Per cominciare: il concorso destinato agli studenti del territorio, i primi sei corti del concorso internazionale, Visioni americane. Il cinema «on the road» da John Ford a Spike Lee, Elena Faggioli vince il primo Video-concorso Short&Sostenibilità, Makoto Shinkai, pluripremiato regista d’animazione giapponese. Un tuffo nel passato, sempre in corto…
La terza edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival si è aperta ufficialmente con la proiezione della nuova sigla realizzata dagli studenti che collaborano con il festival. Ad introdurre è il Magnifico Rettore Carlo Carraro, che dà il benvenuto al pubblico ricordando che questo è il primo festival di cinema al mondo realizzato da un’Università e rivolto alle scuole di cinema: «Per questa edizione, più ricca e di successo rispetto alle precedenti, saranno in programma non solo i 30 film selezionati provenienti da 14 paesi diversi, ma anche altre iniziative parallele, interne a Ca’ Foscari ed esterne, grazie anche al contributo dal mondo delle imprese. Uno dei temi a cui sarà data particolare rilevanza sarà la sostenibilità, su cui Ca’ Foscari ha focalizzato le sue più recenti iniziative. La giuria di quest’anno è di alto livello: Ko Un, il più grande poeta coreano vivente, che ha scelto Ca’ Foscari per trascorrere un periodo di quattro mesi; Giulio Scarpati, famoso attore italiano, e Piera Detassis, nota critica cinematografica. Saranno quattro giorni pieni di eventi, mi auguro che sia un’occasione per valorizzare il lavoro di tanti studenti, e un modo per loro di concretizzare ciò che studiano durante l’anno.»
Infine il Rettore, ricordando che oggi, 20 marzo, è la giornata mondiale della felicità istituita dalle Nazioni Unite, si augura che questo festival possa diventare il contributo di Ca’ Foscari alla felicità. E’ intervenuta poi Roberta Novielli, ideatrice ed anima del festival, che ha subito rivolto il pensiero e ringraziando sentitamente tutti gli studenti volontari, più di 150, e tutti i collaboratori che, divisi in gruppi hanno contribuito alla realizzazione del festival, seguendone ogni fase. In seguito ha presentato il programma dell’edizione 2013, sottolineandone il carattere sempre più digitale all’insegna della fruibilità, a partire dal catalogo scaricabile gratuitamente dal sito del festival in una doppia versione e dal canale Ustream dal quale è possibile seguire il festival in streaming.
Si è dato poi il via al programma vero e proprio con il concorso destinato agli studenti del territorio: il Veneto High School Competition, giunto alla sua terza edizione, che vede in concorso cortometraggi realizzati da singoli alunni o classi intere di Licei e di Istituti Superiori del Veneto. Quattro le opere che saranno giudicate da una giuria interamente composta da studenti di Ca’ Foscari e presieduta da Carlo Montanaro: Venice to live di Giovanni Cimarosti, un interessante documentario che pone il focus sulle diverse declinazioni cha la splendida città lagunare riesce ad assumere. Segreto d’amore della giovane regista Ambra Furlan che ci trasporta nel complicato mondo adolescenziale, dando voce dall’interno al difficile percorso di crescita e maturazione della propria identità chiamata a confrontarsi con gli altri. Gli uomini libro di Alessandro Padovani è un omaggio al grande classico di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, e alla sua attualità. Il corto si fa portavoce della necessità di preservare la memoria culturale, evidenziandone l’intrinseca vitalità. Infine Ci vediamo a Venezia di Alvise Vidali è un musical pieno di entusiasmo che ci ricorda l’importanza del valore dell’amicizia, soprattutto nei momenti di condivisione delle piccole delusioni e delle grandi gioie adolescenziali.
La giornata è poi proseguita con la presentazione di Soglie, un cortometraggio realizzato dagli studenti del primo Corso di Cinema Digitale organizzato da Ca’ Foscari Cinema e dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con Oikos Venezia srl. Alla base dello script troviamo una trama fortemente onirica: una giovane donna colta in un momento nel quale nella vita cominciano a profilarsi le prime decisioni irrevocabili: di fronte a lei un muro da riempire, ai suoi piedi un mucchio caotico di materiali assortiti da assemblare come un mosaico… Nella realizzazione di questo corto gli studenti hanno curato tutti gli aspetti del “fare” cinema: storyboard, script continuity, regia, scenografia virtuale, musica per film, fotografia, presa diretta e sound design, postproduzione, montaggio e composizione. Ogni lezione è stata condotta da un esperto del settore che ha seguito passo dopo passo il lavoro degli studenti. Tutti i “passaggi” della realizzazione sono poi stati raccolti in un “diario di lavorazione”, proiettato anch’esso al festival. Questo backstate ha permesso di scoprire il dietro le quinte del film e, al contempo, di esplorare il lavoro svolto, interagendo con i suoi creatori, sia nella fase didattica che in quella pratica del corso.
E’ poi stato il momento dei primi sei cortometraggi del Concorso Internazionale, provenienti quest’anno da 14 paesi. Il primo è un cortometraggio animato, Mee, di Letty Felgendreher (Germania). Mee è una ragazzina coreana che è stata adottata trasferndosi in Germania; la sua storia sembra incuriosire chi le sta intorno: possibile che una bimba che non ha mai conosciuto i suoi veri genitori possa essere felice? La regista è abile nel coniugare diverse tecniche di animazione, dal disegno al digitale, con un risultato piacevole e vivace. Ciò che colpisce è però il modo di affrontare una tematica delicata e sempre attuale come quella dell’adozione.Erika Monte, Elisabetta Masiero, Eleonora Remigi, Silvia Galasso, Sara Menegazzi, Salvatore Comito sono gli studenti del Comics di Padova autori di un altro film d’animazione, The Ordinary Job. Qui il protagonista, Franco Bollo, si diverte a consegnare pacchi e documenti ad alcuni fra i personaggi più noti del mondo del cinema, come ad esempio i protagonisti di Jurassic Park, gli astronauti di Armageddon, Marion Crane e Rossella O’Hara. In questo corto veniamo così trasportati nel mondo fantastico di Movie City dove, finito il turno di lavoro, è anche possibile tornare a casa prendendo il volo come nel celebre E.T. A seguire, la proiezione di Dolly, cortometraggio del regista indiano Ketan Rana, studente alla Whistling Woods International. Il titolo allude a Dolly, punto d’unione tra due persone completamente diverse: Balwinder Singh, camionista che soffre d’insonnia e per questo viaggia in continuazione per tutta l’India, e un soldato soffocato dai rimorsi, Ramalingamil. Nonostante le storie dei due, che vivono lontani l’uno dall’altro, siano legate dal filo rosso del desiderio, il vero protagonista è Dolly. E’ stata poi la volta della Spagna, con In memoriam, il lavoro con cui Carmen Bellas, già laureata in medicina, conclude il suo corso di regia presso l’ECAM. Il protagonista Iván, incuriosito da un testo sulla perdita della memoria scritto dallo scienziato tedesco Johannes K. Sørensen, inizia un percorso che diventerà la sua ossessione. L’accanita ricerca di notizie sui suoi studi infatti conduce Ivan nella casa dello studioso dove lo spazio è abitato dai ricordi dell’uomo. Un viaggio complesso nella memoria storica e in quella individuale, che ci rammenta come l’oblio, deliberato o inevitabile, non cancelli il peso del passato. Jeanne, lavoro della regista francese Dania Reymond, vede l’omonima protagonista costretta in un ospedale psichiatrico, convinta di essere la reincarnazione di Giovanna D’Arco. Le pillole e i colloqui con lo psichiatra non le impediscono di distogliere la sua attenzione da questa sua convinzione. Il lavoro mette in evidenza tutte le inquietudini della ragazza grazie alle particolari inquadrature, fino alla conclusione, in cui Jeanne, in preda a un momento di disperazione, recita la stessa preghiera indirizzata da Giovanna D’Arco a Dio durante il suo processo per stregoneria. L’ultima proiezione del giorno per il Concorso Internazionale è stata The apple’s fault dell’israeliano Heedye David Koren. In quest’opera tratta da una storia vera, viene raccontata la drammatica vicenda di Noa, una giovane bella e sognatrice che ha una relazione con Haim, suo vicino di casa e scrittore fallito, molto più anziano di lei. Nonostante i modi bruschi e mutevoli e il comportamento spesso violento dell’uomo, la ragazza è innamorata soprattutto della tenerezza e della delicatezza delle sue poesie e dei suoi scritti. Per questo quando la giovane comprende che la violenza può aiutare l’attività dell’uomo, decide di soddisfare questa sua necessità, ma in seguito si renderà conto che questo non sarà sufficiente e sceglierà di aiutarlo in altro modo.
E’ solito poi sul palco del Auditorium Santa Margherita il giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi per presentare un workshop sul cinema americano: Visioni americane. Il cinema «on the road» da John Ford a Spike Lee. Supportato da un’ampia documentazione video, Iarussi ha compiuto una interessante panoramica sul cinema a stelle e strisce: dai classici di Chaplin, passando per il western mitico di Ford, la “gioventù ribelle” della Nuova Hollywood, fino ai più contemporanei Eastwood, Jarmusch, Coen, Michael Mann e Spike Lee. Ripercorrendo questo viaggio, l’autore interpreta il cinema come “luogo” di riscatto dai diversi periodi di crisi, seguendo le tracce di un’altra America, quella post-11 settembre che mira a raggiungere una nuova frontiera, lasciando indietro la crisi economica e sociale.
A seguire c’è stata la proiezione dei tre lavori finalisti e la premiazione del primo Video-concorso Short&Sostenibilità,organizzato congiuntamente da Ca’ Foscari sostenibile e Ca’ Foscari Cinema, aperto a tutti i non professionisti del settore al di sotto dei 35 anni di età, chiamati a ripensare in maniera creativa il concetto di sostenibilità. E’ stato inoltre proiettato un video instop-motion, presentato in anteprima al festival, commissionato dall’università stessa e riguardante le politiche dedicate alla sostenibilità dell’ateneo veneziano. Per il video-concorso, la giuria presieduta da Carlo Montanaro e composta da studenti cafoscarini e una rappresentanza di Ca’ Foscari sostenibile ha deciso di premiare l’opera di Elena Faggioli, Sostenibilità Ca’ Foscari, che ha così prevalso su Questa storia fa acqua da tutte le parti di Ugo Di Fenza e All you can eat di Corinne Mazzoli. La motivazione della giuria è la seguente: Viene premiata una giovane regista che con un ritmo incalzante e una buona abilità tecnica ha sottolineato l’uso innovativo della tecnologia, dando risalto al tema della sostenibilità in relazione alla limitazione dell’uso di materiale cartaceo in favore di supporti digitali e formati multimediali, promuovendo la fruibilità dei contenuti, il progresso tecnologico e la riduzione dell’impatto ambientale. La giovane artista conquista così un buono di 300 euro da spendere in attrezzatura tecnica.
Grazie alla collaborazione dell’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del cinema), gli spettatori del festival hanno poi avuto l’opportunità di fare un tuffo nel passato, grazie ad una rassegna dedicata ai corti della felice stagione di sperimentazione russa nell’attivissima Parigi a cavallo tra gli anni ’20 e ‘30. Sono state proposte opere rare come Romance Sentimental di Grigori Aleksandrov e Sergei Eisenstein, considerato tra le figure più influenti nella storia del cinema, di cui è stato proiettato ancheDnevnik Glumova (Il diario di Glumov), opera prima del regista. Aleksandrov è invece regista di film e commedie musicali,‘Artista del Popolo dell’URSS’ nel 1947 e ‘Eroe del Lavoro Socialista’ nel 1973. A seguire La marce des machines di Eugene Deslaw, regista di documentari ucraino, appartenente al movimento d’avanguardia, il cui lavoro si sviluppò soprattutto durante l’epoca del muto attraverso film brevi; per concludere con Brumes d’automne di Dimitri Kirsanoff, regista russo, conosciuto per i suoi film sperimentali.
Il programma conclusivo della prima giornata è stato dedicato a Makoto Shinkai, pluripremiato regista d’animazione giapponese. Egli stesso ha selezionato per il festival due dei suoi primi cortometraggi – Lei e il suo gatto e La voce delle stelle -, curati e realizzati da lui sotto ogni aspetto, dai disegni alla grafica, dal doppiaggio alla sceneggiatura, eccetto le musiche, realizzate dal sodale Tenmon. E’ stata poi proiettata l’opera forse più rappresentativa della poetica del regista, 5 centimetri al secondo, una “catena” di tre storie brevi sullo sviluppo di un amore complicato dalla distanza. Sono stati presentati, inoltre, alcuni estratti dei suoi lungometraggi, tra cui un’anteprima italiana del suo ultimo lavoro ancora in post-produzione Il giardino delle parole, e una pubblicità realizzata per la Taisei. Si sono ripercorsi così i passi compiuti da questo artista, che incanta e affascina per i suoi paesaggi, i colori, le musiche, emozionando il pubblico con storie struggenti a volte realistiche, a volte fantastiche, che lo hanno portato ad essere considerato quasi unanimemente l’erede di Hayao Miyazaki.
Il programma di domani si aprirà per la prima volta la mattina, alle 11, quando avrà luogo il workshop di Roberto Calabretto e Giovanni De Mezzo La musica disegna il cinema. Alle 14 si riprenderà sei lavori del concorso internazionale: Vaesen, Vie de reve en promotion, Sing under, Ojos que no duermen, Controlled e Napoleone è pazzo. Alle 15.30 il programma sui Leoni di Cannes, il più importante festival al mondo dedicato alla bistrattata arta degli spot pubblicitari. Alle 16.30 sarà di nuovo tempo di Concorso con altri sei aspiranti al primo premio: To dream away, E’ troppo vicino per mettere a fuoco, Amuma, Rae, Bawdi e The ground is lava. Seguirà alle 18.30 un programma retrospettivo curato da Flavio Gregori dedicato al grande comico degli anni ’20 Charles Bowers. La seconda giornata si concluderà con il focus sulla giovane regista Yasmine Kassari con la proiezione di tre suoi cortometraggi, tra cui uno in anteprima internazionale, e estratti dai suou lungometraggi.
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