I 30 corti selezionati per il Concorso Internazionale rappresentano ben 19 paesi e si concentrano sulla sfera dell’individuo, spesso donna o comunque appartenente alla categoria dei “deboli”, vittima di violenze sia fisiche che psicologiche, molto spesso a opera di un gruppo. Il manifesto è firmato da Igort, anche ospite di un programma a lui dedicato. La giuria internazionale è composta da Luca Miniero, dal regista indiano Kumar Shahani e dalla produttrice e distributrice giapponese Keiko Kusakabe.
Tra i programmi speciali: focus sul video artista e cineasta sperimentale elvetico Yves Netzhammer; speciale sul collettivo Zero; sguardi rivolti al passato: l’animazione del comico americano Charles Bowers e una ricognizione sulla stereoscopia nella storia del cinema tra Georges Mèliès, il 3D dei fratelli Lumiere, Marcel Duchamp, per arrivare fino agli anni ’80. Studiare da regista con i corti di diplomati illustri del CSC; un workshop dedicato al cinema animato; i nuovi lavori dei passati vincitori del festival; il catalogo della giovane agenzia di distribuzione tedesca Aug&Ohr e un viaggio nella video-arte italiana più recente con Lo sguardo sospeso. Omaggio a Alain Resnais con Guernica.
Inoltre: il Veneto High School Competition dedicato agli studenti della regione e, dopo il successo dello scorso anno, la seconda edizione del video-concorso Short&Sostenibilità. Esordisce poi il Premio “Olga Brunner Levi” in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, dedicato a videoclip declinati al femminile e inerenti la musica. Torna infine lo spazio dedicato allo storico Videoconcorso Pasinetti.
VENEZIA, 11 MARZO 2014. Il Ca’ Foscari Short Film Festival, il festival del cortometraggio organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, giunge quest’anno alla sua quarta edizione e si svolgerà dal 19 al 22 marzo 2014, presso l’Auditorium Santa Margherita, nel cuore del centro storico di Venezia.
Il festival, il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università, mantiene fede alla sua mission di essere una manifestazione pensata dai giovani per i giovani: sono loro i protagonisti di questa grande festa, dall’una e dall’altra parte dello schermo. Lo “Short” è, infatti, pensato come momento professionalmente formativo per gli studenti volontari di Ca’Foscari, i quali forniscono linfa vitale sempre nuova alla collaudata macchina organizzativa del festival, con la direzione artistica e l’organizzazione generale di Roberta Novielli e la collaborazione delle figure professionali d’esperienza che formano il comitato scientifico internazionale. La partecipazione attiva degli studenti rimane comunque un elemento centrale nella filosofia dello Short. I giovani vengono infatti coinvolti in tutte le fasi della realizzazione del festival: dal catalogo alla logistica, dall’ufficio stampa ai sottotitoli, dal gruppo video alla giuria dei concorsi collaterali. I volontari dello Short crescono di anno in anno, e a chi vi ha già partecipato – e con entusiasmo continua a farlo – si aggiungono sempre forze nuove, tanto da toccare quest’anno la cifra record di oltre 200 studenti volontari.
I giovani sono protagonisti anche del Concorso Internazionale, centro nevralgico del Festival che, come da tradizione, raccoglie 30 opere che rappresentano gli ultimi lavori e i saggi di diploma più recenti realizzati dagli studenti delle migliori scuole di cinema (o di corsi universitari a esso dedicati) di tutto il mondo. Quest’anno sono 19 i paesi rappresentati dalla competizione – un altro primato per questa edizione del festival – e spaziano dall’Argentina al Giappone, dagli Stati Uniti all’India, dall’Iran alla Finlandia. Le opere concorreranno, oltre che per il primo premio, anche per le consuete menzioni speciali di Volumina, per il film che offre il miglior contributo al cinema come arte, e RaroVideo, per l’opera più libera, eccentrica e anti accademica della selezione. Se l’anno scorso si notava una certa attenzione verso il nucleo familiare disfunzionale e i problemi legati ai rapporti tra i suoi componenti, quest’anno dai lavori selezionati emerge un ritorno alla sfera dell’individuo, spesso donna o comunque appartenente alla categoria dei “deboli”, vittima di violenze sia fisiche sia psicologiche, molto spesso a opera di un gruppo. In questo modo i giovani registi sembrano voler sottolineare la fragilità del singolo, sia esso vittima o carnefice. In questo ultimo caso, in particolare, risalta la volontà di mascherare le debolezze e l’incapacità di elaborare rabbia e frustrazione in maniera costruttiva, nascondendosi nell’omogeneizzazione di un gruppo allargato, per perpetrare senza conseguenze morali una violenza insensata. Un tema ovviamente universale che si presta a molte declinazioni, riflettendosi nei corti selezionati provenienti dai quattro angoli del globo: dalla Bolivia (paese presente per la prima volta al festival) con la particolarissima e struggente animazione di Memento Mori della giovane Daniela Wayllace, all’India con Endever-After di Kunal Madan, nel quale una ragazza è adescata su internet, per poi essere vittima di uno stupro di gruppo, tema purtroppo di stretta attualità. Dalla Spagna arriva invece Los demonios di Miguel Azurmendi, nel quale tre ragazzi sfogano la noia picchiando un barbone senza apparente motivo, mentre la produzione americana God is the greatest di Kai Gero Lenke rappresenta un episodio esemplare della violenza che le vittime civili devono subire in una guerra come quella in atto in Siria, dove è ambientato il cortometraggio. Anche un lavoro italiano può essere inseriti in questo discorso, si tratta di I see monsters di Federico Alotto, un cortometraggio dal grande impatto visivo che fa ottimo uso dei volti dei suoi protagonisti per costruire un’atmosfera inquietante e carica di tensione. Ci possono essere però anche declinazioni scherzose della tematica, come l’animazione tedesca Wedding Cake di Viola Baier, nella quale due sposini di zucchero su una torta nuziale iniziano a lottare violentemente, mentre le loro controparti reali brindano a un matrimonio di cui non conoscono gli sviluppi. Infine, altri giovani registi riflettono sul tema della violenza da una prospettiva più ampia, trattando la traumatica condizione dei profughi, sia dal punto di vista documentaristico con Two at the border di Tuna Captan e Felicitas Sonvillache da quello di una bambina in Bahar in Wonderland dell’iraniano Beherooz Karamizade.
La giuria internazionale, chiamata a decretare il vincitore del Concorso, è composta quest’anno da uno dei registi italiani più noti, Luca Miniero (autore di alcuni dei maggiori successi nostrani degli ultimi anni come Benvenuti al Sud, il seguito Benvenuti al Nord e il recentissimo Un boss in salotto), dal regista indiano Kumar Shahani, uno dei nomi più prestigiosi del Nuovo Cinema indiano nato nei tardi anni ’60, autore di opere acclamate dalla critica come Maya Darpan (1972) e Tarang (L’onda, 1984), nel quale realizza la sua teoria di cinema epico, e dalla produttrice e distributrice giapponese Keiko Kusakabe, già nella giuria di Venezia Orizzonti nel 2006 e personalità alla quale si deve la realizzazione di alcune delle opera più riuscite di Shin’ya Tsukamoto come A Snake of June, Vital e il recente Kotoko. Ai tre sarà dedicato il programma speciale dei giurati, nel quale saranno proiettati cortometraggi che li vedono protagonisti in varie vesti, come la particolarissima animazione Wonder di Mizue Mirai, l’ultimo cortometraggio prodotto dalla Kusakabe che ha debuttato in anteprima mondiale all’ultima Berlinale e che avrà la sua premiere italiana proprio allo Short. Miniero presenterà invece il poetico e ironico Il sogno di Armando, mentre Shahani introdurrà il suo lavoro più recente, il documentario As the Crow Flies, sul pittore Akbar Padamsee.
Quest’anno il Ca’ Foscari Short Film Festival può inoltre vantare partnership d’eccezione, tra cui il “canale dell’arte” Ikono, web tv attiva in oltre trenta paesi in tutto il mondo che si impegna nella promozione di artisti emergenti e della video arte in generale, protagonista delle pillole che saranno proiettate durante le pause tra i programmi del festival.
Di grande prestigio è anche l’autore del manifesto di questa quarta edizione: Igort, nome d’arte di Igor Tuveri, è, infatti, uno dei fumettisti italiani più apprezzati a livello nazionale e internazionale, le cui opere sono state distribuite in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Nel 2000 fonda la casa editrice Coconino Press, con la quale pubblica alcuni dei suoi lavori più acclamati come 5 è il numero perfetto (2002), Dimmi che non vuoi morire(2007) e Quaderni ucraini (2010), mentre coltiva parallelamente le attività di musicista e autore radiofonico. Igort ha donato al Festival la bellissima copertina del suo pluripremiato Sinfonia a Bombay, recentemente rieditato con una nuova veste grafica, frutto di un connubio di stili e richiami che ben rappresentano la natura poliedrica dello Short. Con il programma speciale Il mondo di Igort il pubblico avrà poi la possibilità di partecipare a un lungo incontro con l’artista sardo, occasione imperdibile per approfondire la conoscenza della sua sfaccettata opera.
A proposito di programmi speciali, anche quest’anno l’offerta è ricchissima e variegata, spaziando tra retrospettive, focus, omaggi, workshop e incontri con gli ospiti.
Tra i fiori all’occhiello di questa quarta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival c’è sicuramente il focus, realizzato in collaborazione con il Consolato di Svizzera, sul video artista e cineasta sperimentale elvetico Yves Netzhammer, già presente alla Biennale Arte di Venezia nel 2007 e alla Biennale Cinema (sezione Orizzonti) nel 2011. Netzhammer lavora sulla produzione di video, installazioni, animazioni 3D, disegni e altri oggetti, utilizzando il mezzo digitale in maniera evocativa, personale e poetica. Dalla commistione di questi elementi nasce uno stile originalissimo e inquietante che condurrà gli spettatori alla scoperta del lato oscuro dell’esistenza, in un’esperienza visiva davvero unica grazie alle proiezioni di Addresses of Impossible Places (2009) e Peripheries of Bodies (2012).
Altro grande appuntamento di questa edizione è lo speciale dedicato al collettivo Zero, che scrive, dirige e produce indipendentemente le proprie opere. Lo Short, da sempre attento a tutte le forme della comunicazione “breve”, dopo lo speciale della passata edizione sulle pubblicità, quest’anno getta uno sguardo sulla Rete, dove gli Zero sono diventati tra gli artisti italiani più visualizzati di YouTube, grazie alla serie di spot-parodie #coglioneno. Come dimostreranno anche nella serie di sette documentari Erasmus 24_7 (dei quali lo Short proietterà quello dedicato a Berlino) e nel divertente Lo Staggista, con la sua denuncia ironica del sistema lavorativo in Italia, i tre ragazzi non solo possiedono uno straordinario talento comico, ma anche uno stile e un senso dell’immagine che li porta a essere tra le figure emergenti più interessanti nel panorama dell’audiovisivo italiano.
Il consueto sguardo rivolto al passato si articola quest’anno in due percorsi: da una parte, dopo l’apprezzamento riscosso lo scorso anno, torna un nuovo programma speciale dedicato al comico americano Charles Bowers che si concentrerà questa volta su quattro rari e particolarissimi lavori d’animazione, da Grill Room Express (1917) a Say Ah-h! (1928). Opere avanguardistiche citate anche nel famoso Almanacco Surrealista di Breton. L’incredibile commistione tra stop motion e girato, sorprendente ancora oggi, fa di Bowers uno dei grandi sperimentatori del cinema delle origini, alla quale si aggiunge una vis comica che in molti hanno accostato a quella di Keaton e Chaplin. Lo Short vuole così continuare a contribuire alla valorizzazione di un autore a cui non sono ancora stati tributati i giusti onori all’interno della storia del cinema.
In collaborazione con AIRSC insieme all’ARCHIVIO STEREOSCOPICO ITALIANO e con un ringraziamento alla LOBSTER di Parigi, Carlo Montanaro presenta invece Oltre lo schermo: il 3D, una preziosa ricognizione sulla stereoscopia nella storia del cinema. Un’ambizione, quella delle tre dimensioni, che affonda le sue radici già nella metà dell’Ottocento e che nel programma speciale dello Short parte da L’oracle de Delphes di Georges Mèliès (1903), passa per gli esperimenti tridimensionali dei fratelli Lumiere, l’unico film firmato da Marcel Duchamp – Anémic Cinema – le sperimentazioni degli anni ’50 con il Telecinema londinese e la “visul music” di Hy Hirsch per arrivare fino agli anni ’80. Viene così tracciato un percorso di perfezionamento ed evoluzione del mezzo filmico durato più di un secolo che cerca di rendere lo spettacolo e l’informazione dell’audiovisivo più verosimili, dotandoli della tridimensionalità tipica della visione bioculare.
Un programma speciale, intitolato Studiare da regista e curato dallo studioso Fabio Francione in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato ai saggi di laurea realizzati da alcuni diplomati illustri della più famosa scuola di cinema italiana. Il pubblico avrà la possibilità di ammirare in questo modo alcune delle opere meno conosciute di registi italiani di assoluto valore come Liliana Cavani, il documentarista Luigi Di Gianni e il compianto Emidio Greco. I lavori proiettati saranno L’arresto (1954) di Di Gianni, un corto dai forti accenti kafkiani, Incontro notturno e il premiatissimo La battaglia entrambi del 1961, realizzati dalla Cavani partendo dal tema della discriminazione e infine Uno due e tre (1966) di Greco che mette in scena uno sviluppo non convenzionale di un ménage a trois.
Dopo l’esperienza di Anymation, il festival d’animazione organizzato nel 2012 dagli ideatori dello Short, torna uno spazio omonimo dedicato al cinema animato curato dall’esperto Davide Giurlando, nella forma di un corposo workshop contenente corti e inserti da film che hanno fatto la storia dell’animazione. Il programma è diviso in tre parti, ognuna delle quali sarà dedicata a una particolare tecnica di animazione: tradizionale, stop motion e digitale, lasciando spazio anche alla presentazione di varianti particolari all’interno di queste tre macro categorie come la clay animation. Il workshop si concentrerà soprattutto su opere prodotte negli ultimi tre decenni, periodo nel quale la sperimentazione nell’ambito dell’animazione tradizionale e della stop motion ha raggiunto alcuni dei risultati più interessanti, iniziando a convivere artisticamente con l’animazione digitale.
Lo Short continua a supportare i suoi giovani talenti con Short in Perspective, un programma dedicato ai nuovi lavori di tre passati vincitori del festival, con la volontà di accompagnare e promuovere l’evoluzione di queste promettenti carriere ancora in divenire. I lavori proiettati saranno la docu-fiction Sobota della tedesca Maria Elisa Scheidt (vincitrice della prima edizione), su un criminale divenuto poi scrittore di successo, al cui fascino una ben più giovane giornalista non può resistere e il poetico documentario sull’isola giapponese di Hashima di Aurelien Vernhes-Lermusiaux (vincitore della seconda edizione) con Hashima Mon Amour. Il programma si concluderà con On the Bridge, un cortometraggio sullo Short ed espressamente dedicato ad esso che diviene però anche riflessione a posteriori sulla stagione della primavera araba, a opera della regista tunisina Imen Ben Mlouka.
Attenta a tutte le piccole e grandi realtà che si prefiggono di far conoscere i nuovi talenti del cinema europeo, in Short meets Aug&Ohr, il Festival dedica un programma speciale allo straordinario catalogo della giovane agenzia di distribuzione tedesca Aug&Ohr Medien. Fondata nel 2011 a Berlino, si occupa della diffusione, soprattutto attraverso i festival, dei cortometraggi di oltre un centinaio di promettenti registi; interessanti personalità artistiche che meritano di essere scoperte e valorizzate. Il programma – che prevede la proiezione di dieci cortometraggi – è estremamente vario e spazierà tra animazione (The Cold Heart, Wind), fiction (dalla fantascienza di Breathe Dodging alla satira sui social network di Steffi Likes This), mockumentary (Green Gold), videoclip (Cold Star) e video arte (Alter Ego, Qualen), tutto all’insegna di una grande qualità.
All’indomani della scomparsa di Alain Resnais, lo Short omaggia la memoria del grande cineasta francese con la proiezione speciale del cortometraggio Guernica del 1950, uno dei suoi documentari d’arte più celebri, rappresentativo della sua rigorosa indagine filmica che permette in questo caso di entrare nelle pieghe, storiche e artistiche, dell’immortale opera di Picasso.
Torna lo spazio dedicato al Videoconcorso Pasinetti, giunto alla sua undicesima edizione e da sempre partner del Festival. Quest’anno presenterà un programma tematico intitolato Venezia nei mestieri di ieri, di oggi e di domani all’interno del quale saranno proiettati tre lavori legati al territorio veneto: Io non odio il lunedì…parola di squerarolo di Pavoni e Corbetta, La casa dei velluti di Furlan e Muffato e Nascostamente di Valentina Confuorto.
Un programma speciale dal titolo Lo sguardo sospeso sarà curato da Elisabetta Di Sopra, la quale accompagnerà lo spettatore in un viaggio nella video-arte italiana più recente, concentrandosi sul tema dell’ individuo, della relazione con se stesso, con gli altri e con la società in cui vive e lavora, attraverso la presentazione di nove opere che vanno da Secrets (2006) di Alessia Travaglini al recentissimo Pig#1 (2013) di Francesca Fini.
Ben tre sono quest’anno i concorsi collaterali che vanno ad affiancare quello Internazionale. Torna infatti come ogni anno il Veneto High School Competition, dedicato a lavori realizzati da studenti degli istituti superiori veneti. I tre finalisti di questa edizione sono: Arto fantasma di Alberto Frigo, Realtà di Gianluca Bozzini e Il lavoro che ci piace di Francesca Moresco. Il vincitore verrà annunciato durante la cerimonia di chiusura del Festival.
Dopo il successo della scorso anno, torna anche il video-concorso Short&Sostenibilità con la sua seconda edizione. Ideato in collaborazione con Ca’ Foscari Sostenibile, il contest è aperto a tutti i giovani aspiranti registi di età inferiore ai 35 anni, i quali dovranno ripensare il concetto di sostenibilità in un corto di cinque minuti, realizzato con qualsiasi tecnologia a loro disposizione. I tre video finalisti saranno proiettati all’interno del programma speciale dedicato al video-concorso, durante il quale verrà annunciato anche il vincitore.
Esordisce invece in questa edizione il Premio “Olga Brunner Levi” in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, dedicato a videoclip realizzati da studenti delle Scuole Secondarie di II grado della Regione Veneto che dovranno essere realizzati da una donna o avere una protagonista femminile, collegandosi al contempo a un tema musicale. I video finalisti sono stati proiettati presso la Fondazione il 9 marzo, a concludere la manifestazione Donne a Venezia (Do.Ve.), mentre il vincitore sarà annunciato durante la cerimonia di chiusura dello Short.
Infine, ad allietare la serata finale, assieme alle premiazioni, gli spettatori potranno assistere anche a due esclusivi spettacoli. Paula Berton è tra le maggiori esponenti italiane di una nuova arte – la hoop dance – e porterà in scena la sua performance Visual Manipolation, nella quale dal buio della sala emergono le luci colorate dell’hula hoop che l’artista lascia roteare con sinuosità, dando vita a uno spettacolo di grande suggestione. Le danze, è proprio il caso di dire, proseguiranno con Tango Action, associazione coordinata da Caterina Perre che si occupa della divulgazione della tradizionale danza argentina e che si esibirà in un ballo sensuale e travolgente per tutti gli spettatori dello Short.
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