Incontro con le registe di The Ordinary Job, prodotto dalla Scuola di Comics di Padova
Ieri, nella giornata inaugurale del terzo Ca’ Foscari Short Film Festival, tra i film in concorso proiettati l’unico italiano era The Ordinary Job, un lavoro che si distingue per essere anche l’unica regia collettiva del concorso, nonché unica animazione tra gli italiani. Il lavoro ben rappresenta una realtà importante tra le scuole d’animazione italiane, come quella del Comics di Padova.
The Ordinary Job è il corto che le giovanissime registe – Erika Monte, Elisabetta Masiero, Eleonora Remigi, Silvia Galasso, Sara Menegazzi (con la collaborazione di Salvatore Comito) , tutte studentesse della Scuola di Comics di Padova, hanno realizzato come prova finale del loro terzo anno con l’aiuto del loro coordinatore che le ha convinte a presentare il loro lavoro al Festival. Tutte le ragazze si sono specializzate in animazione ed era naturale che il loro lavoro fosse proprio in questo campo, realizzato con sfaccettature e stili differenti.
L’idea di Movie City, città dedicata alla filmografia internazionale nella quale è ambientato il cortometraggio, è nata durante un brain-storming di gruppo. L’idea di base era, infatti, quella di realizzare un tributo al grande cinema e trovare un fil rouge fra più film per creare una sorta di parodia citazionista. Lavorando sul soggetto, le registe hanno pensato di utilizzare l’escamotage del postino: figura metaforica di un uomo talmente preso dal suo mondo da non accorgersi della straordinarietà di quel che gli accade intorno.
Durante la sua giornata lavorativa, Franco Bollo incontra infatti, tra gli altri, i protagonisti di Jurassic Park, Rossella O’Hara, la protagonista di Psycho Marion Crane, sfrecciando per via dei Corvi (gli uccelli di Hitchcock) e tra gli astronauti di Armageddon. I personaggi sono stati selezionati secondo un criterio sia tecnico sia narrativo: le registe erano infatti interessate a mantenere una certa coerenza all’interno della storia, tenendo sempre in considerazione i relativi mezzi tecnici a loro disposizione che comunque sono riuscite a sfruttare benissimo riuscendo ad inserire nell’animazione tradizionale anche degli effetti digitali e tridimensionali.
Il personaggio centrale, e quello più caratteristico, è ovviamente Franco Bollo, simbolo dell’italiano fannullone che non parla bene inglese. Il doppiatore, Salvatore Comito, è un palermitano doc e ha e marcato l’accento italiano del personaggio usando un inglese volutamente sgrammaticato, quasi un’altra lingua, per enfatizzare queste caratteristiche.
La regia non è attribuibile ad una sola delle realizzatrici, tutte hanno infatti sviluppato una specifica scena/parodia del lavoro, realizzandone lo storyboard e partecipando al processo di animazione e alla regia: possiamo quindi dire senza dubbio che The Ordinary Job è l’unico corto con una regia collettiva presente in Concorso.
Tutte le registe si sono dichiarate interessate agli altri corti animati in gara, senza dimenticare ovviamente la città di Venezia, teatro del Festival e, chissà, prossima scenografia di un corto delle ragazze della scuola padovana.
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