L’ottava edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival avrà tra i suoi ospiti di maggior rilievo il regista cinematografico e teatrale giapponese Shūtarō Oku che presenterà sul palco dell’Auditorium una selezione dei suoi straordinari video-fondali animati realizzati per rappresentazioni del teatro nō dal 2000 al 2018. Saranno inoltre proiettati il cortometraggio La La La Don (2017, 10’) e il suo nuovo lavoro Nigorie. Questo film, in particolare, è stato girato fra Tokyo e Venezia e le ultime scene verranno realizzate in laguna proprio nelle settimane precedenti all’inizio del Festival, dove sarà quindi presentato in anteprima mondiale.
Shūtarō Oku è nato nel 1975 a Tokyo, dove cresce in un ambiente di letterati che lo portano a studiare Letteratura giapponese all’Università Waseda. Debutta nel mondo del cinema nel 2000 con Kai-on, coinvolgendo nei suoi lavori rilevanti personalità del mondo della musica e del teatro giapponese contemporaneo come Kankurō Kudō, Matsuo Suzuki, Sadao Abe e Shidō Nakamura, conosciuti ai tempi dell’università. Nel 2004 realizza Akasen, con il celebre attore di kabuki Shidō Nakamura, mentre è del 2006 uno dei suoi film più famosi, Cain’s Descendant, presentato al Festival di Berlino. Tra i suoi lungometraggi si ricordano anche USB (2009) e Typhoon Family (2014), mentre il suo ultimo lavoro è Asura Girl (2017), basato sull’anime Blood-C della Production I.G. e Clamp. Attualmente sta lavorando su Blood-Club Dolls (2018), il suo tredicesimo lungometraggio. Il cinema di Oku ha spesso per protagonisti emarginati, fuorilegge e prostitute, descritti nelle loro drammatiche situazioni con un misto di radicale critica sociale e umorismo nonsense.
Alla carriera cinematografica Oku ha affiancato una altrettanto prolifica attività teatrale, sia come regista che come stage visual planner, e ha lavorato a più di mille video-fondali, tanto per il teatro tradizionale di kabuki e nō, quanto per musical e teatro contemporaneo, potendo inoltre vantare una proficua collaborazione come direttore artistico per la più celebre compagnia di rivista giapponese: la Takarazuka Revue. Tra i suoi ultimi lavori come regista teatrale figurano l’adattamento del celebre Ghost In The Shell (2015) e il recente The Legend of Heroes (2017), oltre a essere stato tra i primi a portare sui palcoscenici effetti visivi in 3D. Il suo stile peculiare, che sfuma il confine fra l’immaginario tradizionale giapponese e l’estetica ipertecnologica, lo rende una personalità di spicco fra i registi nipponici di cinema e teatro contemporanei.