Notizie dal Festival


Comunicati serata finale e vincitori

Press Release
Ca’Foscari Short Film Festival – I° edizione
“I lOVE YOU, I LOVE YOU NOT” di Marie Elisa Scheidt e’ il film vincitore del concorso internazionale della prima edizione del Ca’ Foscari short film festival, il primo festival in europa organizzato e del tutto gestito da un’università, la Ca’ Foscari di Venezia

Press Release
Ca’Foscari Short Film Festival – I° edizione
“I lOVE YOU, I LOVE YOU NOT” di Marie Elisa Scheidt e’ il film vincitore del concorso internazionale della prima edizione del Ca’ Foscari short film festival, il primo festival in europa organizzato e del tutto gestito da un’università, la Ca’ Foscari di Venezia


VENEZIA, 30 MAGGIO. I love you, I love you not di Marie Elisa Scheidt (Germania, 2011), prodotto dalla scuola di cinema e televisione di Monaco (Hff, Hochschule Fur Fernsehen Und Film Munchen), è il vincitore del concorso internazionale della prima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa organizzato e del tutto gestito da un’università, la Ca’ Foscari di Venezia, che vuole scoprire i nuovi talenti, i registi del futuro addestrati dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

La cerimonia di chiusura svoltasi ieri sera nello storico Cinema-auditorium Santa Margherita ha visto trionfare, insieme a quello della transculturalità, un tema dolorosamente attuale quale l’integrazione, presentato in ogni sua forma dagli autori in gara, provenienti da scuole di cinema pubbliche e private di tutto il mondo. La giuria internazionale composta dall’italiano Valerio Mastandrea, da Theo Eshetu (regista orgogliosissimo della sua multiculturalità : è nato a Londra da madre olandese e padre etiope , dal 1982 vive a Roma) e dall’uruguaiano Mario Handler, ha premiato I love you, I love you not con questa motivazione :

“Premesso che il livello generale dei lavori visti è stato altissimo per un uso originale e pluralistico del linguaggio espressivo, la giuria ha voluto considerare, non senza fatica, l’equilibrio tra la padronanza del mezzo e l’ intento artistico, premiando I love you I love you not. Per aver saputo raccontare l’ amore con un’ alternanza di linguaggi lucida e commovente”.

Il cortometraggio vincitore è un viaggio vissuto e rappresentato tra le forti emozioni di coppie che subiscono il trauma del cambiamento esistenziale per problemi fisici e mentali che sconvolgono il loro ménage. Con un finale di speranza e unione.

E’ un film sperimentale con parti documentarie, parti fiction e materiali di repertorio. E’ soprattutto un film di storie d’amore, non solo tra i personaggi , ma anche tra la regista e i suoi attori. La sottile linea di confine tra reale e irreale crea un’intensità drammatica che regge sia la parte documentaria che quella fiction.

La giovanissima Marie Elise Scheidt, ricevendo il premio racconta al pubblico in sala, la vicenda di un suo amico che ha avuto un trauma tempo fa e ha perso moglie e amici. Le sue riflessioni su questo tema le hanno ispirato questo corto. Per lei il cortometraggio è “come un microcosmo” in cui trovare il proprio linguaggio espressivo.

Gli altri premi del Ca’ Foscari Short Film Festival. Per il Concorso Istituti Superiori della Regione Veneto, il vincitore è stato decretato da una giuria presieduta da Carlo Montanaro e composta da studenti di Ca’ Foscari. Film vincitore: Al quds di Marco Augelli (Italia, 2011, 6’19”) per “La necessità dell’integrazione multietnica nella metafora della confezione del cibo. Il kebab con la complessità cerimoniosa delle sue salse, come ponte di comprensione e di civiltà”.

I premi per il Concorso Internazionale e per il Concorso dedicato agli Istituti Superiori della Regione Veneto sono delle sculture disegnate e realizzate per Ca’ Foscari Short Film Festival a cura dello IED – Istituto Europeo di Design di Venezia. Si tratta di pezzi unici che intendono coniugare tradizione e innovazione, interpretando al contempo le sinergie esistenti in ambito studentesco nella realtà veneziana. Sono stati infatti chiamati a partecipare al progetto di design gli studenti dello IED, coordinati da Gianluca Zin.

Le tre menzioni speciali del festival. Per il Videoconcorso Pasinetti nell’ambito del Concorso Scuole Superiori della Regione Veneto vince ancora Al quds di Marco Augelli, in questo caso la motivazione è: “Per aver trattato con grande efficacia una problematica di grande attualità come quella dell’inserimento dello straniero su uno sfondo vivace e coloratissimo”. La menzione speciale consiste in una targa e nel libro fotografico di Maurizio Cosua.

Le altre due menzioni speciali sono state conferite dalla giuria di studenti di Ca’ Foscari coordinati da Carlo Montanaro. Menzione speciale Rarovideo nell’ambito del Concorso Internazionale vaal film studentesco più libero, eccentrico, illegale e anti accademico”, Viki Ficki di Nathalie Spinell (Germania, 2010, 18’38”), con la seguente motivazione : “ Viki Ficki ha una forma linguistica e tecnica corretta, come la recitazione. Per quanto riguarda il contenuto, si può notare un rovesciamento della prospettiva duale della narrazione. In un primo momento la situazione è quanto più normale possibile, poi si trasforma in un tabù, che alla fine è accettato come canonico: un sistema di specchi che inganna lo spettatore”. Il premio consiste in una targa Ca’ Foscari e un cofanetto speciale dei lavori di Bill Viola.

La menzione speciale VOLUMINA va all’ opera che offre il miglior contributo al cinema come arte. Film vincitore: Summer and its rain di Joshua Simon (Singapore, 2010, 10’08”).Motivazione: “Come sarebbe il mondo se non ci fossero i colori? Summer and its rain mostra un percorso attraverso la musica e varie forme d’arte descritto mediante lo specifico tecnologico, che oggi con la complicità del digitale, rende semplice, perfino poetico, un raffinato gioco d’immagini”. Il premio consiste in una targa Ca’ Foscari e nell’Art book Tulse Luper in Venice di Peter Greenaway.

Intenso è stato il programma anche per l’ultima giornata della rassegna ca’ foscarina.

Naturalmente, la proiezione degli ultimi cortometraggi del Concorso Internazionale. Antara dell’indiana Anusha Nandakumar, è la storia di una donna che si è appena trasferita in una nuova città. Abita da sola e soffre di solitudine ma inizierà ad avere i primi contatti sociali attraverso la musica che proviene dagli appartamenti vicini. In O muro della brasiliana Giovanna Calistro, è portata sullo schermo la storia di Leticia, giovane appena separata e trasferita in una nuova casa. Nel giardino c’è un muro alto dal quale vengono gli strilli dei litigi tra una donna e la sua bambina. Questo riporterà alla mente di Leticia oscuri e agghiaccianti ricordi. Pour toi je ferai bataille della belga Rachel Lang, è la storia di Ana che, lasciata dal fidanzato e senza più punti di riferimento, cerca di uscire dall’adolescenza con le proprie armi: si arruola nell’esercito. Troverà appoggio nel gruppo, nella disciplina e, a volte, nell’alienazione. Music Box del cubano Orisel Castro Lopezci ricorda che nella vita si deve aspettare: aspettare una ragazza, una macchina, lo scatto di una fotografia. E tutto per essere parte di un arrugginito meccanismo, in attesa di essere condotto fuori. Ma questo è il tuo grande giorno e tutti vogliono che sia perfetto. In Summer and its rain, della singaporiana Joshua Simon, una giovane pittrice cerca un modo per ridare un tono alla propria vita, in un mondo che improvvisamente perde i suoi colori. Vecino, del cubano Argenis Mills ci racconta di Samuel che è in Europa alla ricerca di una vita migliore. Quando, a causa dei rumori che fa, il vicino di casa minaccia di chiamare l’ufficio immigrazione, Samuel inizierà a essere ossessionato dal fare tutto silenziosamente.

Alla cerimonia di chiusura non solo cinema. In apertura, c’è stata la vibrante esibizione dei musicisti di Performing India provenienti da Trieste. Il gruppo – composto da Giovanna Milanesi (voce e tanpura), Elena Baldassarri (tabla), Tiziano Bole, (sitar)- ha eseguito “Thare-rahiyo”, per la musica di Ghulam Mohammad, con versi di Majrooh Sultanpuri originariamente eseguita da Lata Mangeshkar dal film “Pakeezah” (Cuore puro, 1971) regia di Kamal Amrohi.

A seguire, l’intervento del rettore dell’ateneo veneziano Carlo Carraro, che sottolinea la natura sperimentale della kermesse: “È un festival organizzato dai giovani, con i giovani e per i giovani di tutte le scuole di cinema del mondo”, afferma. Bilanci?  “Un bilancio positivo per questa ‘prima volta’, com’è stata: prodotti interessanti, curati dal punto di vista tecnico, nuove forme di sperimentalismo e richiami anche al passato. Tutto questo ha contribuito a rendere il Ca’ Foscari Short Film Festival un successo che, come si augurano anche i curatori, si spera sia destinato ad affermarsi nel corso degli anni e delle edizioni”.

Maria Roberta Novielli,responsabile delle attività cinematografiche dell’Università e il critico Roberto Silvestri, direttore artistico del festival, ringraziano poi tutti i giovani registi che hanno partecipato al festival e tutti i partner a manifestazione: Palazzo Grassi, Fondazione Ugo e Olga Levi, Videoconcorso Pasinetti, RaroVideo, Volumina, IED e Punta della Dogana – François Pinault.

Dulcis in fundo, il Ca’ Foscari Short Film Festival, offre un momento di grande spettacolo con la ballerina giapponese Watanabe Midori, che danza sulle musiche del compositore Umebayashi Shigeru. Umebayashi ha collaborato a più di quaranta film giapponesi e cinesi ed è conosciuto in occidente per il brano composto per il film del regista Wong Kar-wai, In the Mood for Love(2001). Ha inoltre musicatoLa Foresta dei Pugnali Volanti e il film serbo Charleston&Vendetta.

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Organizzazione

Prof.ssa Maria Roberta Novielli

Dorsoduro 3484/D

30123 Venezia

Telefono: 041 234 6254

Email: cafoscaricinema@unive.it

 

Ufficio Stampa

Studio Morabito

Via Amerigo Vespucci, 57  – 00153 Roma

Telefono: 06 573 00825

Email: info@mimmomorabito.it

 

Servizio Comunicazione e Relazioni con il Pubblico Ca’ Foscari

Dorsoduro 3246 – 30123 Venezia

Telefono: 041 234 8358

Fax: 041 234 8367

Email: comunica@unive.it
VENEZIA, 30 MAGGIO. I love you, I love you not di Marie Elisa Scheidt (Germania, 2011), prodotto dalla scuola di cinema e televisione di Monaco (Hff, Hochschule Fur Fernsehen Und Film Munchen), è il vincitore del concorso internazionale della prima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa organizzato e del tutto gestito da un’università, la Ca’ Foscari di Venezia, che vuole scoprire i nuovi talenti, i registi del futuro addestrati dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

La cerimonia di chiusura svoltasi ieri sera nello storico Cinema-auditorium Santa Margherita ha visto trionfare, insieme a quello della transculturalità, un tema dolorosamente attuale quale l’integrazione, presentato in ogni sua forma dagli autori in gara, provenienti da scuole di cinema pubbliche e private di tutto il mondo. La giuria internazionale composta dall’italiano Valerio Mastandrea, da Theo Eshetu (regista orgogliosissimo della sua multiculturalità : è nato a Londra da madre olandese e padre etiope , dal 1982 vive a Roma) e dall’uruguaiano Mario Handler, ha premiato I love you, I love you not con questa motivazione :

“Premesso che il livello generale dei lavori visti è stato altissimo per un uso originale e pluralistico del linguaggio espressivo, la giuria ha voluto considerare, non senza fatica, l’equilibrio tra la padronanza del mezzo e l’ intento artistico, premiando I love you I love you not. Per aver saputo raccontare l’ amore con un’ alternanza di linguaggi lucida e commovente”.

Il cortometraggio vincitore è un viaggio vissuto e rappresentato tra le forti emozioni di coppie che subiscono il trauma del cambiamento esistenziale per problemi fisici e mentali che sconvolgono il loro ménage. Con un finale di speranza e unione.

E’ un film sperimentale con parti documentarie, parti fiction e materiali di repertorio. E’ soprattutto un film di storie d’amore, non solo tra i personaggi , ma anche tra la regista e i suoi attori. La sottile linea di confine tra reale e irreale crea un’intensità drammatica che regge sia la parte documentaria che quella fiction.

La giovanissima Marie Elise Scheidt, ricevendo il premio racconta al pubblico in sala, la vicenda di un suo amico che ha avuto un trauma tempo fa e ha perso moglie e amici. Le sue riflessioni su questo tema le hanno ispirato questo corto. Per lei il cortometraggio è “come un microcosmo” in cui trovare il proprio linguaggio espressivo.

Gli altri premi del Ca’ Foscari Short Film Festival. Per il Concorso Istituti Superiori della Regione Veneto, il vincitore è stato decretato da una giuria presieduta da Carlo Montanaro e composta da studenti di Ca’ Foscari. Film vincitore: Al quds di Marco Augelli (Italia, 2011, 6’19”) per “La necessità dell’integrazione multietnica nella metafora della confezione del cibo. Il kebab con la complessità cerimoniosa delle sue salse, come ponte di comprensione e di civiltà”.

I premi per il Concorso Internazionale e per il Concorso dedicato agli Istituti Superiori della Regione Veneto sono delle sculture disegnate e realizzate per Ca’ Foscari Short Film Festival a cura dello IED – Istituto Europeo di Design di Venezia. Si tratta di pezzi unici che intendono coniugare tradizione e innovazione, interpretando al contempo le sinergie esistenti in ambito studentesco nella realtà veneziana. Sono stati infatti chiamati a partecipare al progetto di design gli studenti dello IED, coordinati da Gianluca Zin.

Le tre menzioni speciali del festival. Per il Videoconcorso Pasinetti nell’ambito del Concorso Scuole Superiori della Regione Veneto vince ancora Al quds di Marco Augelli, in questo caso la motivazione è: “Per aver trattato con grande efficacia una problematica di grande attualità come quella dell’inserimento dello straniero su uno sfondo vivace e coloratissimo”. La menzione speciale consiste in una targa e nel libro fotografico di Maurizio Cosua.

Le altre due menzioni speciali sono state conferite dalla giuria di studenti di Ca’ Foscari coordinati da Carlo Montanaro. Menzione speciale Rarovideo nell’ambito del Concorso Internazionale vaal film studentesco più libero, eccentrico, illegale e anti accademico”, Viki Ficki di Nathalie Spinell (Germania, 2010, 18’38”), con la seguente motivazione : “ Viki Ficki ha una forma linguistica e tecnica corretta, come la recitazione. Per quanto riguarda il contenuto, si può notare un rovesciamento della prospettiva duale della narrazione. In un primo momento la situazione è quanto più normale possibile, poi si trasforma in un tabù, che alla fine è accettato come canonico: un sistema di specchi che inganna lo spettatore”. Il premio consiste in una targa Ca’ Foscari e un cofanetto speciale dei lavori di Bill Viola.

La menzione speciale VOLUMINA va all’ opera che offre il miglior contributo al cinema come arte. Film vincitore: Summer and its rain di Joshua Simon (Singapore, 2010, 10’08”).Motivazione: “Come sarebbe il mondo se non ci fossero i colori? Summer and its rain mostra un percorso attraverso la musica e varie forme d’arte descritto mediante lo specifico tecnologico, che oggi con la complicità del digitale, rende semplice, perfino poetico, un raffinato gioco d’immagini”. Il premio consiste in una targa Ca’ Foscari e nell’Art book Tulse Luper in Venice di Peter Greenaway.

Intenso è stato il programma anche per l’ultima giornata della rassegna ca’ foscarina.

Naturalmente, la proiezione degli ultimi cortometraggi del Concorso Internazionale. Antara dell’indiana Anusha Nandakumar, è la storia di una donna che si è appena trasferita in una nuova città. Abita da sola e soffre di solitudine ma inizierà ad avere i primi contatti sociali attraverso la musica che proviene dagli appartamenti vicini. In O muro della brasiliana Giovanna Calistro, è portata sullo schermo la storia di Leticia, giovane appena separata e trasferita in una nuova casa. Nel giardino c’è un muro alto dal quale vengono gli strilli dei litigi tra una donna e la sua bambina. Questo riporterà alla mente di Leticia oscuri e agghiaccianti ricordi. Pour toi je ferai bataille della belga Rachel Lang, è la storia di Ana che, lasciata dal fidanzato e senza più punti di riferimento, cerca di uscire dall’adolescenza con le proprie armi: si arruola nell’esercito. Troverà appoggio nel gruppo, nella disciplina e, a volte, nell’alienazione. Music Box del cubano Orisel Castro Lopezci ricorda che nella vita si deve aspettare: aspettare una ragazza, una macchina, lo scatto di una fotografia. E tutto per essere parte di un arrugginito meccanismo, in attesa di essere condotto fuori. Ma questo è il tuo grande giorno e tutti vogliono che sia perfetto. In Summer and its rain, della singaporiana Joshua Simon, una giovane pittrice cerca un modo per ridare un tono alla propria vita, in un mondo che improvvisamente perde i suoi colori. Vecino, del cubano Argenis Mills ci racconta di Samuel che è in Europa alla ricerca di una vita migliore. Quando, a causa dei rumori che fa, il vicino di casa minaccia di chiamare l’ufficio immigrazione, Samuel inizierà a essere ossessionato dal fare tutto silenziosamente.

Alla cerimonia di chiusura non solo cinema. In apertura, c’è stata la vibrante esibizione dei musicisti di Performing India provenienti da Trieste. Il gruppo – composto da Giovanna Milanesi (voce e tanpura), Elena Baldassarri (tabla), Tiziano Bole, (sitar)- ha eseguito “Thare-rahiyo”, per la musica di Ghulam Mohammad, con versi di Majrooh Sultanpuri originariamente eseguita da Lata Mangeshkar dal film “Pakeezah” (Cuore puro, 1971) regia di Kamal Amrohi.

A seguire, l’intervento del rettore dell’ateneo veneziano Carlo Carraro, che sottolinea la natura sperimentale della kermesse: “È un festival organizzato dai giovani, con i giovani e per i giovani di tutte le scuole di cinema del mondo”, afferma. Bilanci?  “Un bilancio positivo per questa ‘prima volta’, com’è stata: prodotti interessanti, curati dal punto di vista tecnico, nuove forme di sperimentalismo e richiami anche al passato. Tutto questo ha contribuito a rendere il Ca’ Foscari Short Film Festival un successo che, come si augurano anche i curatori, si spera sia destinato ad affermarsi nel corso degli anni e delle edizioni”.

Maria Roberta Novielli,responsabile delle attività cinematografiche dell’Università e il critico Roberto Silvestri, direttore artistico del festival, ringraziano poi tutti i giovani registi che hanno partecipato al festival e tutti i partner a manifestazione: Palazzo Grassi, Fondazione Ugo e Olga Levi, Videoconcorso Pasinetti, RaroVideo, Volumina, IED e Punta della Dogana – François Pinault.

Dulcis in fundo, il Ca’ Foscari Short Film Festival, offre un momento di grande spettacolo con la ballerina giapponese Watanabe Midori, che danza sulle musiche del compositore Umebayashi Shigeru. Umebayashi ha collaborato a più di quaranta film giapponesi e cinesi ed è conosciuto in occidente per il brano composto per il film del regista Wong Kar-wai, In the Mood for Love(2001). Ha inoltre musicatoLa Foresta dei Pugnali Volanti e il film serbo Charleston&Vendetta.

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