CONCORSO INTERNAZIONALE: A TRACCIARE IL FIL ROUGE DELL’EDIZIONE 2018 È LA TEMATICA DEL RAPPORTO MADRE-FIGLIO, CHE È QUELLO PIÙ VISCERALE, INTENSO E (ARTISTICAMENTE) DRAMMATICO CHE CI SIA
LA GIURIA È COMPOSTA DA TRE REGISTI: ROBERTA TORRE , CANDIDATA A CINQUE DAVID DI DONATELLO COL SUO FILM PIU’ RECENTE , RICCARDO VA ALL’INFERNO, IL GIAPPONESE HIROKI HAYASHI E IL POLACCO MARCIN BORTKIEWICZ.
IL VISIONARIO CINEASTA PETER GREENAWAY E L’ANIMATORE DELLA DISNEY ROBB PRATT OSPITI D’ECCEZIONE DELL’OTTAVA EDIZIONE CON MASTERCLASS, INTERVISTE E PROIEZIONI.
IL BIS DI GIORGIO CARPINTERI: IL GRANDE ILLUSTRATORE, FUMETTISTA E PITTORE ITALIANO FIRMA ANCHE QUEST’ANNO IL MANIFESTO DEL CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL: UNA CITTÀ FANTASTICA TRA MARE E ORIENTE E UN SOTTILE OMAGGIO AL CINEMA…
PROGRAMMI SPECIALI: FOCUS SUL CINEMA (E TEATRO) DEL GIAPPONESE SHUTARO OKU E SULL’ANIMATRICE INDIANA GITANJALI RAO, IL WORKSHOP SULL’ANIMAZIONE DI GIANNALBERTO BENDAZZI, LE CELEBRAZIONI IN IMMAGINI DEI 150 ANNI DI CA’ FOSCARI, IL RINNOVATO APPUNTAMENTO CON LA VIDEO-ARTE ITALIANA E CON IL CINEMA DELLE ORIGINI, QUEST’ANNO DEDICATO ALLA SCIENZA, L’OMAGGIO A LOBAGGE E ALTRE WEBSERIE COMICHE, I CORTI PIU’ CURIOSI E SPERIMENTALI DALL’ASIA ORIENTALE, LA COLLABORAZIONE COL DONG FILM FEST, I LAVORI DEGLI STUDENTI DEL PRIMO MASTER IN FILMMAKING DI CA’ FOSCARI, IL VIDEOCONCORSO PASINETTI E IL VIDEOKE! PER LA CERIMONIA DI CHIUSURA UNO SPETTACOLO DI SHADOW ART DI SIMONA E CARLO TRUZZI.
I CONCORSI COLLATERALI: MUSIC VIDEO COMPETITION & PREMIO “OLGA BRUNNER LEVI”.
Si avvicina l’ottava edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival che si svolgerà dal 21 al 24 marzo all’Auditorium Santa Margherita di Venezia nell’anno del centocinquantenario di Ca’ Foscari, la ‘casa’ in cui nasce il festival. Anche quest’anno saranno trenta i cortometraggi che si confronteranno nel Concorso Internazionale dedicato agli studenti delle scuole di cinema e università di tutto il mondo, accompagnati da programmi speciali, omaggi e masterclass di altrettanto interesse.
Il Festival, realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia e di AVA, l’Associazione Veneziana Albergatori, è il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università e mantiene fede alla sua mission di essere una manifestazione pensata dai giovani per i giovani: sono loro i protagonisti di questa grande festa, dall’una e dall’altra parte dello schermo. Lo “Short” è, infatti, concepito come momento professionalmente formativo per gli studenti volontari di Ca’ Foscari, i quali forniscono linfa vitale sempre nuova alla collaudata macchina organizzativa del festival, guidata da figure professionali d’esperienza, con il coordinamento del direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli. La partecipazione attiva degli studenti rimane comunque un elemento centrale nella filosofia dello Short, poiché i giovani sono coinvolti in tutte le fasi della sua realizzazione: dal catalogo alla logistica, dall’ufficio stampa ai sottotitoli, dal gruppo video alla distribuzione. I partecipanti crescono di anno in anno, e a chi vi ha già preso parte – e con entusiasmo continua a farlo – si aggiungono sempre forze nuove.
Il Concorso Internazionale, uno dei fiori all’occhiello dello Short, si conferma anche quest’anno come una vetrina privilegiata in Italia per scoprire le migliori opere di giovani registi che frequentano o si sono appena laureati nelle più prestigiose scuole di cinema e università del mondo, come testimoniano i circa 2.500 cortometraggi pervenuti da ogni angolo del globo che hanno portato a una selezione di altissimo livello e in grado di rappresentare filmografie molto distanti fra loro. Nonostante i trenta cortometraggi selezionati rappresentino ben 26 nazionalità diverse – che spaziano dal Messico al Sud Africa, dal Costa Rica all’Uzbekistan (entrambi per la prima volta in Concorso) – un tema emerge prepotentemente dalla selezione 2018, un tema tanto universale quanto particolare nelle sue infinite declinazioni, quello del rapporto più viscerale, intenso e (artisticamente) drammatico che ci sia, il rapporto tra una madre e il proprio figlio.
Molte le opere incentrate su questo argomento, a partire dai titoli, come The Day Mum Became a Monster di Josephine Hopkins, storia di una bambina che attende il suo compleanno per poter rivedere insieme i genitori separati, ma la madre inizia ad avere atteggiamenti strani, spezzando il fragile equilibrio della piccola e trasformando l’attesa in un incubo. Anche in Tash Kөmүr di Evgenii Chistiakov la prospettiva è quella dei giovani, in questo caso due adolescenti con famiglie problematiche alle spalle che sognano una vita migliore in un remoto villaggio del Kirghizistan, dove sono costretti a lavorare in una miniera di carbone. Il corto ungherese Eric del regista Hakan Sagiroglu mette invece in scena la tragica ricerca di una madre polacca che deve ritrovare il figlio scomparso e, per farlo, dovrà confrontarsi con i propri fantasmi. Qualcosa di simile accade, pur in un contesto completamente diverso come quello del Sud Africa, in The Life of Ana di Mlu Godola, nel quale la ragazza-madre del titolo mette in pericolo la vita del figlio e per salvarlo dovrà porre rimedio ad alcuni sbagli commessi nel passato. Ancora più drammatica è la situazione della madre del messicano Don’t Pass Through San Bernardino di Hugo Magaña; la donna non si fermerà davanti a nessuna istituzione pur di arrivare alla verità riguardante la morte del figlio. Sullo sfondo dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini si svolge invece il primo dei due corti italiani, Pipinara di Ludovico Di Martino, incentrato su due giovani ladruncoli del litorale romano, la cui innocenza andrà definitivamente perduta quando la loro strada incrocerà drammaticamente quella del grande regista e poeta italiano. Adavede di Alain Parroni condivide l’ambientazione romana e si svolge ai confini della città, tra campagna e periferia, dove la ricerca di un caricabatteria diventa il pretesto per un viaggio non solo fisico che porterà a galla ricordi sepolti (Qui tutti i corti e 30 i corti del Concorso Internazionale 2018: https://cafoscarishort.unive.it/concorso-internazionale/ )
La Giuria internazionale può contare anche quest’anno su tre esponenti di eccezione del mondo del cinema, continuando una tradizione che negli anni ha visto avvicendarsi registi, attori, produttori, giornalisti e addetti ai lavori di caratura internazionale. A decretare il vincitore del Concorso e assegnare le menzioni speciali saranno quest’anno tre registi, a cominciare dall’italiana Roberta Torre, il cui ultimo lungometraggio Riccardo va all’inferno è uscito nelle sale proprio negli scorsi mesi ed è candidato a cinque David di Donatello. Negli anni ha diretto opere come Tano da morire (David di Donatello e Nastro d’argento nel 1998), Mare nero (in Concorso a Locarno nel 2006) e I baci mai dati (presentato alla Mostra di Venezia nel 2010). Il regista giapponese Hiroki Hayashi ha iniziato come assistente di Takeshi Kitano e Kiyoshi Kurosawa per poi fondare una propria società di produzione e debuttare alla regia nel 2005 con Rakuda Ginza. Nei successivi lungometraggi ha sviluppato un approccio che gli permette di coinvolgere le comunità locali nel processo filmico, portandolo infine a realizzare Blossoming into a Family (2017). Terzo membro della giuria è il regista Marcin Bortkiewicz, documentarista polacco che nel 2012 ha presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes il suo primo cortometraggio di finzione, Drawn from Memory, seguito tre anni più tardi dal lungometraggio di debutto, l’apprezzato Walpurgis Night, vincitore di numerosi premi come miglior film d’esordio.
Come da tradizione ai giurati sarà dedicato il Programma speciale della Giuria, un’occasione unica per il pubblico per incontrare i tre artisti e ripercorrere le loro carriere attraverso immagini e parole. Torre proporrà una selezione di scene dal suo ultimo lungometraggio Riccardo va all’inferno (2017). Hayashi presenterà invece il cortometraggio Soul Journey – To the future of Nanto (2015), mentre Bortkiwicz porterà a Venezia il documentario Early Learning (2009). Oltre al Primo Premio che andrà al miglior cortometraggio del Concorso, sono state confermate quest’anno la Menzione Speciale ‘Volumina’ per il miglior film d’arte, il Premio ‘Levi’ per la miglior colonna sonora (offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita) e il Premio ‘Pateh Sabally’, assegnato dalla Municipalità di Venezia e dedicato ai temi della multietnicità e dell’accoglienza. I premi sono costituiti da sculture in vetro realizzate dal mastro vetraio muranese Alessandro Mandruzzato. Novità di quest’anno, inoltre, è la possibilità per le opere in concorso di essere selezionate dalla TVCO, compagnia leader della distribuzione internazionale, che ne curerà il mercato globale.
Il grande illustratore, fumettista e pittore italiano Giorgio Carpinteri impreziosisce questa edizione dello Short realizzandone per il secondo anno consecutivo la locandina, elaborazione di un’immagine tratta da Aquatlantic, graphic novel in uscita quest’anno. Il disegno rappresenta una città fantastica tra Mare e Oriente, richiamando in questo modo due elementi tipici anche di Venezia. Un sottile omaggio al cinema è inoltre contenuto nel personaggio vestito di bianco nella parte inferiore dell’immagine che si muove come in una sequenza di tre “fotogrammi”.
Ricchissima e variegata anche quest’anno sarà l’offerta dei programmi speciali che spazia tra omaggi, focus, workshop e incontri con gli ospiti. Tra i fiori all’occhiello dell’ottava edizione del festival c’è sicuramente la presenza del cineasta britannico Peter Greenaway che per l’occasione sarà introdotto da Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e rapporti culturali dell’Università, per un’attesa masterclass durante la quale presenterà delle clip video tratte dai suoi lavori. Attivo sin dagli anni sessanta Greenaway è diventato presto celebre per le sue pellicole provocatorie e dall’estetica ricercatissima come I misteri del giardino di Compton House (1982), presentato a Venezia, Giochi nell’acqua (1988), vincitore a Cannes del premio per il miglior contributo artistico e il controverso Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989). Ha raggiunto negli ultimi anni uno stile quasi pittorico (Goltzius and the Pelican Company, 2014) che ben si sposa con le sue installazioni artistiche come la serie Nove dipinti classici rivisitati.
Altro ospite d’eccezione di questa edizione è Robb Pratt, storico animatore della Disney che delizierà il pubblico dell’Auditorium con una imperdibile masterclass nella quale, oltre a illustrare gli aspetti più interessanti del suo mestiere, presenterà alcuni dei suoi lavori, come il recente CARMAN – The Road Rage Anti-Hero, una seria animata pensata anche come un tutorial d’animazione. Pratt ha lavorato ad alcuni classici della casa di Topolino come Pocahontas, Tarzan e Hercules ed è poi passato a disegnare gli storyboard per Planes e per serie di successo di Disney Channel. Come animatore indipendente ha realizzato alcuni cortometraggi che rielaborano i supereroi classici.
Il pubblico dello Short avrà poi l’occasione di incontrare molti altri ospiti internazionali, come l’indiana Gitanjali Rao, una delle animatrici più importanti del suo Paese. Accompagnata sul palco dalla curatrice del programma Cecilia Cossio presenterà alcuni dei suoi cortometraggi più celebrati, come Printed Rainbow che ha vinto il Premio per il Miglior Cortometraggio alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes nel 2006. Le sue opere ritraggono spesso la sua città natale di Mumbai, dove donne forti e indipendenti sono al centro di storie delicate, fatte di sogni e rimpianti, e nelle quali il silenzio è utilizzato poeticamente per creare nuovi strati di significato.
Di tutt’altro genere sono le opere del giapponese Shutaro Oku che si divide equamente tra cinema e teatro, sperimentando connessioni intermediali nei suoi video-fondali utilizzati per rappresentazioni di teatro tradizionale o arrivando a implementare effetti visivi in 3D sul palcoscenico. A Venezia Oku presenterà il cortometraggio La La La Don (2017), seguito da una raccolta dei migliori video-fondali realizzati per il teatro noh dal 2000 a oggi e, in anteprima mondiale, il suo ultimo film Nigorie, opera girata tra Tokyo e Venezia, le cui ultime scene sono state filmate in Laguna proprie nelle settimane che precedono lo Short.
Dopo essere stato giurato nel 2016, Giannalberto Bendazzi, oggi il più importante studioso di cinema d’animazione al mondo, torna a calcare il palcoscenico dell’Auditorium per presentare la sua nuova opera in due volumi enciclopedici: Animazione. Una storia globale. Per l’occasione verrà allestito anche un prestigioso workshop durante il quale Bendazzi mostrerà e analizzerà una selezione di scene tratte da importanti opere animate.
L’Università Ca’ Foscari celebra quest’anno i 150 anni dalla sua fondazione e lo Short non poteva non dedicare un programma speciale a questo irripetibile avvenimento. Spazio quindi al video concorso Racconta i 150 anni di Ca’ Foscari in 150 secondi – di cui sarà annunciato il vincitore – e alla presentazione in anteprima di Nel cuore muto del divino di Riccardo De Cal, sull’intervento di Carlo Scarpa alla storica Aula Baratto dell’università. Il programma si completa con i cortometraggi di due studenti cafoscarini: Angelo’s Folly di Tommaso Giacomin, mockumentary incentrato proprio sul centocinquantenario, e Come se non fosse mai successo di Jacopo Renzi.
Uno spazio è poi dedicato alle webserie, tra le più rilevanti e innovative forme di comunicazione visiva emerse nell’ultimo decennio grazie alla diffusione di internet. Particolare fortuna hanno riscosso le serie comiche come Lobagge di Andrea Muzzi e Claudio Piccolotto, divertente satira sul cinema indipendente italiano a cui è dedicato il programma. Degli stessi autori verranno proiettate inoltre Pupazzo criminale (di e con Lillo & Greg) e Eppure era una gran brava persona, tutte e tre accomunate da un intento parodico nei confronti dei media (rispettivamente cinema, serie tv, notiziari).
Con East Asia Now ci si sposterà poi dall’altra parte del mondo per scoprire alcuni tra i cortometraggi più “weird & experimental” prodotti nell’ultimo anno tra Giappone, Taiwan, Corea e Filippine. La selezione a cura di Stefano Locati darà in questo modo risalto agli aspetti più inusuali delle rispettive culture. In questa occasione verrà dato spazio anche alla presentazione del Dong Film Fest, festival italiano dedicato al cinema giovane cinese che punta a promuovere gli scambi culturali e cinematografici tra i due paesi.
Torna come ogni anno l’appuntamento con Lo Sguardo Sospeso, spazio dedicato alla video-arte italiana a cura di Elisabetta Di Sopra con la collaborazione di Visualcontainer che questa volta proporrà una selezione di opere recenti di giovani video-artisti nostrani incentrata sulla transitorietà del reale e sul complesso rapporto tra uomo e natura. Tra i nomi in programma compaiono Davies Zambotti, Sonia Armaniaco, Eleonora Roaro, Antonello Matarazzo e altri.
Altro appuntamento fisso dello Short è quello con il cinema delle origini, a cura di Carlo Montanaro in collaborazione con la Fabbrica del Vedere. Con Magnifica scienza quest’anno il focus è sui film scientifici di inizio Novecento. Un cinema quindi che serve a documentare e divulgare, ma che non per questo risulta meno “spettacolare”, come testimoniano le riprese ad alta velocità di proiettili che perforano bolle di sapone, quelle temporizzate che testimoniano la crescita dei fiori o la distruzione (e la magica “ricostruzione”) di un teatro in demolizione.
Si concluderà il 5 marzo con una lectio magistralis di Alberto Barbera il primo ciclo del Master Fine Arts in Filmmaking diretto da Roberta Novielli a Ca’ Foscari. Per l’occasione lo Short propone una serie di lavori realizzati dagli studenti del Master durante l’anno di studi: i video-tutorial sul rispetto della città in Venezia Your Home, il progetto collettivo Dedalus e i tre corti di diploma Viola, Teatro dei piombi e Lin-Da.
Si rinnova la collaborazione con il VideoConcorso ‘Francesco Pasinetti’, storica manifestazione che promuove un’attività cinematografica a livello locale, incentivando la partecipazione delle giovani generazioni. Le opere proiettate quest’anno sono i booktrailer finalisti del Premio ‘Bruno Rosada’, video di pochi minuti nei quali i giovani registi devono raccontare un libro in immagini. Torna infine anche il Videoke!, divertente variante del karaoke nel quale i giocatori devono cimentarsi nel doppiaggio dei dialoghi di celebri spezzoni di film.
Ad affiancare il Concorso internazionale ci saranno anche due concorsi collaterali: la seconda edizione del Music Video Competition, a cura di Giovanni Bedeschi, riservato a video musicali realizzati da studenti di università o scuole di cinema italiane e internazionali. Il vincitore sarà decretato tra i dieci finalisti provenienti da Italia, USA, Danimarca, Nigeria, Cipro, Kosovo, Spagna, Germania e Irlanda. Arriva invece alla quinta edizione il Premio “Olga Brunner Levi”, organizzato in collaborazione con la Fondazione Ugo e Olga Levi, che si allarga quest’anno agli studenti liceali di tutto il mondo, chiamati a realizzare un video incentrato su un personaggio femminile che sia legato al tema della musica. In questo caso i finalisti sono sei e provengono da Italia, USA, Romania e Bielorussia.
Lo spettacolo della serata finale sarà invece affidato a Simona e Carlo Truzzi, tra i massimi esponenti mondiali della shadow art, in grado di creare sorprendenti figure (e ritratti di famosi attori, cantanti e personalità varie) con il solo ausilio delle loro mani, un telo e una fonte di luce: le ombre non sono mai state così ‘piene’.