DAL 20 AL 23 MARZO LA TERZA EDIZIONE DEL
CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL
A VENEZIA LA PRIMAVERA DEL CORTO, CON IL PRIMO FESTIVAL IN EUROPA, CONCEPITO, ORGANIZZATO E GESTITO DIRETTAMENTE DA UNA UNIVERSITÀ
NELLA SERENISSIMA DEL TERZO MILLENNIO, SI SVOLGERÀ UNA SORTA DI ‘CAMPIONATO MONDIALE’ DEL CINEMA STUDENTESCO, UNA RADIOGRAFIA DELL’IMMAGINARIO A VENIRE, UN CONFRONTO DIRETTO CONLA GENERAZIONE 2.0, PER CAPIRE COME STA CAMBIANDO IL CINEMA E QUANTO ALCUNE SCUOLE DI CINEMA NON HANNO SAPUTO CAPIRE GENTE COME SPIELBERG O TARANTINO
UN CONCORSO INTERNAZIONALE DI CORTOMETRAGGI REALIZZATI DA STUDENTI DI CINEMA E DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE O DA STUDENTI UNIVERSITARI CHE FREQUENTINO CORSI DI CINEMA PROVENIENTI DA IMPORTANTI SCUOLE DI CINEMA DI CINEMA DI TUTTO IL MONDO COME LA FRANCESE LE FRESNOY, L’INDIANA WHISTLING WOODS INTERNATIONAL E IL NGEE ANN POLYTECHNIC DI SINGAPORE. GRANDE QUALITÀ DELLE OPERE SELEZIONATE CHE SPAZIANO CREATIVAMENTE TRA FICTION, ANIMAZIONE E DOCUMENTARIO. E FINALMENTE UNA RISPOSTA DECISA DALLE SCUOLE ITALIANE…
GIURIA INTERNAZIONALE: I NOMI DI QUEST’ANNO, IL POETA COREANO CANDIDATO AL PREMIO NOBEL KO UN , L’ATTORE ITALIANO GIULIO SCARPATI E LA GIORNALISTA E CRITICA CINEMATOGRAFICA PIERA DETASSIS
INOLTRE: BEN 14 TRA RETROSPETTIVE, OMAGGI, SCOPERTE E WORKSHOP APERTI A TUTTI GLI STUDENTI; IGOR IMHOFF FIRMA IL MANIFESTO, IL CINEMA DELLE ORIGINI TRA RUSSIA E FRANCIA, LO SHORT “IMPEGNATO”, CON IL PROGRAMMA SPECIALE SULL’ANNO INTERNAZIONALE DELL’ACQUA E IL VIDEO CONCORSO SULLA SOSTENIBILITÀ. UN FOCUS SULLA REGISTA YASMINE KASSARI E UNO SULL’ASIA, CON I LAVORI DELLA SCUOLA COREANA DEL KAFA E UNO SPECIALE SUL REGISTA D’ANIMAZIONE NIPPONICO MAKOTO SHINKAI. E ANCORA: I MIGLIORI LAVORI PROVENIENTI DAL VIDEOCONCORSO PASINETTI, GLI SPOT ARTISTICI DEL CANNES LIONS E LA PRESENTAZIONE DEL CORTO PRODOTTO DAGLI STUDENTI DEL PRIMO CORSO DI CINEMA DIGITALE DI CA’FOSCARI CINEMA. TRA I WORKSHOP, L’ARTE DEL VIDEOCLIP IN COLLABORAZIONE COL CENTRO CULTURALE CANDIANI, IL VIAGGIO NEI VIDEO MUSICALI DI “LA MUSICA DISEGNA IL CINEMA” E L’ON THE ROAD AMERICANO PRESENTATO DA OSCAR IARUSSI. AD AFFIANCARE IL CONCORSO INTERNAZIONALE CI SARANNO ANCHE IL CONCORSO ISTITUTI SUPERIORI DEL VENETO E IL CONCORSO SCENEGGIATURE BREVI, ANCH’ESSO DEDICATO AGLI STUDENTI VENETI.
E ANCORA: I CATALOGHI DIGITALI, LO STREAMING LIVE DEL FESTIVAL E LE SORPRESE DELLA SERATA FINALE
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Il Ca’ Foscari Short Film Festival, “il primo festival in Europa concepito, organizzato e gestito da un’università” (L’Espresso) torna quest’anno forte del successo delle scorse edizioni, proseguendo nel suo intento di imporsi come sorta di campionato mondiale dei corti studenteschi. La terza edizione si svolgerà dal 20 al 23 marzo 2013, nella cornice del teatro Auditorium Santa Margherita di Venezia.
La peculiarità e al tempo stesso il punto di forza del festival sono di essere proiettato verso il futuro e, quindi, verso gli studenti; sono loro i protagonisti di questa grande festa dall’una e dall’altra parte dello schermo. I cortometraggi selezionati provengono, infatti, dalle scuole di cinema – ma anche dai corsi di scienze delle comunicazioni e dell’audiovisivo – di tutto il mondo e rappresentano gli ultimi lavori e i saggi di diploma più recenti di un’agguerrita generazione di cineasti che sarà giudicata da una giuria internazionale per una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire.
D’altra parte sono sempre gli studenti a dare linfa vitale al festival, essendo i cafoscarini coinvolti nella macchina organizzativa in tutte le fasi della sua realizzazione: dal catalogo alla logistica, dall’ufficio stampa ai sottotitoli, dal gruppo video alla giuria dei concorsi collaterali. I volontari dello Short crescono di anno in anno, e a chi ha già partecipato al festival – e con entusiasmo continuano a dare la loro adesione – si aggiungono sempre forze nuove, desiderose di far parte di questa grande famiglia. Quest’anno sono, infatti, quasi 150 i giovani che hanno deciso di aderire all’iniziativa, coordinati da figure professionali per garantire la miglior riuscita possibile.
Il Festival si svolgerà all’interno delle collaudate attività internazionali di Ca’ Foscari Cinema (http://cafoscaricinema.unive.it), nate nel 2011 nell’ateneo veneziano.
Alla guida del Ca’ Foscari Short Film Festival, ci sarà quest’anno un prestigioso comitato scientifico internazionale nel quale spiccano nomi di punta di critici, studiosi e professionisti del cinema e composto da: Irene Bignardi, Roberto Calabretto, Cecilia Cossio, Vincenza D’Urso, Roberto Ellero, Flavio Gregori, Keiko Kusakabe, Laura Marcellino, Carlo Montanaro, Elena Pollacchi. Il comitato si va così ad affiancare all’esperienza di Ca’ Foscari Cinema, coordinata da Maria Roberta Novielli, delegata generale del festival e delegata dal rettore Carlo Carraro alle attività cinematografiche dell’università veneziana. La selezione del programma composto dal Concorso Internazionale e dagli innumerevoli programmi speciali, è frutto di importanti consulenze internazionali e del lavoro e della passione degli studenti che fanno riferimento al delegato generale e al comitato scientifico.
Lo scorso anno era stato il regista nipponico Shinya Tsukamoto a creare la locandina del festival (e la sigla introduttiva di Ca’ Foscari Cinema), quest’anno è il turno di un altro importante artista, tra i nomi di spicco dell’animazione italiana, Igor Imhoff, che ha creato una locandina nella quale è riuscito a coniugare i tratti salienti del suo stile originale e riconoscibilissimo, frutto delle sue capacità come programmatore 3D e della passione per la pittura. I suoi lavori, tra cui gli ultimi due – Somnium coleopterae e Planets – presentati in anteprima proprio lo scorso ottobre ad Anymation, il “fratello minore” dello Short dedicato all’animazione, sono molto apprezzati e hanno vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali per l’animazione e la video-arte.
La giuria internazionale del Concorso di quest’anno sarà composta da:a Ko Un, una delle personalità più importanti della cultura coreana, artista poliedrico famoso soprattutto come poeta, è anche pittore, scrittore, autore teatrale e gravita sempre più insistentemente nel mondo del cinema. Artista dalla vita tribolata ha vinto ripetutamente i più importanti premi letterari della Corea ed è stato candidato ben tre volte al Premio Nobel per la letteratura. Il secondo nome è di un amatissimo attore italiano, Giulio Scarpati, reso famoso dall’incredibile successo della serie tv Un medico in famiglia. Scarpati è anche attore per il cinema, dove ha recitato per registi come Marco Tullio Giordana, Ettore Scola, Michele Soavi, Giuseppe Piccioni, oltre ad aver vinto il David di Donatello nel 1994 come miglior attore per la sua interpretazione in Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant. È tuttora molto attivo anche in teatro, dove ha esordito a 16 anni vincendo numerosi premi. A chiudere, non certo per importanza, la critica, saggista e giornalista cinematografica Piera Detassis, direttrice della rivista di cinema Ciak dal 1997, da sempre valorizzatrice della figura della donna al cinema (e non solo), in giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2001, dal 2008 al 2011 è stata direttrice artistica del Festival Internazionale del Film di Roma. Ha scritto volumi su Alain Tanner, Antonio Pietrangeli, Carmelo Bene, Daniele Vicari e molti altri.
Il Ca’ Foscari Short Film Festival vede come da tradizione affiancarsi al concorso internazionale un altrettanto ricco programma speciale comprendente focus, omaggi, retrospettive, scoperte e workshop aperti a tutti gli studenti.ì
Centro nevralgico del festival è il concorso internazionale: 30 cortematraggi provenienti dalle più prestigiose scuole di cinema di tutto il mondo come la francese Le Fresnoy, l’indiana Whistling Woods International, la belga Institute des Arts de Diffusion, l’Ecam spagnolo, da Singapore il Ngee Ann Polytechnic o il German Film and Television Academy di Berlino. Il concorso internazionale permette così di operare una vera e propria radiografia dell’immaginario a venire, puntando la sua lente d’ingrandimento su pulsioni e problematiche della nuova generazione di cineasti. Nella prima edizione grande risalto avevano avuto le sofferte testimonianze “dal fronte” della Primavera araba, nella seconda rivestivano un ruolo predominante le tematiche esistenziali. Quest’anno si conferma l’assoluta qualità delle opere – provenienti da oltre trenta paesi – sottoposte alla preselezione, e si può constatare con piacere una maggiore adesione da parte delle principali scuole di cinema italiane, dal Centro Sperimentale di Cinematografia ai vari corsi DAMS d’Italia. Alla fine sono state ben 5 le opere del Belpaese selezionate per il Concorso e ognuna di esse rappresenta un aspetto diverso del nostro cinema: dall’animazione al documentario, dalla commedia al dramma. Viene così invertito il trend delle ultime edizioni, nelle quali l’Italia era rimasta ai margini rispetto ad altre filmografie, indicatore di un’idea di cinema che ancora fatica ad affermarsi nel nostro Paese nonostante gli aspiranti registi non manchino di certo (e, infatti, nella scorsa edizione erano in concorso ben cinque registi italiani provenienti però da scuole di cinema straniere). Tra le tendenze prevalenti quest’anno c’è quella della commistione di generi: fiction, documentario e animazione sono utilizzati con grande libertà creativa dai giovani cineasti, come dimostra il riuscito mix tra attori in carne e ossa e scene d’animazione di Vie de rêve en promotion della belga Ellen Salome. È proprio l’animazione a spiccare nella selezione del Concorso nel quale si incontrano lavori molto eterogenei, sia per i toni che per le tecniche utilizzate. Buon esempio ne sono il tenero e originale corto tedesco-coreano Mee di Letty Felgendreher, racconto biografico che coniuga animazione tradizionale, digitale e inserti reali, l’italianissima regia collettiva di The Ordinary Job, divertente e pieno di fantasiose citazioni cinematografiche, da Psycho a Jurassic Park. E ancora l’animazione dei danesi di The Animation Workshop, una delle più importanti scuole d’animazione d’Europa rappresentata allo Short da Vaesen di Andian Dexter, un corto con toni da fiaba dal tratto artistico personalissimo e dall’atmosfera malinconica. L’ambito del reale però non è da meno : da Honk Kong arriva il “racconto morale” More than ice-cream, dalla Spagna lo psicologico e labirintico Sleepless eyes, mentre toni cupi e drammatici caratterizzano lavori come il belga Rae e il francese Jeanne. Non mancano neppure denunce di realtà difficili come nel corto indano Bawdi di Vivek Soni, dove è raccontata la triste consuetudine dei matrimoni combinati tra gli abitanti di alcuni villaggi per avere un più facile accesso all’acqua o il documentario giapponese Yabuki machi che effettua una ricognizione fisica – ma soprattutto metafisica – a Fukushima e dintorni dopo il disastro nucleare. Nel variegato programma spiccano anche lavori come Il Conte dell’italiano Adel Oberto, ambientato durante la seconda guerra mondiale, che vede protagonisti un plotone di soldati fascisti sulle tracce di alcuni partigiani. Una cinematografia molto attiva, almeno dal punto di vista dei giovani registi, si conferma essere quella israeliana che quest’anno vede in concorso The Apple’s Fault, sulla drammatica storia di amore e violenza tra la giovane Noa e un vecchio scrittore fallito che non trova più l’ispirazione, Amuma – Blurred, sulla difficile situazione di una donna divorziata che vive assieme al figlio con problemi mentali e Trespasser che ha per protagonista un giovane al suo ultimo giorno di servizio nell’esercito israeliano.
Insomma, un variegato programma percorso da fili conduttori in grado di offrire molti spunti interessanti, e un’attenta analisi dello stato del cinema mondiale dal punto di vista delle nuove generazioni.
Non meno importanti sono gli ampi spazi dedicati al corollario degli eventi speciali, improntati al massimo coinvolgimento degli studenti – come ben dimostrano i tre workshop previsti – e alla diffusione di realtà meritevoli, a cominciare dal programma dedicato al VideoConcorso Pasinetti che quest’anno compie dieci anni. Per celebrare questo importante traguardo e rafforzare il rapporto con le altre realtà cinematografiche veneziane, lo Short proietterà una selezione di cinque tra i migliori cortometraggi passati sugli schermi dei VideoConcorso, che da sempre promuove i giovani talenti. Tra i lavori proiettati, di cui tre sono italiani, ci saranno The Man Who Could’t Sleep del collettivo nostrano Spinocchio Team e Fabrica de munecas di Ainhoa Mennénde.
Anche quest’anno il Ca’ Foscari Short Film Festival proporrà il programma speciale Jury Members as Filmmakers, dedicato ai cortometraggi prodotti (o scelti) dai membri della giuria del concorso internazionale, tra i quali ci sarà Ciao Amore di Luca D’Ascanio, con Giulio Scarpati protagonista.
Grande attenzione è stata poi dedicata all’impegno ambientale e alla sostenibilità. Nell’anno internazionale dell’acqua e in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, indetta per il 22 marzo in coincidenza con il festival, lo Short propone uno speciale incentrato su cortometraggi a tema “acquatico”. Il programma si propone di sensibilizzare gli spettatori sull’uso responsabile dell’acqua e sulla sua scarsità in alcune zone del mondo. L’acqua non solo è necessaria alla sopravvivenza, ma è anche un elemento meraviglioso che merita di essere amato e festeggiato, soprattutto in una città come Venezia. Tra i cinque titoli che saranno proiettati la maggior parte si avvicina alla video-arte, tra questi: The Wash di Carla Duaden e Abuella Grillo di Denis Chapon. Inoltre, in collaborazione con Ca’ Foscari sostenibile, è stato indetto il primo video-concorso Short & Sostenibilità rivolto ai giovani film-maker under 35 cui è stato chiesto di realizzare un cortometraggio di massimo 5 minuti, con qualsiasi mezzo a loro disposizione (compresi gli smartphone), sul tema della sostenibilità, sia essa ambientale, sociale o economica. Il vincitore sarà premiato da una giuria di studenti e riceverà in premio un buono da spendere in attrezzatura tecnica per i video.
Anche l’Estremo Oriente avrà quest’anno una grande vetrina allo Short che punterà i suoi riflettori sul KAFA (Korean Academy of Film Arts): attiva dal 1984 è la più importante scuola di cinema del suo paese, dalla quale sono usciti alcuni dei più famosi registi coreani contemporanei, su tutti Bong Joon-ho (Memories of Murder, The Host). Il programma include alcuni dei lavori più recenti prodotti dagli studenti KAFA, come Forest di Um Tae-hwa e l’animazione Shadow Monster di Park Hye-mi. Un prestigioso focus sarò invece dedicato ad uno degli animatori nipponici più amati al mondo: Makoto Shinkai, da molti salutato come il nuovo Miyazaki, autore di lavori apprezzatissimi come 5 cm per secondo e Il viaggio verso Agartha. Del regista giapponese verranno proiettati alcuni cortometraggi animati – alcuni inediti nel nostro Paese – come Lei e il suo gatto, il già citato 5 cm per secondo e l’acclamato Voices of a Distant Star, lavoro che provocò un vero e proprio terremoto nell’industria d’animazione nipponica. Inoltre il pubblico potrà apprezzare in anteprima italiana il trailer dell’ultimo, attesissimo lavoro di Shinkai, The Garden of Words, in uscita in primavera.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione dell’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del cinema), gli spettatori potranno fare un tuffo alla scoperta del cinema “corto” del passato. Dopo l’interessante rassegna dedicata ai pionieri dell’animazione italiana lo scorso anno, in questa edizione saranno protagonisti i corti della felice stagione di sperimentazione “romantica” russo-francese; un programma nel quale sarà possibile visionare opere rare di autori entrati nella storia del cinema come Sergei Eisenstein (del quale sarà proiettata anche l’opera prima), Eugene Deslaw e Dimitri Kirsanoff.
Sempre per quanto riguarda la riscoperta del cinema delle origini un focus sarà dedicato allo storico disegnatore e comedian americano Charlie Bowers: famosissimo nell’epoca del muto, ma dimenticato per lungo tempo dalla critica, ha finalmente trovato il suo posto nella storia del cinema accanto a mostri sacri come Charle Chaplin e Buster Keaton. Ca’ Foscari Short contribuisce a questa “riscoperta” proiettando tre dei suoi corti più famosi: Egged on, He done his best e Now you tell one. Le risate sono assicurate.
Un programma che è invece direttamente collegato con le attività di Ca’ Foscari Cinema, riguarderà la proiezione di Soglie – con il relativo “diario di lavorazione” – cortometraggio prodotto dagli studenti del primo “Corso di cinema digitale” organizzato da Ca’ Foscari Cinema. Guidati da professionisti del settore, gli allievi hanno curato tutti gli aspetti del “fare” cinema, partendo dagli storyboard e passando per sonoro, fotografia, scenografia, sceneggiatura, regia e montaggio, per un’iniziativa che, dato il successo ottenuto, sarà sicuramente riproposta in futuro. Oltre a poter saggiare il prodotto di questo semestre di lezioni, sarà interessante assistere al dietro le quinte che ha portato alla sua realizzazione e poter così apprezzare meglio il lavoro svolto sia nella fase didattica che in quella pratica del corso.
Non mancherà come sempre anche l’interattività col pubblico, con ben tre workshop proposti. Il primo, realizzato in collaborazione con il Centro Culturale Candiani di Mestre, si intitola Clip in progress ed è dedicato al lato cinematografico del videoclip, nel quale viene proposta una selezione di esempi paradigmatici d’ibridazione cine/videomusicale, con particolare attenzione a temi, autorialità ed elementi tecnici comuni alle due forme brevi. Il videoclip ha infatti trovato e trova nel linguaggio cinematografico e in particolar modo nella forma affine del cortometraggio, un motivo fondamentale di reinvenzione non soltanto stilistica. Tra i video proposti dal programma, diviso in due sezioni tematiche – Videometraggi e Animazione al Candiani – anche Animal Instict dei Cranberries e Wake Me Up When September Ends dei Green Day.
Il secondo workshop, a cura di Roberto Calabretto e Giovanni De Mezzo, si intitola La musica disegna il cinema e sarà dedicato alle presenze musicali nel video d’autore. Nel loro excursus, per il quale si avvarranno di un’ampia documentazione video, saranno trattati sia pionieri del video musicale come John e James Whitney e Norman McLaren, sia artisti contemporanei come Bady Minck e Zbigniew Rybczyński. Non mancheranno però neppure coloro che hanno fatto la storia della video arte nel nostro Paese, con approfondimenti su figure come Mario Chiari, Michele Sambin e Sylvano Bussotti.
Il terzo workshop sarà invece tenuto dal critico e giornalista cinematografico Oscar Iarussi. Storico collaboratore della Mostra del Cinema di Venezia, ex-presidente dell’Apulia Film Commission e autore di libri come C’era una volta il futuro, Iarussi terrà una vera e propria lecture, supportata da un’interessante selezione di video, dedicata a un secolo di cinema americano on the road, da John Ford a Spike Lee, per concludersi nella ricerca di “un’altra America”, quella post-11 Settembre, terminus a quo della crisi economica attuale, dove il cinema può essere ancora una possibilità di riscatto.
In un altro programma speciale, in collaborazione con la Società ItalianaPubblicità per Azioni (Sipra), lo Short proporrà una selezione del meglio della creatività nella comunicazione commerciale proveniente dal Cannes Lions, il più importante festival mondiale dedicato a questo sottovalutato settore della creazione cinematografica che deriva il suo nome sia dal Festival del Cinema di Cannes che dal Leone di Venezia, città dove l’evento ha conosciuto la sua prima edizione. È innegabile che alcuni dei più interessanti registi della scena cinematografica moderna provengano dal mondo della pubblicità, ed è altrettanto innegabile che sia proprio l’elaboratissima estetica degli spot ad avere avuto un’influenza determinante sul cinema recente. In realtà, è almeno dal 1954 che la pubblicità rivendica a pieno diritto la propria dignità artistica; ovvero, dall’anno in cui è stato istituito il Festival Internazionale della Creatività Leoni di Cannes.
Lo sguardo dello Short si sposterà poi sul cinema della regista belga-marocchina Yasmine Kassari, autrice del pluripremiato L’enfant endormi (2004) e ultimamente produttrice dell’apprezzatissimo Il a plu sur le grand paysage di Jean-Jacques Andrien (2012). La Kassari farà così ritorno a Venezia dopo l’esperienza nella giuria internazionale della sezione Corto Cortissimo alla Mostra del Cinema di Venezia 2007 e mostrerà al pubblico dell’Auditorium alcuni suoi cortometraggi, tra cui Chiens errants (1995) e Linda et Nadia (2000) e, in anteprima internazionale, Matin de femmes (2006), lavoro realizzato in occasione di una maratona femminile in Marocco. È prevista inoltre la proiezione di una selezione delle scene più rappresentative tratte dai suoi lungometraggi.
Due sono infine i concorsi dedicati agli Istituti Superiori del Veneto: il Veneto High School Competition, che vede in concorso cortometraggi realizzati da singoli alunni o classi intere d’istituti veneti e la seconda edizione del Concorso sceneggiature brevi in collaborazione con Cafoscariletteratura, l’ultima nata tra le attività culturali promosse dall’università veneziana. Per parteciparvi è stato chiesto ai giovani aspiranti sceneggiatori di scrivere una breve storia di fiction, in un progetto che cerca di promuovere forme meno comuni di scrittura e la commistione tra cinema e letteratura. Come lo scorso anno sono state quattro le opere selezionate per il Veneto High School Competition provenienti da Licei e Istituti superiori del Veneto: Venice To Live di Giovanni Cimarosti, Segreto d’amore di Ambra Furlan, Ci vediamo a Venezia di Alvise Vidali e Gli uomini libro Alessandro Padovani, vincitore lo scorso anno proprio del primo concorso sceneggiature brevi. Queste opere saranno proiettate nella giornata inaugurale del Festival, mentre i vincitori di entrambi i concorsi saranno premiati come consuetudine nella serata finale.
Tra le più interessanti novità di quest’anno troviamo un paio d’iniziative che fanno del Ca’ Foscari Short Film Festival una manifestazione sempre più all’avanguardia e proiettata verso le nuove tecnologie, come si addice a un festival che punta tutto sui giovani e l’innovazione. Anche per aderire a quel programma di sostenibilità cui si renderà omaggio nei programmi speciali, quest’anno lo Short produrrà cataloghi esclusivamente digitali in un doppio formato che potrà soddisfare le esigenze di tutti. A una versione PDF interattiva e ricca di contenuti multimediali, se ne affiancherà una ebook, perfetta per chiunque voglia avere il programma sempre a portata di mano sul proprio smartphone, tablet o e-reader. Una soluzione già sperimentata per Anymation che è riproposta in una versione ancora più ricca.
L’altra novità riguarda la possibilità di seguire il Festival a distanza: sarà infatti possibile seguire tutte le dirette LIVE grazie al canale Ustream di Ca’ Foscari Cinema all’indirizzo http://www.ustream.tv/channel/cafoscaricinema (accessibile anche dal sito dello Short). Il canale non è rivolto solamente a chi non potrà essere al Festival, ma sarà una inesauribile fonte d’informazioni per chiunque voglia accedervi. Verrà, infatti, allestito un vero e proprio palinsesto grazie alla coordinazione tra gli studenti dell’ufficio stampa e quelli del gruppo video, con interviste, speciali e approfondimenti su tutti i corti in concorso e i programmi collaterali del Festival; una vera e propria Short TV che fornirà un imperdibile “sguardo dall’interno”.
A chiudere il Ca’ Foscari Short Film Festival e accompagnare la premiazione dei vincitori, ci sarà come sempre un evento speciale, un grande spettacolo d’intrattenimento che ricerca connessioni con il cinema in maniera originale puntando su giovani talenti. Se lo scorso anno i Washout Project avevano incantato l’Auditorium con le loro suggestioni video-musicali, quest’anno non saranno da meno Guillermo Gonzales – voce – e Zeno Fatti – tromba e flicorno – che rielaborano celebri musiche da film con il supporto di un montaggio video dello stesso Gonzales e Fabio Bonso, direttore artistico della Compagnia RuvidoTeatro di Macerata, che mimerà alcune scene di film famosi tra i quali anche Tempi Moderni di Charlie Chaplin.
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