Ultima giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival
IL CONCORSO DI OGGI: FAMIGLIE DISFUNZIONALI DALL’ESTONIA, MEDUSE ECOLOGICHE E L’ANIMAZIONE RUSSA…IN ATTESA DEI VINCITORI E DELL’INEDITO DI CHARLIE CHAPLIN
Latest day at the Ca’ Foscari Short Film Festival
The themes of the today contest are: dysfunctional families from Estonia, ecologic jellyfishes and the Russian animation… Waiting for the names of the winners and for Charlie Chaplin’s unpublished short film.
L’atmosfera che si respira l’ultimo giorno di un festival è sempre un misto di euforia e malinconia, la cerimonia di chiusura si avvicina, i vincitori stanno per esseri annunciati e tutti si chiedono chi possa essere il regista vincitore di questa seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival.
Intanto però sono stati proiettati gli ultimi cinque cortometraggi del Concorso internazionale, tra i quali c’è stato anche l’ennesimo
“immigrato” italiano con un film proveniente dall’estero; questa volta addirittura dall’Estonia: si tratta di Giampietro Balia con Ainult meie kolm (Just the Three of Us), una storia drammatica incentrata sulle problematiche familiari. I rapporti tesi, sottolineati da colori glaciali, che si sono creati tra due sorelle e la loro madre in seguito alla morte del padre sembrano cambiare con l’entrata in scena di una donna dai capelli rossi che farà una sconvolgente rivelazione capace di scuotere le radici della famiglia. Il regista ha scelto questa storia “per poter lavorare sullo sviluppo dei personaggi”, personaggi unici e complessi per un corto nel quale “non ci sono buoni e cattivi, vincitori e vinti, come del resto anche nella vita.”
Jacob Frey è il talentuoso regista del corto d’animazione tedesco Jelly Jeff, proveniente dalla Filmakademie Baden-Württemberg. La protagonista è una simpatica medusa di nome Jeff, alle prese con le quotidiane disavventure della vita oceanica. Il cortometraggio pone lo spettatore, attraverso dei divertenti sketch, di fronte ad una serie di problematiche legate al mare come l’inquinamento, il riscaldamento globale e l’overfishing. Influenzato da Pixar e Disney, il regista, in quello che chiama “un mix di divertimento e impegno”, ci invita così ad una riflessione sullo sfruttamento delle risorse naturali, sulla sostenibilità dell’azione dell’uomo e sui danni arrecati da questi all’ambiente; non ereditiamo la terra dai nostri avi, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela.
Shtormovoje preduprenzhdeniye (Coast Warning) della regista kazaka Aleksandra Shadrina proveniente dalla Scuola d’Animazione Russa, lo SHAR, è uno dei cortometraggi d’animazione presentati quest’anno al Festival. Rappresenta una tenera, ma malinconica, storia d’amore dalle tinte pastello e dai tratti essenziali tra una guardiana di un faro costantemente battuto dal vento che vive con un’oca impertinente e un timido postino che ogni giorno le porta la posta sfidando le avversità del tempo. L’inaccessibilità di una scogliera e la profondità del mare ad amplificare le distanze. Una bufera per uscire dalla solitudine. L’animazione della regista restituisce con straordinaria delicatezza la complessità dei sentimenti e delle relazioni umane, che, come gli acquerelli degli sfondi, si liberano in poche ma efficaci pennellate.
Made Up di Dionel Desuzer dal Ngee Ann Polytechnic di Singapore è un cortometraggio sulla volatilità della bellezza nel quale una ex reginetta di bellezza, sola di fronte uno specchio, si trucca fino a diventare irriconoscibile. Il regista dice di essersi ispirato al film Beasty per l’idea alla base del suo lavoro e afferma: “sono rimasto affascinato dalle infinite possibilità che offre uno specchio, e così ho pensato a una storia incentrata sul conflitto che la protagonista vive con sé stessa. Infatti essa si trova costretta a interpretare un ruolo, a indossare una maschera, quando vorrebbe invece vivere la sua vita liberamente. E’ un percorso in cui lei si rende conto che la bellezza non rappresenta la propria personalità.”
L’ultimo film della giornata e del Concorso internazionale è stato il tedesco Sonor di Levin Peter dalla Filmakademie Baden-Württemberg. Un cortometraggio in bianco e nero dove il suono è il vero protagonista, un viaggio attraverso il loro mondo, dove ogni cosa è dotata di un rumore, una melodia sua propria: un tutto che compone una sinfonia. Un ragazzo (il regista stesso) e una ragazza sordomuta si muovono negli ambienti più vari indagando le “reazioni musicali” dei singoli luoghi, luoghi dove il suono si riproduce in maniera diversa e si trasforma nell’improvvisazione musicale dei due protagonisti. La naturale diversità dei due consente loro di arricchire reciprocamente le loro capacità di percezione e di produrre qualcosa di armonico.
In serata si svolgerà la cerimonia di chiusura con l’annuncio dei corti vincitori e due occasioni imperdibili: il live set dei Washout Project, con il loro lavoro sperimentale che fonde musica e immagini e la proiezione dell’unico frammento sopravvissuto di The Professor di Charlie Chaplin, del 1919, che sarà accompagnato da una sonorizzazione in diretta dei ragazzi di Elettrofoscari diretti da Daniele Goldoni.
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The atmosphere of the festival’s latest day is always a mixture of euphoria and melancholy: the closing ceremony is coming, the winners are about to be announced and everyone is asking who could be the director who is going to win the second edition of the Ca’ Foscari Short Film Festival.
In the meanwhile, the last five short films of the International Contest have been screened. Among them, there was also the umpteenth Italian “immigrate”, with a film coming from abroad, to be more precise from Estonia. The short film has been directed by Giampietro Balia and it is called Just the three of us; it is a dramatic story, based on familiar issues. The tense relationships, reproduced with cold colours, between two sisters and their mother after their father’s death seem to change after the appearance of a red-haired woman who will reveal something capable of shaking the family’s roofs. The director chose this story “in order to analyse the characters’ development”, unique and complex characters in a short film in which “there are no good or evil characters, winners or defeated ones, the same as life after all”.
Jacob Frey is the talented director of the German short film Jelly Jeff, coming from the Filmakademie Baden-Württemberg. The main character is a funny jellyfish named Jeff, struggling with the oceanic everyday life. The short film shows to the audience, thanks to funny sketches, a series of issues linked to the sea, such as the pollution, the global warming and the overfishing. The director, influenced by Pixar and Disney, invites us to think about the exploit of the natural sources, about the sustainability of man’s actions and about the damages caused by man to the environment. We inherit the earth from our ancestors, but we also borrow it from our offspring. Our duty is to give it back to them.
Coast Warning, directed by the Kazakh Aleksandra Shadrina and coming from the Russian School of Animation called Shar is one of the short films presented this year. It represents a tender, however gloomy, love story of pastel colours and essential traits between a woman who work as a lighthouse keeper who lives with a saucy goose and a shy postman who takes every day her mail challenging the unfavourable weather. The inaccessibility of the cliff and the deepness of the sea increase their distance. A storm could be the mean to come away from solitude. The director’s animation gives back with an extraordinary tenderness the complexity of feelings and of human relationships which, as the watercolours in the backgrounds, are freed in few but effective brushstrokes.
Made Up by Dionel Desuzer from the Ngee Ann Polytechnic in Singapore is a short film about the volatility of beauty in which a former beauty queen, alone in front of a mirror, makes her up until she’s unrecognizable. The director says he was inspired by the film Beasty for the idea which is at the bottom of his work, and he states: “I was fascinated by the endless opportunities offered by a mirror, and this is why I thought about a story focused on the conflict the protagonist has with herself. She’s, in fact, forced to play a role, to wear a mask, when she would live her life freely instead. It is a path where she realizes that beauty doesn’t represent her personality”.
The last film of the day and of the International Competition was Sonor by Levin Peter from the Filmakademie Baden-Württemberg. It is a black-and-white short film in which sound is the real protagonist; it is a travel around the world where everything makes its own noise and has its own melody: everything composes a symphony. A boy (the director himself) and a deaf-mute girl move in the most various places investigating the “musical reactions” of every single place, where the sound is reproduced in different ways and is transformed into the musical improvisation of the two protagonists. The natural diversity of the two protagonists makes them enrich their abilities of perception and of producing something harmonic.
In the evening there has been the closure ceremony with the announcement of the short films winners of the Competition and two unmissable occasions: the live set of Washout Project with their experimental work which joins music and images, and the projection of the last survived fragment of The Professor by Charlie Chaplin of 1919 which was live sounded by the crew of Elettrofoscari directed by Daniele Goldoni.
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