Questo programma speciale rappresenta un omaggio a tre giovani cineasti che hanno partecipato al Concorso Internazionale del Ca’ Foscari Short Film Festival negli scorsi anni, e che ora ci offrono le loro nuove opere.
Imen Ben Mlouka
On the Bridge
2013, 4’
Gli avvenimenti della primavera tunisina sembrano un ricordo destinato ad allontanarsi dalle menti dei due giovani in viaggio a Venezia: l’emozione del volo, dell’arrivo in laguna, nonché la gioia di guardarsi intorno, rapiti da tutto cio` che si incontra, fa loro dimenticare cio` che hanno lasciato. Macchina fotografica e videocamera alla mano, riprendono le loro giornate trascorse sui ponti e davanti alle vetrine delle grandi firme, nella costante euforia da happy hour, sempre accompagnata da sfiziosi cibi e alcolici.
Eppure il ricordo della Tunisia non scompare che per un istante, pronto a tornare alla mente al primo richiamo. Ecco nuovamente le immagini di una Tunisi, inizialmente bella e viva, ma poi insediata dalle forze di polizia e dai contestatori anticapitalisti: un evidente contrasto con l’effimera gioia delle scene girate a Venezia.
Aurèlien Vernhes-Lermusiaux
Hashima Mon Amour (Hashima My Love)
2014, 38’
Al largo di Nagasaki, la mia barca si accosta alle rive di Hashima. Isola abbandonata che un tempo ospitava un’importante comunita` mineraria, fino al giorno in cui, nel 1974, la sua popolazione fu barbaramente estromessa. Io raccolgo e colleziono alcuni archivi riguardanti la vita che un tempo animava questo luogo, vagando attraverso queste rovine cosi` come vago attraverso i miei ricordi, in cerca di un’immagine perduta.
Marie Elisa Scheidt
Sobota
2013, 30’
Sobota è un uomo senza morale, senza rimorsi. Negli anni Sessanta era conosciuto come il piu` celebre ruffiano e spietato criminale del quartiere a luci rosse viennese. In seguito divenne l’autore di una delle piu` demonizzate e vendute autobiografie austriache. Le sue provocatorie cronache sono state una manna per i media, che distorsero la sua immagine riproponendolo come ultimo “ragazzaccio”.
Da dove spunta la fascinazione per il lato oscuro? Che ne è stato di lui oggi, dopo piu` di trent’anni dalla pubblicazione delle sue memorie? Il film pone questa domanda sotto forma di esperimento, un tentativo di demistificazione: in qualita` di rappresentante del mondo dei media, una giovane donna (interpretata da Lilly Gropper) tenta di giungere a un punto di svolta con Sobota. I loro sono incontri documentati di due persone reali che al contempo recitano i propri ruoli. Nel corso del loro dibattito, l’immagine di Sobota sviluppa delle crepe, diventa multidimensionale, contraddittorio. Di conseguenza, la verita` diventa strumento di potere.
Loro due sono protagonisti e antagonisti, la Bella e la Bestia, gatto e topo, donna e uomo.