La decima edizione dello Short si apre con la candidatura di oltre tremila film, realizzati dalle migliori scuole di cinema del mondo. Tra questi, un numero crescente di corti proviene dal continente africano: una realtà geografica e culturale multiforme, in cui il cinema ha una storia e un ruolo sociale tanto importante quanto tendenzialmente sottorappresentato nel panorama cinematografico mondiale. Quest’anno lo Short vuole però celebrare il record di candidature provenienti dal continente africano, che continuano ad aumentare di edizione in edizione, mostrando le potenzialità e la vivacità di questi giovani cineasti.
I tre cortometraggi selezionati portano con sé le specialità culturali dei paesi in cui hanno origine, in questo caso le terre della Nigeria, del Kenya e del Sud Africa, ma anche un sottofondo spirituale comune, il gusto per una sensibilità universale. Laddove molte storie guardano alla quotidianità e ai sentimenti, all’amore e all’affetto, altre mettono alla gogna alcune pratiche rituali e culturali, o si interessano a temi sociali di portata internazionale come l’immigrazione, fino a trattare con grande partecipazione il tema della femminilità, in ogni sua forma e declinazione. Dolcezza e crudeltà si fronteggiano come due opposti di un continuum che lascia sempre più spazio a innovazioni, idee e sperimentazioni.
I tre cortometraggi selezionati per rappresentare questa realtà, pur non essendo stati inclusi nella selezione ufficiale del festival, non mancano di qualità tecnica, professionalità e profondità narrativa. Ciascuna a modo proprio, ogni opera mette in luce alcune sfumature del New African Cinema: si comincia con Simi (Nigeria), che parla di interiorità, di amore e di affetto nel rapporto indissolubile tra padre e figlia; si passa poi a Naisula (Kenya), che denuncia la pratica dell’infibulazione, fin troppo diffusa in alcune realtà africane; e infine si giunge a Gulf (Sud Africa), la potente metafora del viaggio di una giovane immigrata narrata attraverso la forma della video-arte. Tre storie diverse accomunate però da una forte empatia verso le figure femminili, esplorate in modo diverso sul triplice piano sociale, culturale e umano.
Tecnicamente audace, emotivamente sincera: questa è l’Africa quando si racconta attraverso il cinema.
NAISULA – MISFIT
Karanja Ng’endo
8’34”, Kenya, Swahili, fiction
Il film segue la vita di una ragazza, Naisula, alla ricerca della libertà dai costumi e dalle tradizioni locali.
Profilo
Karanja Ng’endo per il suo cinema sceglie l’approccio del “far ridere, far piangere”. Vuole che il pubblico abbia una reazione emotiva alle storie che racconta. Il suo cortometraggio di debutto Misfit è stato selezionato per oltre una dozzina di festival vincendo numerosi riconoscimenti, in particolare lo Sliver Dhow Award allo Zanzibar International Film Festival.
SIMI
Johnson E. Awolola
7’15”, Nigeria, English, fiction
Il racconto sincero e autentico di una giovane ragazza che, ricordando suo padre, torna con la memoria al momento più felice della sua vita.
Profilo
Johnson E. Awolola è nato nel 1986 nello stato di Kaduna. Attualmente studia produzione cinematografica al National Film Institute Jos, in Nigeria. Il suo film Il libro nero basato su un racconto di Taiwo Oluwatosin ha ricevuto il premio per il miglior cortometraggio nel concorso di workshop per produzione della NFI nel 2019. Questo cortometraggio è stato anche proiettato al Mac Arthur and Daily Trust Foundation’s Investigative/Digital storytelling Event nel 2019.
GULF
Walter Mzengi
10’, United Republic of Tanzania, experimental
Una donna fugge dalle sue terre mal governate, si dirige a nord con il sogno disperato di trovare una vita migliore. Fino a quando non scopre che per essere pienamente accettata nella comunità, deve perdere una parte di se stessa.
Profilo
Il regista e sceneggiatore Walter Mzengi è nato in Tanzania e ora frequenta la scuola di cinema in Sudafrica (AFDA), per realizzare il suo sogno di diventare un regista. Il suo interesse per il cinema è iniziato quando aveva 15 anni, quando con una videocamera iniziò a girare e montare video. Le sue storie sono incentrate sulla condizione umana e mettono in luce i difetti e i punti di forza della società attraverso obiettivi minimalisti. Costruisce mondi in cui i personaggi sono in prima linea, in cui l’impostazione cambia in correlazione con il loro stato di emozione.