Il Festival Francesco Pasinetti, arrivato alla sua 20^ edizione, è ormai diventato un punto d’incontro tra giovanissimi, amatori e professionisti del settore cinematografico ed ha tra gli obiettivi quello di promuovere produzioni cinematografiche, anche indipendenti e sperimentali, a Venezia.
I temi del Festival Pasinetti, presieduto da Anna Ponti e curato da Michela Nardin, Giovanni Andrea Martini, Marco Paladini e Isabella Albano intende porre particolare attenzione ai cortometraggi che trattano temi sociali, culturali e ambientali e al genere documentario, soprattutto legato alla città di Venezia.
Il Festival procede con un legame stretto col mondo della scuola e, in particolare, col Liceo Artistico Michelangelo Guggenheim, che l’ha visto nascere quando ancora si chiamava Istituto Statale d’Arte di Venezia.
Il Concorso continua ad occuparsi della città, raccontandone la vita e la tradizione, rimanendo attento al presente e alle prospettive per il futuro. Le giornate del festival si svolgeranno anche per questa edizione in diversi luoghi della città: la Casa del Cinema, Il Fondaco dei Tedeschi, la Mostra del Cinema nello spazio Regione Veneto, e Cibiana di Cadore, luogo ricco di storia e di suggestioni, che ospiterà, grazie al sindaco Mattia Gosetti, una serata del Pasinetti dedicata al cinema di montagna.
“Sono pietre o sono nuvole?”: questa citazione di Dino Buzzati è il titolo della sezione. Il tema sono il paesaggio, le architetture e le storie dei Monti Pallidi, le Dolomiti. La giuria del premio è presieduta dal critico cinematografico Carlo Montanaro e formata da esperti del settore e da personalità legate alla cultura cittadina.
Venezia è il tema di un premio speciale della Associazione “Tutta la Città insieme!”, che riassume il tema di fondo di tutte le sezioni: il diritto di vivere in realtà accoglienti, in cui il dialogo è prezioso strumento di conoscenza, in cui la diversità è ricchezza, in cui la convivenza cordiale è alla base dei rapporti tra le persone.
Un ringraziamento speciale a Daniela Manzolli che ha curato la selezione dei video da presentare al Ca’ Foscari Short Film Festival e ha diretto con passione e dedizione gli ultimi anni del Festival.
Il regolamento della 20^ edizione è consultabile al sito www.festivalpasinetti.il
Giovanni Andrea Martini
Selezione VideoConcorso “Francesco Pasinetti”, 19^ edizione
Premio Tema libero
Cromosoma X (9’01”)
Regia: Lucia Bulgheroni
Durante una pausa, Rich commenta con battute maschiliste e allusioni le foto di una collega. Un fumogeno rosa entra dalla finestra e lo colpisce, facendolo cadere in un sogno profondo e infernale. Il corto espone senza pudori un tema delicato attraverso una resa visiva originale, nello specifico per la capacità di sensibilizzare lo spettatore utilizzando ambientazioni quotidiane che prendono forma tramite un elaborato stop motion di grandiosa capacità tecnica.
Documentario e Documentazione indipendenti
Il suono immobile (4’07”)
Regia: Camilla Ferrari
Il suono immobile narra, con straordinaria capacità, gli spazi della città di Rovigo attraverso un personalissimo punto di vista fatto di dettagli visivi e sonori significativi, tanto nel contenuto quanto nell’estetica. Il video è stato premiato per l’eccellente scelta espressiva di far parlare la città attraverso i suoni autentici che essa produce e quindi per l’ottima valorizzazione del territorio e dei suoi tesori.
Diversità come valore indipendente
Claudio (2’25”)
Regia: Emilio Fantin
Il video é tratto da The Light of Darkness, un’istallazione di 7 monitor, ognuno contenente un ritratto di persone con esiti da coma. In collaborazione con l’Associazione Gli Amici di Luca della Casa dei Risvegli, Ospedale Bellaria, 2021. Claudio Calabrò dialoga con Alessandro Bergonzoni. Emilio Fantin ci restituisce con delicatezza il senso di una nuova libertà, una libertà data dal pensiero, come luogo del fare che supera gli impedimenti fisici e le barriere e i preconcetti di chi vive in una fisicità limitata, ma che, come dice Claudio, con la mente può tutto.
Premio “Tutta la città insieme!”
Incontri Delivery (9’20”)
Regia: Matteo Canini
Marco è un giovane rider nella città di Venezia: il suo compito è consegnare a domicilio cibo da asporto quanto più velocemente possibile. Non è affatto contento di come questo lavoro lo sfrutti, ritrovandosi trattato malamente da tutti. Tuttavia le consegne sono un’occasione che lo portano talvolta a ritrovarsi in situazioni alquanto bizzarre.
Premio Coop
Isole Ciclopi – Cyclops Islands (5’)
Regia: Matthew Mendelson
Una madre torna in un porto familiare in una lotta per reclamare i suoi ricordi perduti.
Premio Vetrina del Volontariato
Slow (10’28”)
Regia: Giovanni Boscolo, Daniele Nozzi
Da quando Marisa è andata in pensione la sua vita è profondamente cambiata: si sente inutile, abbandonata, senza uno scopo. L’incontro con un’organizzazione segreta di pensionati le svela uno dei più grandi misteri della storia dell’umanità: il traffico stradale.
Giovani Venezia: una città
Solitario Venezia Marghera Lonely Venice Marghera (6’07”)
Regia: Zhang Shiqi
Il corto fa parte di una serie di video realizzati nell’ambito delle esercitazioni didattiche da alcuni allievi che studiano nella sede dell’Accademia Di Belle Arti di Venezia distaccata nell’isola di San Servolo, nell’ambito del progetto Laboratorio Arti Visive C (LabC) del professore Manuel Frara, coadiuvato dalla partecipazione del collega Nemanja Cvijanovic e coordinato con gli artisti Enrico Antonello e Matteo Vettorello. Solitario Venezia Marghera è una commovente rappresentazione della disperata richiesta d’aiuto di chi non ha parole per comunicare né con le singole persone né con le istituzioni in un paese straniero e si affida a un codice universale, ben consapevole della difficoltà di ottenere l’attenzione che merita, diffondendo il suo messaggio con rispetto sui muri di una periferia inospitale.
Fuori concorso
Veni Etiam (7’04”)
Regia: Alex Hai
“Il mio vuole essere un tributo a Venezia” sostiene Alex “ma anche la denuncia di un sistema che ha regole poco chiare e che è chiuso di fronte ai cambiamenti. Le discriminazioni subite per il mio essere transgender si sommano a quelle subite per voler esercitare un mestiere che è nelle mani di una lobby che esclude la diversità. Ma Venezia ti entra nel sangue, diventa la tua linfa vitale ed è questo che ho voluto trasmettere in Veni Etiam”. Una validissima espressione della ricchezza della diversità in un contesto splendidamente raccontato, che da sfondo diventa protagonista. Un film che racconta la discriminazione con un linguaggio delicato e avvincente che è esplicita condanna dell’ignoranza di chi discrimina e crea ostacoli e barriere.