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  • 19 Marzo 2016

La quarta e ultima giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival

La quarta giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival

Gli ultimi corti in Concorso, le prime sperimentazioni sonore nel cinema, il Concorso Veneto e il vincitore del Premio “Olga Brunner Levi”

La cerimonia di chiusura con due performance artistiche e l’annuncio dei vincitori

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La quarta e ultima giornata della sesta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival è iniziato alle 14 con gli ultimi sei cortometraggi del Concorso Internazionale. Il primo corto presentato è stato il francese Arash, diretto da Maral Pourmandan, breve viaggio allegorico che ripercorre la storia del mondo dall’origine dell’universo ai giorni nostri. È stata poi la volta di Where is Don? della regista kosovara More Raca, racconto tragico di un giornalista che si trova a dover vivere l’incubo delle intimidazioni, e di Die Kunst, Meine Familie und Ich – About Art, My Family and Me di Johannes Bachmann, in cui il regista interagisce con gli spettatori a partire dalla visione di alcuni spezzoni di vecchie registrazioni. A seguire è stato proiettato Nemo, diretto da Felipe Sanz, che racconta di un uomo continuamente contattato dalla Clinica Osprey, da dove chiedono di un certo Dottor Vargas. Incuriosito da queste strane chiamate, inizierà delle vere e proprie ricerche per scoprire di chi si tratti. Successivamente, è stata la volta di 500 Ounces of Gold dell’iraniana Shahrzad Dadga, un corto su una giovane famiglia iraniana costretta ad affrontare le difficoltà legate alla gravidanza inaspettata di Sami, che finirà per scegliere la difficile strada dell’aborto. A chiudere il Concorso Internazionale Lacuna di Hitoshi Matsumoto, che ha per protagonista un giovane matematico impegnato a risolvere un problema che potrebbe cambiare le sorti del mondo. L’intrecciarsi dei drammatici destini delle persone a lui care comprometterà seriamente le ricerche.

A seguire è stato presentato il programma speciale Muto? No Grazie!, curato da Carlo Montanaro in collaborazione con la Fabbrica del Vedere, che, attraverso la proiezione di spezzoni e cortometraggi che vanno dal 1894 al 1926, si è proposto di indagare il collegamento tra suoni e immagini fin dagli inizi della storia del cinema. Il programma, dopo una breve introduzione del curatore, è iniziato con la proiezione del corto Dickson Experimental Sound Film (1894, 40’’), primo esempio di sperimentazione tra suono e immagine, per proseguire poi con un viaggio attraverso alcune figure fondamentali nel campo delle sperimentazioni sul sonoro, come Alice Guy e Theodore Case, fino ad arrivare al trailer del primo film sonoro della storia del cinema, The Jazz Singer (1926, 7’).

Alle 17 luci puntate sul Concorso Veneto, con la presentazione dei lavori dei tre finalisti in gara. Feeling time (3’01”), realizzato da Riccardo Dall’Acqua del liceo artistico Guggenheim, propone un tributo alla grandezza della natura attraverso 15.000 scatti effettuati in 82 ore di riprese. Sogno infernale (14’30”), realizzato da Lorenzo Bazan e Elia Risato del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Treviso, racconta di un ragazzo appassionato della Divina Commedia, che, dopo una colluttazione con il rivale in amore, sviene e sogna di finire catapultato nel XVIII canto dell’Inferno dantesco. Two faces (2’13”), realizzato da Riccardo Tonon del liceo artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto, affronta la tematica dei social network e di una realtà sempre più legata alla finzione. A seguire, l’assegnazione del Premio “Olga Brunner Levi”, concorso collaterale dedicato agli studenti degli istituti superiori di tutta Italia, precedentemente chiamati a realizzare un cortometraggio che avesse per tema una performance musicale femminile oppure il rapporto tra la condizione femminile e la musica nella storia. Per la giuria composta da Roberto Calabretto, Roberta Novielli e Luisa Zanoncelli, a trionfare è stato AAH Venessia di Alice Fraccaro, con la seguente motivazione: “Il lavoro presentato da Alice Fraccaro si segnala per la finezza del concetto, la ricchezza dei riferimenti artistici e per il controllo del gesto che riesce a innanzare una simbologia semplice all’essenzialità dell’espressione; nel gioco primo piano/sfondo la dimensione materiale  dei corpi, dissolta nel movimento dell’acqua e della luce, è efficacemente recuperata nel sovrapporsi dell’andamento melodico e dei timbri della voce e degli strumenti”, La regista, oltre ad essere risultata vincitrice di un premio di euro 1000, ha avuto il piacere di vedere il proprio lavoro proiettato sullo schermo dell’Auditorium.

La sesta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival si è conclusa con la cerimonia di chiusura, iniziata alle 19.30, durante la quale sono stati proclamati i nomi dei vincitori, nella suggestiva cornice delle performance artistiche proposte da Roberta Pennisi e Xu Baolong. La prima, appassionata di arte e danza, ha incantato gli spettatori con esibizioni di grande impatto scenico, tra cui il Fire and LED show, un’affascinante combinazione di luci, musiche e colori. Xu Baolong, invece, professionista nel mondo delle arti marziali, si è esibito con una performance di chaquan (una delle specialità del wushu, in cui sono accostati movimenti rapidi e lenti di forte impatto emotivo) e una breve dimostrazione dell’arte del pugnale.

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