Un programma a cura di Cecilia Cossio
Shazia Iqbal e Tarun Dudeja non si conoscevano personalmente, anche se avevano sentito parlare l’una dell’altro o, meglio, dei loro film. A metterli in contatto diretto ha provveduto lo Short, che nello speciale/India di questa edizione presenta insieme i due corti che li hanno portati alla ribalta, rispettivamente Bebaak (Senza paura, 2019) e Khayali pulao (Castelli in aria, 2020). Le due opere, pur nella diversità, hanno molto in comune. Più caustico il primo, più ‘leggero’ il secondo, sono entrambi un dito puntato contro un ambiente patriarcale e conservatore, intenzionato a mantenere le restrizioni e le costrizioni imposte sulle donne. Entrambi inziano con una frase che ne racchiude il pensiero. In Bebaak l’autore è Alejandro Jodorowsky: “Gli uccelli nati in gabbia credono che volare sia una malattia”. In Khayali pulao invece è il commento al film di Manoj Muntashir, noto poeta e autore di testi per canzoni: “Prima di tracciare i confini degli altri, chiediti chi te ne ha data l’autorità”. Fatin e Asha, le protagoniste dei due film, devono affrontare i pregiudizi di una ‘gabbia’ sociale maschilista e i confini che la tradizione non permetterebbe a una donna di valicare. Fatin vive e studia a Bombay, in una famiglia di idee liberali sull’educazione dei figli, ma deve confrontarsi con un’istituzione islamica dogmatica e misogina. Asha vive e studia in un villaggio dell’Haryana e usa con estrema disinvoltura internet, ma di nascosto alla famiglia, soprattutto al padre, rigorosamente ortodosso riguardo a ciò che alle ragazze è permesso o vietato. Per entrambe, l’abbigliamento – ciò che si deve o non si può indossare – diventa la metafora di una lotta quieta ma ferma per affermare la propria libertà.
Shazia Iqbal: di Mumbai, laureata in architettura, lavora e scrive per il cinema e per la pubblicità. Ha curato la scenografia di spot pubblicitari e serie televisive, tra cui la prima serie indiana originale distribuita da Netflix, Sacred Games (2018-19), prodotta e diretta da Vikramaditya Motwane e Anurag Kashyap. Anurag, con il quale Shazia aveva collaborato come scenografa per Mukkabaaz (Il pugile/The Brawler, 2017), è il produttore del suo debutto registico, Bebaak, appunto, vincitore di molti premi nazonali e internazionali. Nel 2019, il suo soggetto Blood Circle viene scelto con altre cinque opere indiane dai Global Media Makers del Film Independent per un programma di scambio culturale tra l’industria cinematografica americana e professionisti dell’Asia meridionale e occidentale e Turchia.
Tarun Dudeja: nato e cresciuto a Panipat, nello stato di Haryana. Laureato in chimica a Delhi, ha fatto parte del gruppo teatrale Katyayani, con cui ha partecipato a tournées in varie parti del mondo. In seguito, si è trasferito a Mumbai, dove ha lavorato come aiutoregista per UTV, una delle più importanti compagnie cinematografiche indiane e, oltre a recitare in piccole parti in questi film, si è fatto notare come soggettista e sceneggiatore (per serie televisive e per un segmento del film antologico Unpaused, del 2020). Nel 2015, esce il suo primo corto da regista, The Listener, in cui un uomo lavora in un locale come “ascoltatore” dei problemi altrui, film presentato anche a festival europei (in particolare al XVII Festival internazionale Corti da Sogni, Ravenna). Poi, nel 2020, Khayali pulao e la notorietà.
I FILM
BEBAAK (Senza paura / Defiance / Dying Wind in Her Hair)
direction, story, screenplay, dialogue: Shazia Iqbal
camera: Sachin Gadankush
editing: Dipika Kaira, Jabeen Merchant
music: Alokananda Dasgupta
production: Anurag Kashyap, Ajay Rai, Shazia Iqbal
Fatin, per continuare gli studi di architettura, si rivolge a una fondazione musulmana che finanzia l’istruzione di ragazzi della comunità. Il funzionario che la esamina è molto severo con lei per la scelta di una professione inadatta alle donne, per la sua mancanza di preparazione religiosa e perché va in giro ‘mezza nuda’, senza il tradizionale abbigliamento islamico. Fatin capisce che per ottenere il finanziamento dovrebbe tradire i principi con cui è cresciuta. Lo sguardo di una bambina sarà decisivo.
KHAYALI PULAO (Castelli in aria /Daydreaming)
direction, story, : Tarun Dudeja
camera: Manoj Kumar Khatoi
editing: Pooja Pillai, Manish Sharma
music: Sanket Sane, Mohit Gaur Rishi Dutta, Shivangi Bhayana,Parth Saini
production: One Digital Entertainment
Asha (Prajakta Koli aka MostlySane, star di YouTube), studentessa modello di un villaggio dell’Haryana, comincia a manifestare una volontà incoercibile di giocare nella squadra di pallamano della scuola. Imbranata e lenta di riflessi, viene scoraggiata in tutti i modi dall’allenatore, ma Asha si ostina a imparare le tecniche del gioco, anche servendosi di Internet (che consulta a pagamento sul cellulare di un amico), finché il destino le offre una possibilità. E si svela la ragione del suo desiderio.