Notizie dal Festival


  • 7 Ottobre 2022

IL CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL SBARCA IN GIAPPONE

Da vetrina del cinema giovane a distributore: lo Short porta in Giappone i cortometraggi del Concorso Internazionale (e non solo)

Presentato oggi il programma che viaggerà per le sale dell’arcipelago dal 7 al 20 ottobre. Tutte le opere sono state sottotitolate in giapponese e digitalizzate per l’occasione.

Si è tenuto oggi nella mattinata italiana il primo evento del Ca’ Foscari Short Film Festival che viaggerà per l’arcipelago giapponese dal 7 al 20 ottobre con i film della dodicesima edizione svoltasi lo scorso maggio, grazie alla collaborazione con la casa di distribuzione giapponese Makotoya.

La direttrice artistica e organizzativa del festival Roberta Novielli ha presentato il programma nella sala Cine Libre a Ikebukuro, nel cuore di Tokyo, accompagnata anche da Michele Bugliesi, Presidente di Fondazione di Venezia e Giovanni Dell’Olivo, Direttore Generale della Fondazione.

La direttrice ha salutato il pubblico che affollava la sala esordendo: “Sono felice di presentare questa iniziativa proprio in Giappone, un paese molto dinamico dal punto di vista della proposta culturale che ci ha accolto con grande entusiasmo. E sono felice anche per gli studenti delle scuole di cinema che concorrono allo Short, perché godranno della possibilità – unica nell’ambito delle iniziative create dai festival – di avere una vera e propria presentazione nelle sale cinematografiche giapponesi attraverso la casa di distribuzione Makotoya. A questa ovviamente si aggiunge anche l’opportunità, consolidata ormai da alcuni anni, di poter distribuire i propri film attraverso il nostro partner WeShort, portale di streaming on demand”. I rappresentanti di Fondazione di Venezia, grazie alla cui collaborazione viene realizzato il festival, hanno invece ricordato l’importanza dello Short tra le attività cittadine e dell’università, nonché l’orgoglio che provano nell’averlo supportato sin dall’inizio, vedendolo crescere anno dopo anno anche dal punto di vista internazionale. Hanno inoltre voluto sottolineare la rilevanza artistica e la spiccata indole cosmopolita del festival che contribuisce a far conoscere il nome dell’ateneo veneziano anche all’estero.

Come notato durante la prima presentazione dell’evento, tenutasi durante la Mostra del cinema di Venezia lo scorso settembre, lo Short in questo modo non è più solo vetrina, ma diventa anche distributore, presentando nelle sale cinematografiche giapponesi una selezione dei migliori cortometraggi dello scorso Concorso Internazionale (e non solo), fornendo a questi giovani autori un’occasione speciale di vedere proiettata sul grande schermo la loro opera anche al di fuori del circuito festivaliero. Tutte le opere sono state infatti sottotitolate in giapponese e digitalizzate per l’occasione ricevendo il supporto e le lodi di personaggi come Shin’ya Tsukamoto, Roberta Torre, Robb Pratt e Alberto Barbera, che ha definito l’iniziativa “senza precedenti”.

A fare gli onori di casa ci saranno tre cortometraggi giapponesi presentati allo Short nel corso degli anni, a partire, l’8 ottobre al Cine Libre di Tokyo, da Daughters di Ninomiya Ken, presentato in concorso nel 2015, a cui seguirà Bagmati River di Matsumoto Yu, presentato quest’anno nella sezione East Asia Now. Il giorno seguente sarà invece la volta di Ode to Joy di Mishima Yukiko, alla quale lo Short ha dedicato un programma speciale nel 2022. Tutti e tre i registi saranno presenti alle relative proiezioni per parlare con il pubblico.

Parallelamente saranno proiettati anche alcuni dei cortometraggi presentati nello scorso Concorso Internazionale e divisi in tre programmi, che includono il vincitore dell’edizione 2022, il brasiliano Neon Phantom di Leonardo Martinelli, prodotto dalla Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro e Another White Girl di Medessè Agohoundjè dal Benin, vincitore della Menzione speciale “WeShort” e del Premio “Pateh Sabally”. Gli spettatori giapponesi potranno inoltre apprezzare le sperimentazioni visive dell’iraniano Ali Astaraki con My Brain Burst Out Laughing, Teuner del ceco Ondřej Veverka, basato sulla storia vera dell’omonimo medico in una prigione comunista degli anni cinquanta, The Table of Grave di Mirak Zymberaj dal Kosovo e An Impossible Love Story del cileno Javier Alonso Mardones. Ci sarà poi spazio anche per la regista ucraina Andriana Yarmonova con The Smell of the Field e per l’unica italiana in gara, Miriam Cossu Sparagano Ferraye con il documentario Pupus. Infine, sarà incluso nelle proiezioni anche l’ultimo vincitore del Concorso Scuole Superiori “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il festival, Sound of Borders dell’iraniano Bahar Rezvanifar. Il programma partirà da Tokyo per poi toccare anche altre città dell’arcipelago nipponico.

Lo Short, che nel maggio di quest’anno ha raggiunto la sua dodicesima edizione, è il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, e si sviluppa in forma “diffusa” per tutta Venezia, con proiezioni che si svolgono, oltre che allo storico Auditorium Santa Margherita, anche in altre sedi partner tra musei e istituzioni culturali. Il Festival è realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia, con il supporto della Fondazione Ugo e Olga Levi, NH Venezia Rio Novo e WeShort e con il contributo di Carpenè-Malvolti, Museo Nazionale del Cinema di Torino e Le giornate della luce di Spilimbergo.

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