Programma speciale a cura di Stefano Locati
La selezione di quest’anno ragiona sul tema della crisi da una prospettiva femminile. I cortometraggi presentati provengono da diversi paesi dell’Asia orientale (Giappone, Corea del Sud, Singapore) e affrontano il tema da diverse prospettive, sempre con un piglio che flirta con lo straordinario – dal surrealismo al realismo magico. Le protagoniste dei tre cortometraggi sono donne mature che devono fare i conti con il loro passato o compiere scelte fuori dagli schemi nell’affrontare gli imprevisti cui la vita ci pone di fronte. Dal rapporto con i genitori alla disabilità, passando per la piaga dei molestatori seriali, un variopinto ritratto di modalità impreviste e imprevedibili di affrontare il caos della vita, senza mai arrendersi. Il formato breve permette un’intimità e un’immediatezza che arriva al nocciolo delle questioni, conservando una leggerezza poetica.
Aunt Lotus & Her Dream Bicycle
Regia: Kew Lin
Singapore, 16’
Una troupe cinematografica sta tenendo delle audizioni per trovare la protagonista del loro nuovo progetto, un cortometraggio su una donna non vedente che ha il sogno di andare in bicicletta. All’audizione si presenta anche Lotus, una donna matura il cui figlio fa il regista. Mescolando metanarrazione, commedia e toccante drama sui rapporti intergenerazionali, il regista di Singapore Kew Lin compone un delicato ritratto di una donna che non smette di sognare.
The Sea on the Day When the Magic Returns
Regia: Han Jiwon
Corea del Sud, 24’
Sejin deve presentarsi a un importante colloquio di lavoro per diventare guida turistica. Un tempo era convinta di poter ottenere quello che voleva solo pensandoci intensamente; nel presente, non ne è più così sicura. Proprio prima del colloquio, Sejin riceve una strana telefonata da parte del padre. Presentato all’edizione 2023 del Sundance Film Festival, il cortometraggio animato della regista Han Jiwon è un delicato ritratto dello sgretolarsi delle certezze di una donna in un momento critico della sua esistenza, tra ricordi della relazione con un uomo, sindrome dell’impostore e affanni familiari.
Bird Woman
Regia: Oohara Tokio
Giappone, 21’
Toki si reca al lavoro in treno ogni giorno, anche durante la pandemia. Infuriata per l’incremento dei molestatori da carrozza, aiutati dalla presenza di mascherine che coprono il volto, la donna decide di contrattaccare. Il cortometraggio di Oohara Tokio, anche attrice nelle sue opere, è un’allegoria feroce e al contempo ironica sui rapporti tra i sessi. Apparentemente semplice, lavora sulle inquadrature e sulle giustapposizioni create dal montaggio per raggiungere un’aura surreale che rende la metafora di fondo ancora più dirompente.