Un programma a cura di Anton Giulio Mancino
In cosa consiste il fascino discreto del maestro Pino Donaggio giunto alla soglia degli ottant’anni costantemente impegnato su più fronti, dalle colonne sonore alla direzione d’orchestra? Una risposta è contenuta, tra le tante, in una delle sue ultime colonna sonora in ordine di tempo. Quella del thriller fantapolitico Domino di Brian De Palma, interpretato dalla coppia di star de Il trono di spade Nikolaj Coster-Valdau e Carice van Houten, uscito in sala quasi contemporaneamente a Dolor y gloria di Pedro Almodovar candidato all’Oscar. E in cui la celebre canzone di Donaggio Come sinfonia è la chiave di volta dell’intera colonna sonora e della rivelazione finale.
La particolarità di Donaggio anche rispetto ai suoi maggiori colleghi compositori, non soltanto di colonne sonore, come Nino Rota, Ennio Morricone e Nicola Piovani, eccede la categoria autore di colonne sonore italiano ancorché di fama internazionale. Il valore aggiunto di Donaggio, complice la piacevole e austera disponibilità a sperimentarsi, rimettersi in gioco ogni volta, con un’inconfondibile “understatement” da gentiluomo veneziano d’altri tempi, spontaneo, sottile e spiritoso a un tempo, consiste nella molteplicità di esperienze in campo musicale, apparentemente inconciliabili ma vissute dall’interno con uguale rigore e passione.
Il giovanissimo violinista, allievo promettente del maestro Luigi Ferro, primo violino dei Virtuosi dell’Opera di Roma, a Venezia poi al Conservatorio di Milano, da enfant prodige della musica classica, poi al fianco del maestro Claudio Abbado nei Solisti di Milano, quindi con Claudio Scimone nei Solisti Veneti, neppure maggiorenne si trasforma all’improvviso, in fondo non per caso, come sempre nella sua articolata trama biografica, in cantautore rock, dallo stile “selvaggio”, come lo definisce il suo primo discografico, ma fondamentalmente un melodico. Non è un cantautore qualsiasi. Già dalla prima apparizione all’undicesima edizione del Festival di Sanremo si prepara a diventare uno dei maggiori e noti cantautori italiani, i cui brani principali brani composti e cantati hanno fatto il giro del mondo, anche grazie a celeberrime interpretazioni e arrangiamenti, da Mina ad Elvis Presley, che ad esempio hanno consentito al solo Io che non vivo (senza te) di vendere oltre ottanta milioni di dischi, nonché uno dei brani preferiti che Elvis sceglie nel repertorio di quelli con cui tornerà sulle scene nel 1970 a Las Vegas . O ad un altro classico, Come sinfonia, di diventare la canzone chiave del già citato Dolor y gloria, l’ultimo autobiografico capolavoro di Almodovar, Leone d’oro alla carriera all’ultima Mostra di Venezia.
L’interpretazione di Minadi Come sinfoniain un celebre Carosello accompagna interamente, non a caso, i trailer internazionali del film. Esattamente come quando Elio Petrila sceglie per il suo film d’esordio, L’assassinocon Marcello Mastroianni, sulla falsariga di Luchino Visconti che aveva inserito Io che non vivo in una scena centrale di Vaghe stelle dell’Orsa…, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia del 1965. Dopodiché, con modalità che sfiorano la leggenda, per Donaggio si spalancano da subito le porte del successo daccapo internazionale come compositore per il cinema, a partire dalla partitura d’esordio per A Venezia un dicembre rosso shocking, che la rivista inglese Films and Filming premia come migliore dell’anno preferendola a quella di Paul McCartney per Agente 007 – Vivi e lascia morire.L’approdo a Hollywood giunge quando Donaggio firma tra le altre alcune tra le più belle e suggestive colonne sonore del cinema di Brian De Palma, come Carrie, Lo sguardo di Satana, Vestito per uccidere, Blow Out, Omicidio a luci rosse e Doppia personalità, senza contare le collaborazioni con Dario Argentoper Trauma e Do You Like Hitchcock?o per lo stesso Argentoe George Romero Per Due occhi diabolici, tratto dai racconti di Edgar Allan Poe.
Nell’elenco sterminato di registi con cui Donaggio ha collaborato, tra cinema e televisione, spiccano Joe Dante, Massimo Troisi e Roberto Benigni, Liliana Cavani, Carlo Lizzani, Dino Risi, Terence Hill, Tinto Brass, Pupi Avati, Carlo Vanzina, Giovanni Veronesi, Sergio Rubini. Gli ultimi riconoscimenti e incarichi di prestigio di Donaggio sono stati il Premio Tenco a lui assegnato quest’anno, e gli omaggi in numerose trasmissione televisive, nonché la guida della giuria di qualità del Festival di Sanremo del 2018.
Estratti dal film “Trauma”, di Dario Argento per gentile concessione di Reti Televisive Italiane S.p.A