Live performance: Igor Imhoff for Federico Fellini

Omaggio a Federico Fellini nel centenario dalla nascita


In occasione del centenario dalla nascita, il Ca’ Foscari Short Film Festival intende omaggiare il grande cineasta italiano Federico Fellini con un particolarissimo tributo artistico-multimediale, in linea dunque con il genio visionario e l’eclettismo del regista riminese. Partendo dalle immagini di alcune delle più amate pellicole del Maestro, l’artista Igor Imhoff ha sperimentato un’inedita forma di animazione interattiva, con immagini proiettate su uno sfondo animato che interagiscono con l’interpretazione “live” dell’attore Marco Tonino. Alla performance si unisce inoltre una “reinvenzione” delle sonorità delle pellicole felliniane, grazie a ulteriori sperimentazioni realizzate sotto la guida dell’ingegnere del suono Davide Tiso da Graim Studio del Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza.

 

Igor Imhoff

 

L’artista Igor Imhoff, attualmente docente presso l’accademia di Belle arti e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, inizia la sua carriera come sviluppatore e designer di videogiochi a 16 bit per poi avvicinarsi al mondo dell’arte digitale. Attualmente si occupa soprattutto di immagine in movimento e sperimentazione visuale.
Ha partecipato a numerose mostre e festival, in Italia e all’estero, ottenendo spesso riconoscimenti come per il pluripremiato video Anafora (2016). L’opera, concepita come un’installazione interattiva, racconta un viaggio che si ispira ad un popolo di origine balcanica, i Dauni, e le loro tracce scolpite sulle stele funerarie. Questi segni nella pietra diventano il punto di partenza per una creazione rupestre-digitale che racconta il legame storico e visuale di un territorio, testimone di migrazioni e di popoli in viaggio. All’interno del progetto del Polo Museale del Veneto Il primo cinema della storia. Obbiettivo sul Paleolitico, l’artista realizza un altro video che coniuga elementi primitivi, simbolici e antropologici, all’arte digitale: Fuoco colore movimento (2019), una rilettura, attraverso l’animazione, delle tematiche legate al segno primitivo e alle meraviglie delle sperimentazioni del pre-cinema di Muybridge e Duchamp.
L’artista ha operato spesso oltre che nell’ambito di animazioni, come Planets (2012), anche in quello del video mapping: Quarantana (2019), video realizzato per la serata inaugurale del Museo Manzoni di Lecco e Iunae Lumen (2019), musicato dal vivo dall’orchestra SubArdente, in occasione dell’inaugurazione di Imaginaria festival del cinema d’animazione – XVII edizione di Conversano (BA), sono solo alcuni esempi dell’uso di questo linguaggio espressivo digitale usato da Imhoff. Del 2019 sono anche le opere Tesla e Volo IH 870. La prima è uno spettacolo di animazione interattiva presentata presso L’Università di Belgrado in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste, l’Associazione Viva Comix, la Fabbrica del Vedere e il Piccolo Festival dell’Animazione. L’idea dell’animazione si basa sul ripercorrere la vita del genio Tesla nelle varie fasi della sua vita: la nascita, le grandi invenzioni, il conflitto con Edison, la personalità eccentrica, la vita in costante bilico tra scienza e magia, e infine il declino, la solitudine e l’inesorabile fine. Volo IH 870 presentato al Museo per la memoria di Ustica è una rivisitazione di Imhoff, insieme ad altri artisti, della strage di Ustica. Un live multimediale di video arte e musica in 3 atti (Sotto traccia, Muro di Carta e Onde), usando tre tipologie espressive diverse di linguaggio video, il tutto accompagnato dall’esecuzione in tempo reale di una composizione musicale che spazia dai suoni minimali elettronici al rumorismo. Sotto Traccia, la video performance dell’artista, è una trascrizione onirica delle prime ore di quella serata, realizzata con un’animazione grafica digitale che riprende le fasi del viaggio: dalla partenza dei passeggeri, inconsapevoli di ciò che stava per succedere loro, alla battaglia aerea, fino all’inaspettato epilogo dell’esplosione e dello sparire tra i flutti dell’aereo.
Lavori meno recenti come Kurgan (2013) e Zero (2014) invece, sono esempi di video art che nascono dall’idea di fondere mondi digitali con archetipi o pulsioni ancestrali. Zero è il racconto di un mondo primordiale immerso nell’oscurità dove figure vagano senza sosta forse alla ricerca di cibo. In Kurgan regna una sensazione tombale, in una ambientazione iperrealistica dove si materializzano delle entità luminose che si contrappongono in una lotta violenta.
La sua ricerca artistica è quindi dedicata alla sperimentazione in tutte le sue declinazioni, dal 2D al 3D al VR immersivo, alternando la produzione tra video di animazione e progettazione di opere interattive; spaziando poi dalle performance teatrali al videomapping; sempre verso un gusto d’avanguardia ma senza dimenticare le sperimentazioni visive e sonore dell’immagine in movimento dei grandi maestri del cinema.

 

Marco Tonino

 

Marco Tonino, nato in Friuli nel 1982, ha studiato a Ca’ Foscari scienze ambientali fino a conseguire un dottorato; quindi ha deciso di rendere un lavoro ciò che prima era solo una passione: dedicarsi al teatro. Dal 2013 è attore e organizzatore della compagnia Malmadur e dal 2015 è attore e coautore del progetto video Frullatorio. Nel 2016 ha partecipato come interprete al progetto di fusione tra neuroscienze e arti drammatiche Habeas Corpus – Bodies in collaborazione con Vittorio Gallese e Fondazione Prada.
Per la Biennale Teatro di Venezia ha partecipato ai laboratori di recitazione di Lluís Pasqual, Willem Dafoe, Letizia Russo e Franco Visioli, Vincent Thommaset, oltre che ai laboratori con Sandra Mangini,  Luciano Colavero, Arianna Scommegna, Claudio Morganti, Chiara Guidi, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini.
Molte le sue interpretazioni: per La Biennale di Venezia nel 2011 con L’inadeguato, diretto da Dora Garcia; nel progetto  The sinthome score del 2015; ne La Polizia di S. Mrozek (regia di Luciano Colavero, una produzione del Teatro Ca’ Foscari); el 2017 per Febo Teatro e jAR Creative Group nello spettacolo Azzurra presenza. Più di recente, nel 2018 per lo spettacolo Starlùc della compagnia Malmadur, in Homo ludens nel 2019, nel dramma e live performance del regista giapponese Oku Shutaro 3D Nò – Aoi no ue – Funa Benkei.

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