Mujeres nel Cinema


Mujeres nel cinema è un gruppo nato originariamente su Facebook nell’ottobre del 2019 con l’intento di creare contatti tra le donne italiane che lavorano nel cinema, al fine di realizzare anche nuovi progetti insieme. Un’iniziativa che ha superato in breve tempo le 10.000 adesioni tra registe, maestranze e studiose del mondo del cinema italiano. Il festival rende perciò omaggio a questa importante realtà con una selezione di 24 opere brevi a cui hanno contribuito le partecipanti del gruppo, divise in varie sezioni: fiction, attrici/performer, video musicali, sperimentali, documentari e web serie. Gli spettatori potranno così scoprire un mondo estremamente vivo e artisticamente in rapida evoluzione che aiuterà a comprendere la ricchezza del patrimonio filmico al femminile nel nostro Paese.

Al centro del programma Mujeres non ci saranno solo i film ma anche i corpi: corpi di donne, registe, attrici e performers con diversi percorsi alle spalle, diverse biografie, diversi lavori. Quattro nomi per questa undicesima edizione e quattro storie: quelle di Fulvia Patrizia Olivieri, di Piera Saladino, di Anna Sozzani e Lilith Primavera.
Attrice dalla lunga esperienza, Fulvia Patrizia Olivieri si forma presso la Fonderia delle Arti e l’Accademia di alta formazione Professione Artista e da molti anni lavora al cinema, TV e teatro, mettendo a punto una capacità interpretativa matura ed eclettica, come si potrà vedere dallo showreel presentato in questo programma. Lo stesso vale anche per Piera Saladino, attrice più giovane, ma ugualmente determinata, originale, profonda e delicata, professionalmente cresciuta tra Parigi e Roma, tra il cinema e il teatro. Di Anna Sozzani, attrice italo-russa laureata come interprete-traduttrice, invece mostreremo il corto Single da lei stessa girato con lo pseudonimo Anna Sesia e già più volte premiato. Infine Lilith Primavera con la regista Cristina Ducci presenta Goodbye my lover, primo di tre videoclip che insieme andranno a formare un cortometraggio musicale.
Talenti multiformi che tessono le loro vite all’incrocio tra strade e città diverse, queste donne restituiscono uno sguardo complesso su un percorso in divenire che, districandosi in nodi diversi, definisce uno specifico modo di fare cinema e di stare nel mondo del cinema: femminile, si potrebbe dire, ma sarebbe di sicuro una riduzione ai minimi termini di lavori e biografie tanto ricche e articolate.

 

FULVIA PATRIZIA OLIVIERI
Fulvia Patrizia Olivieri milanese di nascita e romana d’adozione, si forma presso la Fonderia delle Arti e l’Accademia di alta formazione Professione Artista. Da molti anni lavora al cinema, TV e teatro e nel 2020 vince il Premio Vincenzo Crocitti come attrice in carriera. Suo ultimo lavoro, per la regia di Caterina Fattori, è il cortometraggio La Macchia in cui è coprotagonista assieme a Lorenzo Fantastichini.

PIERA SALADINO
Piera Saladino nasce a Napoli sotto il segno dell’acquario. All’età di venti anni si trasferisce a Parigi dove frequenta L’Ecole Internationale de Theatre. Rientrata in Italia si diploma all’Accademia Beatrice Bracco di Roma e lavora al fianco di diversi registi per il Teatro e per il Cinema. Determinata, originale, allo stesso tempo dotata di una fragilità profonda e delicata, ama interpretare personaggi ricchi di contraddizioni che la uniscono in qualche modo alla sua Napoli.

ANNA SOZZANI
Nata a Milano da padre milanese e mamma russa, cresce, vive e lavora tra Roma, New York, Parigi, Mosca e Berlino. Attrice quadrilingue, con laurea come interprete-traduttrice, ha lavorato in teatro nella compagnia di Vasilev a Mosca e in Italia con Antonio Latella, Massimo Castri, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Nanni. Al cinema ha lavorato, fra gli altri, con Aline Issermann, Liliana Cavani, Margarethe von Trotta. Vincitrice di diversi premi come attrice, Single è il suo primo cortometraggio da autrice, già pluripremiato.

LILITH PRIMAVERA
Attrice, cantante, scrittrice, autrice, e tante altre cose, ma di base essere umano in difficoltà con le bio e gli incasellamenti in generale. Nasce a Roma, cresce metropolitana, esplora l’Europa, conosce persone da tutto il mondo, coltiva la Cultura Underground e di nicchia, punk e pop. Ama il suo “canetto” Ernesto e adora scoprire la natura con lui.

 

MUSIC VIDEO
Mujeres: Music Videos

La sezione dedicata ai Music Video presenta due titoli che in modo differente esplorano le dimensioni del subconscio.
La regista lituana Margarita Bareikytė firma OCD, video clip dell’omonimo singolo della band The Mother. La magistrale interpretazione di Andrea Palombi, unita alle inquadrature taglienti, trasmette il senso di costante ossessione che una persona affetta da disturbo ossessivo compulsivo prova ogni giorno. La scelta del bianco e nero contribuisce, inoltre, alla creazione di un’atmosfera di tensione e turbamento.

L’agrigentina Francesca Noto è invece la regista del video musicale Balene parte uno (oceano) del compositore italiano Filippo Cornaglia. Un’atmosfera onirica pervade tutta la clip, in cui nere acque delineano il ritratto di una natura violata e oppressa. Il corto rimanda al cinema dadaista e surrealista, grazie ad un attento montaggio, che si adatta perfettamente alla base musicale.

MARGARITA BAREIKYTE
Margarita Bareikytė (1988, Lituania) – regista teatrale/cinematografica, attrice, compositrice. Dopo gli studi in teatro, lavora come regista teatrale e attrice in Lituania, nel 2018 si trasferisce in Italia. I suoi spettacoli e cortometraggi hanno ricevuto nominations e vinto premi in tutto il mondo, tra cui il recente premio al Pigneto Film Festival (settembre 2020) per il miglior cortometraggio “Tran Tran”, che è stato successivamente proiettato durante la Festa del Cinema di Roma.

FRANCESCA NOTO
Francesca Noto è un’attrice, regista e digital editor nata ad Agrigento nel 1993. Frequenta a Roma accademie di teatro, sceneggiatura e regia, contribuendo attivamente a numerose opere teatrali sia da interprete che autrice fra cui gli spettacoli “Libertà” e “Volare” nel Festival Pagine Aperte. Scrive e dirige il videoclip di “Sogno l’amore” di Andrea Lazlo De Simone e a Roma si diploma in Regia nel Laboratorio di Alta Formazione “Officina Pier Paolo Pasolini” nella sezione Multimediale.

 

FICTION
Mujeres: Fiction

I quattro cortometraggi in programma hanno come protagoniste altrettanti personaggi femminili che cercano di riprendere controllo della propria vita attraversando particolari fratture esistenziali. In Mille scudi di Serena Corvaglia seguiamo la fuga di una coppia di fuorilegge dalle guardie del governatore con un neonato in fasce. La donna si ritrova in balia del compagno, in un limbo tra una sognata libertà e la vita da ladra in compagnia di un uomo violento. Sarà il suo istinto materno a dettarle la scelta. Ritroviamo una donna distrutta nel cortometraggio di Donatella Gottardi dal titolo Mind the gap, tratto da una vicenda reale. L’annuncio della stazione dei treni con la voce del marito defunto costituisce per la donna un rifugio giornaliero, uno dei pichi luoghi dove può ancora sentire la voce dell’amato. Un giorno la voce viene sostituita da quella di un computer, infrangendo la nuova dimensione in cui si era rifugiata. Possiamo trovare tratti della seconda protagonista anche in Sara, personaggio centrale di Dalla fine, un inizio di Roberta De Santis. Nel suo inverno più rigido, la giovane donna accudisce presso la casa di cura dove lavora un anziano malato di Alzheimer; entrambi si fanno compagnia, si confidano e insieme attraversano i rispettivi inverni rigidi. Tuttavia in realtà è proprio lui che si prende cura della giovane e la accompagna da buon maestro verso l’uscita dal periodo buio che sta vivendo. Un aiuto silenzioso forse, ma potente come non mai. Superare un periodo difficile è l’impresa che deve compiere anche Mary, la protagonista del cortometraggio di Chiara Troisi La forza. L’adolescente del cortometraggio sta vivendo un periodo molto delicato della sua vita, in bilico tra un passato conosciuto e un futuro ignoto. Le carte dei tarocchi la ancorano a un passato doloroso che risulta tuttavia difficile da superare, e il ricordo della madre diventa un incubo che la blocca. Proprio la carta della Forza, che suggerisce un momento di scelta nella vita di una persona, la spingerà a scegliere quale strada prendere.

SERENA CORVAGLIA
Laureata in Letteratura e Filosofia con indirizzo Cinema, vive molto tempo all’estero e lavora come assistente alla regia per produzioni indipendenti a Berlino e New York. Inizia la sua carriera da regista dirigendo pubblicità a livello internazionale. Parallelamente, lavora al documentario “Così Parlò De Crescenzo” visibile su Amazon Prime. Produce e dirige il cortometraggio history drama “Mille Scudi”, ispirato a una storia vera.

DONATELLA GOTTARDI
Donatella Gottardi è una filmmaker nata a Bolzano, in Alto Adige. Ha sempre coltivato la passione per la recitazione e dal 2016 partecipa a varie Masterclass di dizione, recitazione, doppiaggio e regia. Ha preso parte a vari fiction noir, docufilm e cortometraggi, uno dei quali ammesso ai David di Donatello del 2019.

ROBERTA DE SANTIS
Roberta De Santis è una regista e attrice pluripremiata nata a Bari, in Puglia. Laureata alla Rome Film Academy, nel 2018 si trasferisce a Los Angeles per frequentare la American Academy of Dramatic Arts.

CHIARA TROISI
Chiara Troisi è una filmmaker e illustratrice nata ad Asti. Dopo la laurea in scenografia cinematografica, frequenta la Scuola Holden specializzandosi in regia e sceneggiatura. Nel 2019 scrive, illustra e dirige un cortometraggio d’animazione in realtà virtuale “MONO”, con il quale partecipa alla Biennale College Cinema VR per la Biennale di Venezia. “La Forza” costituisce il suo primo cortometraggio.

 

SPERIMENTALI
Murejes: Cinema

Il cinema sperimentale, così come la videoarte, sono da sempre linguaggi in cui ampia e significativa è la presenza delle donne. Sono molti i cortometraggi presenti in questa sezione dove attrici, registe, sceneggiatrici e performer raccontano storie attraverso il movimento dei corpi, umani e animali. Le donne si distinguono in questo tipo particolare di linguaggio audiovisivo, che è privo delle tipiche costrizioni economiche e censorie dell’industria cinematografica e in grado di fornire loro maggiore libertà di espressione e rappresentazione. È infatti nel circuito indipendente e sperimentale, nei luoghi porosi dell’incontro con gli spazi e le pratiche dell’arte, che le donne sono riuscite a spostare i confini dell’autorappresentazione e a costruire un laboratorio attivo dove poter sperimentare e fare esperienza. Invertendo il rapporto tra centro e periferia e abitando spazi marginali, le artiste qui presentate sovvertono i canoni prestabiliti della tradizione attraverso l’intersezione e la sperimentazione di nuovi e molteplici linguaggi.

Grazie all’ausilio dell’audiovisivo e alla plasmabilità che gli è propria, queste artiste esplorano cocenti tematiche attuali e aprono nuovi squarci sulla sfumata e frammentata identità femminile. Karin De Ponti, attrice di cinema, fiction e teatro, nella sua opera di visual poetry, “Flow, you can make a difference” (2020), scritto da Ida Casilli, realizza un monologo che una giovane donna indirizza a una sé futura. La lettera mette in luce le difficoltà e le ingiustizie che, in quanto donna, è costretta ad affrontare in una società di stampo maschilista e patriarcale. Il lavoro si conclude con un invito a godere del presente attraverso l’assunzione di un atteggiamento flessibile e ad alleggerirsi dalla pesantezza data delle preoccupazioni per il futuro. In “2020 – Milano Lockdown Manifesto” (2020), l’attrice e regista Silvia Bertocchi realizza un viaggio dalle tinte cupe e oniriche all’interno di una Milano insolita, deserta e paralizzata. Il grido frustrato e disperato è intervallato solo dai tram e dalle ambulanze che popolano la nuova e straniante realtà. Bertocchi esegue una performance sullo sfondo della basilica di Santa Maria delle Grazie, indossando abiti scuri, guanti e una maschera antigas. L’opera racconta la paranoia ed il clima di incertezza che hanno modellato la condizione umana durante l’emergenza coronavirus. Patrizia Bernardini, attrice di Teatro, in “Una Nessuna Tutte” (2019), primo film di cui è regista, denuncia la disparità di genere e la violenza domestica. L’opera è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione “ScostumatoTeatro” ed il contributo del Comune di Marino in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Il film è una chiamata telefonica tra due amiche che si confrontano sulle difficoltà di essere donna e su piccole e grandi discriminazioni quotidiane, culminando in una dolorosa confessione della protagonista sul proprio matrimonio. La cantante e attrice messinese Cecilia Foti celebra nel suo ultimo lavoro, “Scandali Segreti. Omaggio a Monica Vitti” (2021), la nota stella del cinema italiano. Il breve video, curato da Antonio Previti e Gaetano Mazza, si propone di sottolineare lo stretto legame tra l’attrice e la città siciliana, in cui trascorse parte della sua infanzia. La storia e la carriera di Monica Vitti si intrecciano con il tessuto urbano di Messina, ridisegnandone la geografia. Il cortometraggio, il cui testo teatrale è stato scritto da Michelangelo Antonioni, inoltre, è anche un elogio alla libertà femminile e offre al pubblico una protagonista estremamente attuale e lontana dagli stereotipi.

Corpi in rivoluzione, ma anche corpi in evoluzione, così come emergono dal cortometraggio “Il circo dei Fellini” (2020) di Rossella Bergo, nata attrice e nel 2015 diventa regista, nel quale viene rotto il tabù della maternità, con un linguaggio sperimentale cinematografico che si fa mezzo e interprete di una revisione comica di un atto naturale. Nel video musicale “Syren” (2020) diretto da Lara Genovese, scenografa e regista italiana che ha lavorato per Walt Disney e Universal Studios, e interpretato da Costanza Savarese, performer e concertista a livello internazionale, il corpo diventa mitologico, assumendo le sembianze di una sirena che, sottratta agli abissi da un carceriere che la vuole oggetto di una tanto personale quanto morbosa esposizione, lotta per riacquisire la sua vera natura e tornare nel mare più profondo.

Un corpo che danza è invece il soggetto principale di “Reveriè” (2020), videoarte diretta da Antonietta Dicorato, videomaker e artista che mescola linguaggi digitali e analogici in un lavoro di ricerca e sperimentazione visiva e sonora. La video narrazione “HERSTORIES” (2021), una raccolta di fotografie da ogni parte del mondo che raccontano storie di donne nel passato, nel presente e verso il futuro per creare insieme una storia tutta al femminile: la storia di ognuna è la storia di tutte. Realizzato da Cristina Nist, artista romana multidisciplinare e storica dell’arte, “HERSTORIES” è un progetto in itinere che desidera tracciare un percorso di narrazioni al femminile da ogni angolo del mondo e che intende stabilire un dialogo con le spettatrici, rendendole attrici delle proprie storie. La bellezza di un luogo, l’attesa, il viaggio, l’arrivo, vengono raccontati da Pina Vergara, artista che punta a raccontare e creare l’arte in ogni sua forma con la sua “Empatiagogia Teatrale & AudioVisiva”. Nel suo cortometraggio “The Sounds of City” (2021) narra la bellezza della città di Pesaro con le sue melodie attraverso i suoi occhi e le sue sensazioni al profumo di pioggia. I corpi invece sono uccelli che si alzano in volo alla ricerca della libertà in “Waterandbirds” (2021), una videoarte sulla natura di Lisa Nava, regista italiana che lavora anche a teatro e una delle fondatrici di Directors Lab Mediterranean.

Le artiste che abitano questa sezione riescono a restituire profili di donne complessi e stratificati attraverso un punto di vista propriamente femminile, lontano dai canoni e dagli strumenti del patriarcato. Avvalendosi di un ricco e variegato repertorio di linguaggi, si riappropriano del loro sguardo, della loro voce e del loro corpo, che da semplice oggetto passivo si fa soggetto attivo all’interno delle loro opere. Si tratta di donne che, con il loro lavoro, sovvertono la norma e mettono al centro della loro arte urgenti questioni del mondo contemporaneo.

 

DOCUMENTARI

Tre documentari tutti al femminile affrontano tematiche simili e allo stesso tempo diverse, raccontate attraverso tecniche e stili differenti. Chiara Tripaldi propone Controra, di cui mostriamo alcuni estratti in cui vengono intervistati dei tarantini riguardo la loro città, le loro abitudini, la loro cultura. Si affronta il tema della religione grazie a un componimento in dialetto di Diego Marturano, poeta tarantino, letto come una preghiera, che associa il suono delle campane alla voce di Dio, in un tentativo di ancorarsi a una credenza e a una speranza. Si passa poi ad un altro argomento, quello dello sfruttamento dei lavoratori in Sud Italia, costretti a produrre acciaio che viene usato solamente al Nord e allo stesso tempo a chiudere le scuole in caso di forte vento per il rischio di inquinamento. La voce del ragazzo intervistato è graffiante, il cui tono cupo e duro è accentuato dalla tremolante camera a mano. Si punta il dito contro il governo, che permette che questo scempio continui ad avere luogo. Si arriva poi a un tema molto caro agli italiani, il calcio, facendo riferimento al destino del Taranto nelle mani di Erasmo Iacovone. Ma in questo caso, più che il calcio si vuole mettere in luce la disgrazia, il simbolo di un agognato riscatto che muore nel momento di massimo splendore della sua vita e della sua carriera.
La torinese Gaia Russo Frattasi ci propone invece immagini riprese dall’alto, accompagnate da una grande attenzione per i dettagli, come le api su un fiore, in un luogo isolato e silenzioso, riempito solo dal suono delle motociclette, di un elicottero, di carne che cuoce. In Between è il terzo episodio del progetto Leggere dove non si legge, un viaggio in dieci tappe dedicato al romanzo Sangue e Latte (editore El Doctor Sax) di Eugenio Di Donato. La regista racconta strade e paesaggi, case distrutte dal terremoto, ponti, serpenti e mandrie, bar di paese e fontane. Leggere dove non si legge porta il libro là dove non te lo aspetti, dove non siamo abituati a pensarlo. Pensa che il posto migliore per un libro siano le mani del lettore, qualunque lettore, e come l’atto del leggere sia più vicino alle persone di quanto non siamo abituati a pensare.
Infine Luciana Manca crea un mélange particolare composto da uno spettacolo live, un documentario cantato, estratti da una performance musicale e teatrale e da reportage sui braccianti. Le Scigghiate cantano la Terra del Sud, raccontano i braccianti uccisi dalla polizia. È una storia di sfruttamento, di migrazioni, di soprusi delle forze dell’ordine e di rivolte, coronato da testimonianze di persone che sfidano la mafia e la schiavitù. Cita la rivolta di Nardò del 2011, il primo sciopero dei lavoratori stranieri in Italia, che porta alla denuncia per undici persone con l’accusa di sfruttamento dei lavoratori. Come ha dichiarato Ivan Sagnet, uno degli organizzatori di Nardò, incitando i braccianti a lottare: “Non è più l’epoca della schiavitù. Dite loro che volete avere un contratto vero, come tutti i lavoratori del mondo, e uno stipendio proporzionale al vostro rendimento. A partire da oggi, il vecchio sistema è finito.”

CHIARA TRIPALDI: si forma prima nella recitazione teatrale, poi nella drammaturgia e infine nella scrittura per il cinema. Nel 2020 studia alla New York Film Academy “documentary filmmaking” e lì scrive e dirige il suo primo corto documentario ambientato a New York. Attualmente vive a Roma dove lavora come story editor e come autrice e regista per film, documentari e produzioni televisive. È in produzione con il suo primo lungometraggio documentario, Controra, ambientato a Taranto, un progetto che ha vinto la residenza di scrittura “Meditalents”, creato da un’associazione di produttori francesi per promuovere i giovani talenti del cinema del Mediterraneo.

GAIA RUSSO FRATTASI: il suo ultimo documentario, Scuola in mezzo al mare, esce al cinema nel 2019 in tutta Italia, è Interesse Culturale e Film d’Essai, vince il Premio Distribuzione Piemonte Movie, è in concorso a Visioni Italiane, apre il Salina Doc Fest e lo Sciacca Film Fest, è selezionato nel circuito Doc in Tour. Gaia inizia come attrice con Accademia degli Artefatti e Faber Teater, si laurea al DAMS in Storia e Arte dell’Attore, poi sceglie di passare dietro la macchina da presa e frequenta la scuola Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi. Nel 2009 fonda Moby Film.

LUCIANA MANCA: Cantante e video-maker, studiosa appassionata di musica di tradizione orale. Frequenta attualmente un Dottorato in Etnomusicologia (Università di Roma Tor Vergata), sui cori transnazionali e il paesaggio sonoro di Borgo Mezzanone (FO), un ghetto italiano abitato da braccianti dell’Africa occidentale. I suoi video ne ampliano le performances musicali, basate su ricerche di storia orale, attraverso un “nuovo format” che combina musica e video-documentazione sociale: il documentario cantato.

 

WEB SERIE

Negli ultimi anni, oltre ai film usciti al cinema e alle sempre più seguite serie nelle piattaforme quali Netflix, Prime Video e Disney Plus, si sono aggiunte anche le Web Serie Autoprodotte.
Si tratta di brevi episodi fatti proprio per essere caricati sul web, come ad esempio su YouTube.

Numerose Web serie hanno anche uno scopo interattivo, in quanto vengono caricate su dei forum online o direttamente sulla pagina del Produttore, che quasi sempre ricopre anche il ruolo di uno dei personaggi dei vari episodi girati, consentendo agli spettatori di pubblicare commenti o di salvare le varie videoclip tra i preferiti; questo è sicuramente uno dei motivi del crescente successo delle Web Serie, poiché i followers si sentono molto più vicini agli ideatori degli episodi.

La maggior parte dei Produttori utilizza i social media per promuovere il proprio lavoro, in questo modo facilita la diffusione della web serie e si fa conoscere dal pubblico molto più velocemente
Tanti volti si sono resi noti grazie alle Web Serie, come ad esempio il duo de Le Coliche, Camihawke, che iniziato la sua scalata verso la popolarità pubblicando video su Facebook o i Jackal.

IL DISAGIO DI VIVERE CON UN’ATTRICE
In questo primo episodio si creano le basi di questa nuovissima Web Serie che vede come protagoniste due amiche e coinquiline, di cui una con il sogno di diventare una famosa attrice, anzi diciamo pure che si sente già ad un passo da Hollywood!
La serie si presenta fin da subito molto divertente e ironica, con due ragazze in cui riusciamo a ritrovarci un po’ tutte noi. Sei minuti passati a ridere con leggerezza insieme alle protagoniste.
Sicuramente ne vedremo delle belle!!!

GIADA CARUSO: Attrice italiana dal background internazionale.
Cresciuta a Prato, studia teatro musicale, una delle sue specialità di recitazione. Viene ammessa alla Roma Film Academy presso Cinecittà. Frequenta workshop internazionali di recitazione, tra cui un corso di formazione del personaggio a Berlino con l’insegnante di recitazione Lena Lessing e uno su The Human Voice di Jean Cocteau con il pedagogo Paolo Antonio Simioni. Nel 2017 si trasferisce in California e riesce a diplomarsi alla New York Film Academy. Giada è anche appassionata di sceneggiatura e regia: è autrice di brevi copioni, dalla commedia al dramma, che dirige lei stessa; inoltre coniuga la sua recitazione teatrale e video con la voce fuori campo e il doppiaggio per la televisione e il cinema.

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