, ci ha tenuto a inviare un simpatico videomessaggio di ringraziamento. La protagonista del suo corto, una moglie in pensione, non può permettersi di fare altro che seguire le imposizioni del marito, il quale le vieta categoricamente di fumare in casa. Lei, sola per tutto il giorno, passa il tempo osservando la vita che scorre fuori dalla finestra del loro appartamento, concedendosi l’unico piacere che riesca ad allontanarla da quel luogo freddo, il fumo. Scoperta dal marito, la donna cercherà di porre fine a questo malessere. Il premio, annunciato dal presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi Roberto Calabretto e consegnato dal giurato Ülo Pikkov, è stato assegnato con la seguente motivazione:
Gli interventi musicali di Meike-Katrin Stein si fondono all’interno del corto efficacemente. Da un lato caricano le immagini con strappi orchestrali di tensione, dall’altro ne contrastano il peso come accade nel volo dalla finestra della protagonista che viene accompagnato da lievi vocalizzi di una voce femminile. La trama sonora, allo stesso tempo, è arricchita dai rumori (l’orologio a pendolo, il brusio delle voci) che sottolineano il dramma della protagonista.
Il Premio “Pateh Sabally”, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano, Burano e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia tragicamente scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio del 2017, è stato assegnato a Nooh (Italia, 2018, 11’47”) di Edoardo Bramucci della Roma Film Academy che ha ritirato il premio sul palco. Il cortometraggio narra la storia di un bambino africano arrivato clandestinamente in Italia. Orfano di madre e padre, fugge impaurito da un centro d’accoglienza per rifugiarsi in una torre abbandonata in riva al mare con il suo amico immaginario, lontano dagli adulti e dai loro problemi. A sconvolgere questa quotidianità arriverà però Miriam. Il premio, una scultura in vetro realizzata dal mastro vetraio Afro Celotto, è stato annunciato da Giovanni Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia Murano e Burano, e consegnato dal giurato Ayat Najafi con la seguente motivazione:
Nell’immaginario di un bimbo africano in un centro di accoglienza, si vive la tragica realtà delle vite sospese di chi è costretto a lasciare la terra d’origine e cerca rifugio in un mondo solidale. Quel mondo ancora non c’è. Oggi sembra ancora più distante. Sarà il gesto salvifico di una madre ad abbattere muri e a mostrare che, dovunque si nasca, è inviolabile il diritto alla vita. Sceneggiatura e fotografia ben si giocano per sostenere la giusta causa.
È stato poi premiato il vincitore della sesta edizione del concorso Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival. Il premio è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Roberto Calabretto, Antioco Floris e Luisa Zanoncelli, è risultato essere Bound (USA, 2018, 6’33”) di Heidi Kafer della G-Star School of the Arts che conduce il pubblico all’interno della mente contorta di una ragazza che combatte un disturbo alimentare per cui rischia la vita. Il premio è stato consegnato da Roberto Calabretto, presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi. La motivazione è la seguente:
La colonna sonora si rivela molto efficace per l’articolazione dei piani sonori che fanno da commento al problema di cui il film parla. Dialoga, inoltre, in maniera adeguata con la voce fuori campo di cui asseconda i momenti di intensità e di tensione. Anche le scelte timbriche sono curate e creano una trama sonora stratificata in grado di stemperare gradazioni sonore che talvolta sfociano quasi nel silenzio.
Sempre nell’ambito del Premio “Olga Brunner Levi” il VideoConcorso Pasinetti, rappresentato sul palco da Giovanni Andrea Martini e Anna Ponti, ha assegnato una menzione speciale a Pa Përkufizim (Kosovo, 2018, 6’) di Era Skivjani, presente in sala, con la seguente motivazione:
Il film con ritratti efficaci ed essenziali, traccia i confini dei pregiudizi e delle discriminazioni dell’oggi e la volontà e la necessità del loro superamento.
Infine, è stato annunciato il vincitore della terza edizione del Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di cinema o di università da tutto il mondo. A vincere il concorso, curato da Giovanni Bedeschi, è stato Yokai del norvegese Eirik Heggen del Volda University College, premiato per l’occasione da Keiko Kusakabe, membro del comitato scientifico dello Short, con la seguente motivazione:
La suggestione delle immagini e l’originalità narrativa incontrano armoniosamente la texture musicale, creando un’atmosfera elegante e coinvolgente.
La cronaca della serata di premiazione.
La cerimonia di chiusura della nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival è stata inaugurata da Flavio Gregori, prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che si è voluto innanzitutto congratulare con tutto lo staff – e in particolare con gli studenti cafoscarini volontari – per la riuscita di questa edizione, augurando lunga vita allo Short e rilanciando a una decima edizione ancora più grande, per festeggiare degnamente quello che rappresenta un grande traguardo.
Prima della consegna dei premi del Concorso Internazionale si è svolta Cu(l)t!, la spettacolare performance di live-painting musicato, realizzata da Cosimo Miorelli, illustratore, e Giorgio Pacorig, musicista. I due hanno dato vita a uno spettacolo dedicato al grande attore Bruno Ganz, recentemente scomparso. Sul grande schermo dell’Auditorium, in un suggestivo e colorato viaggio disegnato dal vivo, si sono materializzati prima l’iconico angelo di Il cielo sopra Berlino, poi la Venezia di Pane & Tulipani, per concludersi infine con un ritratto dell’attore, mentre la musica rielaborava in maniera creativa i temi principali dei film illustrati, mescolandoli a sonorità originali.
Come da tradizione la cerimonia si è conclusa con tutti gli studenti volontari dello Short sul palco dell’Auditorium, per ricevere il meritato applauso dopo quattro giorni di intenso lavoro, svolto sempre con quell’entusiasmo contagioso che riflette lo spirito di un festival pensato dai giovani per i giovani. Gli studenti sono poi stati raggiunti dal direttore del festival Roberta Novielli per i saluti finali e un arrivederci alla prossima edizione.
A questo link tutte le foto della serata: https://cafoscarishort.unive.it/wp-content/uploads/2014/12/Short9_ClosingCeremony.zip